mercoledì 26 ottobre 2022

Rubriche: Questa volta leggo... #20



Benvenuti nella rubrica, Questa volta leggo, nata dalla mente di Chiara del blog, La lettrice sulle nuvole, con la collaborazione di Dolci del blog, Le mie ossessioni librose, che hanno pensato di organizzare mensilmente una lettura a tema, questo mese la parola scelta è Ragazzi.

Titolo: Una rivoluzione di carta

Autore: Gigliola Alvisi
Casa editrice: Piemme
Collana: Battello a vapore
Pag.: 205
Costo: 15,00 cartaceo

Data di pubblicazione: 26 febbraio 2019










Tra le macerie si rincorrono voci stupite: "La guerra è finita!", "Hanno firmato la pace!". Il giovane Fridolin è incredulo. Dopo aver a lungo atteso questo momento, non sa che farsene di tanta felicità. Tutto però cambia quando incontra Jella Lepman, che veste la Divisa Verde e sogna di ricostruire il futuro di un Paese sconfitto a partire dall'infanzia. Per questo scrive ai governi del Mondo Libero chiedendo di donarle i loro albi illustrati con l'idea di farne una mostra itinerante per ragazzi. E Fridolin, coinvolto nell'impresa in prima persona, imparerà che la pace ricomincia proprio con i libri, dentro a una silenziosa rivoluzione di carta. Quella di Jella Lepman è una storia vera. A lei si devono la creazione della Biblioteca per l'Infanzia più grande del mondo e la nascita di IBBY, associazione attiva nel promuovere la lettura tra i ragazzi a livello internazionale. Questo libro rende omaggio alla sua opera instancabile a favore di una cultura a misura di bambino. Età di lettura: da 10 anni.


A inizio lettura ho subito pensato che questo libro lo avrei inserito nella rubrica, Lo scaffale degli incanti, non solo per la copertina o per l'età di lettura consigliata, ma perché il tema della guerra vista dagli occhi di un bambino ha qualcosa di diverso al nostro modo di vedere le cose.
Però quando ho scoperto che la parola RAGAZZI, sarebbe stata il tema della rubrica, Questa volta leggo..., l'ho inserita in questo contesto.

Cos'è la guerra agli occhi di un ragazzino? 
E' il tornare alla normalità, con palazzi che si rialzano da soli.
E' il giocare per le strade scalzi, correre incontro al pallone per lanciarlo dove è possibile vederlo, ma sempre verso l'infinito?

Fridolin sa che la guerra è finita, ma perché tutti ridono e gridano di gioia?

Quando si guarda intorno, non vede ciò che c'era prima, ma solo macerie, strade impolverate, gente che ride e si abbraccia e nel frattempo raccoglie i pochi averi e va alla ricerca di quella casa che probabilmente non c'è più.
La visione di Fredolin certo non è cinica, ma da ragazzino qual è, non riesce a capire dov'è tutta questa felicità?
Lui che orfano di madre, lui che non sa dove suo padre sia finito, lui che spera in cuor suo di rivederlo.

I ricordi però non sono sbiaditi, ancora Fridolin ci pensa e si domanda, perché tanto odio verso chi, prima che tutto accadesse, ci ha amato, ci ha aiutato, ha giocato come se nulla fosse?

E' vivo in lui il ricordo delle parole di suo padre, che disprezzava chi non era come loro, che era venuto fin qui per usurparli dei loro averi, dei loro territori, e ancora Fridolin si domanda perché tutto questo?

Conoscere Jella Lepman è stato un miracolo per il ragazzino, l'amore per i libri li ha uniti rendendoli promotori di pace attraverso la carta.

Sono rimasta affascinata da questo libro, ancora una volta ho scoperto un personaggio che va oltre la letteratura di fantasia, ma che si incastra a meraviglia nella narrazione.
Non conoscevo chi fosse Jella Lepman, una giornalista costretta a lasciare la Germania per trasferirsi in Inghilterra, alla fine della seconda guerra mondiale torna e attiva un progetto in collaborazione con gli Stati Uniti, un progetto culturale che coinvolge bambini, adolescenti, anziani, avvicinandoli nuovamente alla lettura.

Non amo i libri che narrano delle guerre mondiali, in particolare la seconda, a volte li trovo stereotipati, identici, però Una rivoluzione di carta è diverso, gli occhi di Fridolin ci parlano di una realtà dal suo punto di vista, essere orfani, crescere, rifugiarsi e soprattutto non potersi permettere di avere paura sono le cose che più mi hanno affascinta.






5 commenti:

  1. Ma che storia carinissima! Adoro la cover, il titolo, la trama, devo assolutamente metterla in lista grazie

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  2. non conoscevo, ma sembra proprio interessante

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  3. Ultimamente mi trovo ad apprezzare questo genere di libri e vorrei leggerne di più

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