Autore: Pasquale Capraro
Casa editrice: Cinquemarzo
Pag.: 179
Costo: 13,00
Trama
Ferruccio, blogger e socio di una piccola emittente televisiva, vuole sapere cosa si nasconde dietro la morte misteriosa del grande scrittore da lui intervistato e scoprire il contenuto del suo ultimo lavoro incompiuto. Grazie alla collaborazione di un'amica giornalista, scopre l'esistenza di una società segreta risalente ad un'antica setta egizia. Inconsapevolmente, la donna sarà il filo conduttore della vicenda e la chiave di accesso per svelare un antico mistero risalente al rito funebre di un faraone della diciottesima dinastia. Ma il destino, si sa, è imprevedibile, come l'amore...
Il mio commento
Il copione è costruito da mille e più parole che rotolano veloci nella tua memoria,
come sassi, nel percorso di discesa, o diventano farfalle impazzite che cerchi di afferrare in preda a un'ansia febbrile.
Il respiro di fa frettoloso, le mani tremano e non riesci a calmarle...
Quello che più mi è piaciuto di questo romanzo sono le parole, intere frasi molto intense.
La trama che vede come protagonista Ferruccio, si intrica tra il suo lavoro di blogger e quella di investigatore, perché troppe cose non gli tornano, coincidenze, frasi lasciate in sospeso. combinazioni. La morte dello scrittore Francisco Madeira, sembra non convincerlo pienamente, comincia da qui una ricerca che lo porterà a legarsi sempre più ad Alessandra, giornalista...
Di fondo c'è un intrigo, una storia nella storia, leggende, oracoli, parole che si sono tramandate nel tempo. Culti, sette, e il bene e il male che vogliono prevalere l'uno sull'altro.
Un romanzo scorrevole, anche se mi ha lasciata un po' perplessa sul finale, ritengo aperto... ma non ne sarei così sicura.
"Io sono il vento" affermò con fierezza.
"Posso andare e ritornare. Sono la bella parola che aspettavi.
E se le parole sono fatte di fiato, questo è un respiro d'amore.
Perché l'amore nasce con un respiro. E con un respiro muore."
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