Autore: Diego Galdino
Casa editrice: Sperling & Kupfer
Pag.: 274
Costo: 16,90
Clark Kent, se Lucia avesse dato sfogo ai suoi più intimi pensieri, si sarebbe resa conto che quell'uomo poteva realmente essere il suo "superman". Alto, muscoloso, bello e quel cappello da cowboy, gli mancava solo un folto destriero che invece di essere su quattro zampe ne aveva ben due. E in sella alla sua moto comincia il girovagare di due cuori in attesa di qualcosa, in cerca del momento adatto e nel frattempo si scoprono fra parole e passeggiate...
"Io voglio sapere qual è il libro che ti ha fatto sognare...
che solo Clark Kent può dirmi..."
Era un libro che raccontava l'amore in ogni sua sfumatura:
l'amore da giovani, quando si è pazzi e non si conosce ancora la vita,
e ogni sentimento è fortissimo, violento, bianco o nero,
e non si vogliono sentire ragioni;
l'amore da adulti, quando si sono condivise tante cose, quando le prove che si sono affrontate insieme hanno cambiato il modo di pensare e reso più solidi i sentimenti;
e l'amore da vecchi, quando si ha tutta la vita alle spalle, ed è una vita trascorsa insieme.
Credere nell'amore non sempre può bastare e Lucia e Clark hanno i loro segreti che possono in un attimo far cambiare il percorso della loro vita.
Ci sono i fatti, le conversazioni, i gesti.
E poi c'è qualcosa che accade sotto la pelle, ci sono i brividi e il sangue che scorre più impetuoso, e il mondo che improvvisamente si mette a girare in un modo tutto suo.
IL MIO COMMENTO
Non vi parlerò dei personaggi di questo romanzo, non vi racconterò della storia al suo interno, vi racconterò invece dei passi che pagina dopo pagina ho costruito leggendo Mi arrivi come da un sogno. Se non avessi letto già in precedenza di Diego probabilmente mi risulterebbe più semplice scrivere questa recensione, invece, non lo è affatto. Si potrebbero dire e scrivere tante cose, stucchevoli e non, ma ciò che più di tutto ho apprezzato è stato trovare parole che ti restano impresse nella mente e che a tutti i costi vuoi trascrivere per non dimenticarle, quando un romanzo si costruisce non solo sulla trama ma sulle parole trasmesse al lettore ha secondo un mio modesto parere un valore maggiore rispetto alla trama che può essere intrigante, passionale. Ma passando oltre, non posso fermarmi a questo, devo per forza dirvi cosa mi è piaciuto di questo romanzo, e sì, perché mi è davvero piaciuto, e inesorabilmente ho dovuto anche fare un confronto, le storie d'amore a volte sono mielose, a volte sdolcinate, tutto ciò in questo romanzo non c'è e ne sono eternamente felice, anzi, ho sorriso nel ritrovare una tartarughina al posto di una tazzina di caffè (quando leggerete il libro capirete il mio riferimento), ho gioito quando ho letto di un bar e di Dario e Mino, ma quello che più ho amato e che ogni giorno di più mi convince che il mio prossimo tour romano sarà improntato solo su quello è il giro delle fontane. Due territori diversi, due culture diverse s'incrociano, quella moderna della metropoli romana e quella tradizionale, chiusa in un suo essere della città di Siculiana, gli odori e i profumi si confondono da villa Borghese con i suoi giardini al mare della Sicilia carico di profumi salmastri, di spezie e frutteti pronti per essere gustati con gli occhi prima e dal palato poi. Mi fermo qui perché penso di essere stata abbastanza chiara che chi ha letto Il primo caffè del mattino deve necessariamente proseguire su questa strada, ma chi non lo avesse fatto non si disperi c'è sempre tempo per recuperare e nel frattempo si godi questo piccolo, intenso amore che sboccia tra Lucia e Clark!
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