lunedì 18 gennaio 2016

Trame e opinioni: La ragazza che cuciva lettere d'amore di Liz Trenov

Titolo: La ragazza che cuciva lettere d'amore
Autore: Liz Trenov
Casa editrice: Tre60
Pag.: 347
Costo: 14,90














Trama
Londra, 1910. Sembra una favola, l'amore nato tra Maria, che lavora come ricamatrice a Buckingham Palace, e David, il futuro principe di Galles. Una favola in cui un bacio è più forte di qualsiasi convenzione sociale, in cui una carezza è più importante dell'abisso che separa un umile ragazza del popolo e un membro della famiglia reale. Una favola troppo bella perché possa durare. E infatti Maria si ritrova ben presto sola, lungo una strada lastricata di dolore e di rimpianti... Londra oggi. La vita di Caroline non ha proprio nulla della favola: improvvisamente disoccupata, tristemente single, la giovane donna ha un disperato bisogno di qualcosa che le dia un po' di speranza. E, un giorno, mentre sta riordinando le cianfrusaglie di famiglia, trova in un vecchio baule una straordinaria trapunta, composta da stoffe diverse e da motivi tanto raffinati quanto insoliti. In breve, Caroline scopre che quella trapunta risale all'inizio del XX secolo e che è stata cucita nella Sartoria Reale. Ma soprattutto che, nei suoi ricami, si nasconde un messaggio toccante e misterioso: "In questa trapunta ho cucito il mio amore. Anche se te ne sei andato, io devo continuare a vivere, e questa mi terrà vicino a te..." Intrecciando i fili del passato e del presente, Liz Trenow crea un tessuto di emozioni indimenticabili, rivelandoci come, nella vita di ogni donna, ci siano segreti che soltanto altre donne possono capire, cogliendone tutte quelle sfumature che la rendono unica.


Il commento di Iaia

Premetto subito che non è un romanzo d'amore tra un uomo e una donna. E' la storia di una persona, Maria Romano, nata negli anni '90 del 1800 e che nella sua vita ha sofferto moltissimo. Cresciuta in un orfanotrofio, all'età di 14 anni, va a lavorare e a vivere insieme ad un'altra orfanella, Nora, a Buckungham Palace, come sarta e ricamatrice.
A 17 anni rimane incinta e alla fine della gravidanza, la portano a partorire in un ospedale psichiatrico. Il bambino che nasce è il figlio illegittimo del Principe di Galles, ma per evitare lo scandalo e ogni futura pretesa, dicono a Maria che il bambino è morto. Impazzisce davvero, sia per il dolore, sia perché vive segregata in un ambiente ostile. Trova sfogo solo nel cucito e nel ricamo e, la trapunta che ne verrà fuori sarà quella che la farà rinsavire e ad accettare quello che le è capitato. Questo quilt (patchwork) fa da tramite con l'altra protagonista della storia, che vive ai tempi nostri: Caroline Meadows. Lei vuole conoscere come mai questa coperta lavorata egregiamente sia finita nelle mani di sua nonna, e così comincia a fare ricerche su ricerche finché scoprirà il significato che Maria ha sempre dato al suo lavoro e il motivo per cui sua nonna l'aveva tra le sue cose.

«In questa trapunta ho cucito il mio amore.
Anche se te ne sei andato, 
io devo continuare a vivere, e questa mi terrà vicino a te...»

Devo dire che è una storia che mi ha colpito molto in modo positivo, nonostante leggere le traversie della Romano mi facevano sorgere sentimenti di rabbia nei confronti di chi aveva maltrattato questa donna.
Gli ospedali psichiatrici, un tempo, erano dei lager, luoghi in cui finivano, con la complicità di medici compiacenti, donne e uomini che davano "fastidio" e che invece erano sani di corpo e di mente. Anche se l'argomento è scottante, è comunque stato piacevole comprendere le vicende, perché raccontate dalla stessa Maria, e ricordate dopo molti anni dagli avvenimenti, quindi si leggono i vari episodi con il distacco dovuto dal trascorrere del tempo e non come se la protagonista la stesse subendo al momento.
Il finale spiega tutto e spiega proprio perché questo quilt, collega Maria a Caroline. A parte alcuni refusi, la storia è scritta bene e tiene avvinta l'attenzione di chi legge. I personaggi sono ben descritti e anche se il racconto è narrato in prima persona non ha suscitato in me quel fastidio che in genere mi crea, dovuto probabilmente a molti dialoghi che in questo modo fanno capire il punto di vista di tutti i personaggi.
Ne consiglio la lettura, perché il personaggio di Maria è molto particolare. Il lungo periodo doloroso che ha passato l'ha resa forte e ha saputo venirne fuori con solo le proprie forze, e seppure ha ricevuto poco amore, lei ha donato tutta se stessa a ricordare l'amore perduto e il bambino da cui è stata separata, trasferendo su una coperta i sentimenti che la vincolano al passato.

3 commenti:

  1. Ho letto la tua recensione perchè attratta dal titolo del romanzo, ma dalle tue parole ho capito che anche la trama è molto interessante. Aggiungerò il romanzo alla mia lista di letture :-)

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  2. Mi fa piacere e poi di' anche tu cosa ne pensi.

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    1. Certamente, ho da poco aperto un blog su questa piattaforma dove mi occupo di recensioni, consigli letterari e curiosità, se vuoi darci un'occhiata questo è l'indirizzo http://langolodiariel.blogspot.it/

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