sabato 9 aprile 2016

Recensione: La prima cosa bella di Bianca Marconero

Titolo: La prima cosa bella
Autore: Bianca Marconero
Casa editrice: Newton Compton
Pag.: 263
Costo: 2,99














Trame
Esiste solo l'amore non corrisposto: questa è la convinzione di Dante Berlinghieri, ventunenne nerd appassionato di cinema e fumetti. Tra una birra nel solito posto, un esame all'università e una sosta in fumetteria, la sua vita scorre più o meno tranquilla.
Ma una sera come tante, in uno dei soliti posti, arrivano anche delle ragazze e da quel momento il mondo di Dante verrà completamente capovolto. Si ritroverà promosso al ruolo di regista in un film amatoriale, si innamorerà senza essere riamato, e a sua volta non ricambierà una ragazza che invece si innamora di lui. E in un susseguirsi di eventi imprevisti e imprevedibili, Dante scoprirà che nulla è come aveva immaginato…

Doppia recensione

PREMESSA MIA (FLORIANA): Questa doppia recensione nasce da una discussione avvenuta in una chat che coinvolge me e le mie collaboratrici, le perplessità mosse da Iaia e le parole di Chiara, mi hanno spinta a consigliare loro di scrivere un'opinione che seppur molto diverse fanno capire quanto a volte, l'età di lettura possa cambiare la visione di un romanzo...

Iaia

A dire la verità sono andata alla ricerca di recensioni di questo libro. 
Ne ho trovate 14. Tutte le valutazioni sono 5 stelle, tranne 1 che ne ha 4. 
Sono rimasta perplessa, perché il libro a me non è proprio piaciuto. Oltre tutto un'amica mi aveva spronato a leggerlo perché anche lei ne era entusiasta. A questo punto mi sento un pesce fuor d'acqua. 
Perché a me non è piaciuto, visto questo coro unanime di opinioni positive? 
Vedo di fare un ragionamento. 
Prima di tutto l'età dei ragazzi. Dante ha 21 anni e gli manca solo un esame per terminare l'università. Nel romanzo è messo in evidenza che è un ragazzo intelligente tanto è vero che, alle elementari, ha frequentato quasi subito la 3^, ecco perché si ritrova così avanti rispetto agli altri, ma viene definito anche il più giovane fuoricorso visto che si è bloccato. 
La sua amica Beatrice quanti anni ha? 
E' più grande di lui? 
Anche lei è di un'intelligenza fuori del comune? 
Lei è già laureata, quindi, è difficile che a 21 anni si sia ottenuto il titolo di "dott." se i corsi di studio precedenti non abbiano avuto un percorso diverso, quindi presumo che anche Bea sia una persona di intelligenza particolare.
Comunque tutta la combriccola di amici, di cui fanno parte anche Dante e Bea, non mi è parsa composta da persone costruttive, ma da perdigiorno, con tante illusioni e fantasie che a me hanno suscitato fastidio. L'età è fondamentale, ma i 21 anni, per quanto si sia tanto giovani, dovrebbe essere anche un punto di partenza di maturità, cosa che in questo libro non ho visto. Esco un momento dal seminato per dire una cosa. Non sono d'accordo a chiamare "ragazzi" persone che, se ancora studenti, abbiano compiuto 21 anni e si va avanti a chiamarli così anche oltre i 30. Gli adulti tendono ad essere compiacenti a definirli in questo modo, li vogliono tenere "piccoli" perché a loro fa comodo, e fa comodo anche a questi ragazzi che così possono maturare con molto ritardo. Chiusa parentesi.
Tornando al libro, devo dire che il carattere del protagonista non mi è piaciuto. E' stata tutta una lagna per tutto ciò che gli è accaduto, ho visto un uomo senza carattere, che subisce quello che gli capita senza far niente per reagire, ma solo piangersi addosso, un pusillanime, un fantoccio, un grandissimo egocentrico che pensa solo ed esclusivamente ai suoi sogni e che fugge dalla realtà. Solo nelle ultime due pagine si riscatta leggermente, perché prende delle decisioni per la sua vita. 
Ma riuscirà nel suo intento? Non si sa. L'epilogo fa pensare che sia così.
Questa storia mi ha ribadito che romanzi in cui i protagonisti sono così giovani, non fanno per me, e se l'autrice scrive solo libri dedicati a questa fascia d'età, non mi avvicinerò a questa categoria, a meno che i personaggi non abbiano un po' di nervo, maturità e senso costruttivo.

e mezzo

Chiara

Ho letto questo libro nella versione self, spinta dalla trama e dal fatto che avevo già letto e apprezzato altro di questa autrice. La storia di Dante mi ha conquistata. Il perché dipende soprattutto dalla penna dell’autrice che è stata in grado di creare e caratterizzare dei personaggi in modo eccelso. Non solo Dante, ma proprio tutti, mi sembrava di essere tornata a quell’età e di essere in mezzo a loro.
Dante me lo vedo, il classico ragazzo molto sveglio e intelligente, pure troppo, che non sa che farsene delle sue ossa, non trova soddisfazione e non capisce la sua strada. E, soprattutto, non si rende conto di aver trovato la sua anima gemella, la persona perfetta per lui, proprio non lo capisce e insegue un’idea di ragazza ideale.
L’autrice è riuscita a farmi tornare in mente l’inquietudine di quel periodo della vita, quando chiudi le porte alla scuola ma non sai che cosa scegliere per la tua, e questa indecisione ti schiaccia. Sono riuscita proprio a cogliere questo tormento, vissuto però da ventenne, con le passioni e gli affetti del caso.
Ma la cosa che più mi ha conquistata è l’essere Nerd di Dante e i suoi amici. Io ho una passione per Guerre Stellari, quindi ogni riferimento l’ho capito. Anche gli altri film, libri, fumetti per me avevano senso. Mi sono ritrovata a ridere e ho apprezzato questa adorazione mascherata da presa in giro che ne è uscita.
Poi il finale secondo me è stato perfetto, per com’è veramente la vita e soprattutto per com’è stato il libro.
È un romanzo che mi ha lasciato un segno, un ricordo. Mi ha fatto ricordare e riflettere dietro le risate. Una storia che si fa apprezzare soprattutto da chi, come me, si sente un po’ nerd.

Nessun commento:

Posta un commento

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...