Autore: Valeria Montaldi
Casa editrice: Piemme Edizioni
Pag.: 432
Costo: 19,00
Trama
PERCHÉ UNA DONNA CHE FA UNA SCELTA DI VITA LIBERA E INDIPENDENTE, NEL QUATTROCENTO COME OGGI, VIENE TEMUTA E SPESSO ACCUSATA DI NASCONDERE GRAVI COLPE E SEGRETI DUE DONNE. DUE EPOCHE. LO STESSO DESTINO 1494. Nella vecchia casupola annidata nella boscaglia che sovrasta Machod, vive, sola, Britta da Johannes, una giovane, bellissima donna. Sebbene siano in molti a ricevere beneficio dai suoi rimedi erboristici, Britta suscita paura. La sua solitudine, in realtà, è alleviata dal legame, appassionato e furtivo, con il figlio del castellano: quando un doloroso avvenimento mette fine alla loro storia d’amore, per Britta comincia una terribile discesa all’inferno. Maldicenze e calunnie si accumulano contro di lei, fino ad arrivare alle orecchie dell’inquisitore. Il giudizio finale è inappellabile: Britta è una strega e il suo destino è il rogo. 2014. È un gelido mattino di novembre quando Barbara Pallavicini, studiosa di medievistica, raggiunge le rovine del castello di Saint Jacques aux Bois. Lì troverà l’ultimo tassello della sua ricerca, l’iscrizione lasciata da una donna condannata per stregoneria. Nella penombra del sotterraneo, gli occhi di Barbara incontrano quelli spenti di un cadavere. Atterrita, chiama i carabinieri. Giovanni Randisi, maresciallo del Comando di Aosta, identifica la vittima: è una ragazza del luogo, ossessionata da storie di demoni e malefici. Le indagini, in lotta contro il tempo, diventano ancora più affannose quando si viene a sapere che la migliore amica della vittima è misteriosamente scomparsa. Perché una ragazza dedita all’occulto è stata uccisa fra le stesse mura che cinquecento anni prima avevano imprigionato una strega? E se la soluzione dell’enigma affondasse le sue radici proprio in quel lontano passato?
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