Autore: Elena Taroni Dardi
Casa editrice: self
Pag.: 52
Costo: 0,99 ebook, 0,00 kindle unlimated
Salento, anno 1115
Maria Luce vorrebbe dedicarsi all'arte della ceramica e abbandonarsi all'amore per Damiano, il ragazzo straniero che è giunto un giorno, come portato dal vento, ma Damiano non ha nulla e vuole disperatamente meritarsi l'amore di Luce e un posto in quella terra che sa di dolci frutti e sale marino...
Una torre costiera salentina, 1115
L'odore di salsedine saliva dal mare fin sulla sommità della torre di guardia, una brezza leggera s'infiltrava tra le pietre non passate a calce e smuoveva gli abiti di due figure contrapposte. La luce della luna bagnava i visi cocciuti e si specchiava nel placido blu sottostante.
Maria Luce tremava per lo sforzo di reprimere e contenere rabbia e lacrime.
Damiano era fermo, duro e caparbio, forte e sicuro di sé, e cercava una valida ragione del perché non poteva toccarla adesso, baciarla e farla sua come voleva da mesi. Come si era impedito di fare, da mesi.
"Luce..."
"Non parlarmi. Non parlarmi, se mi lasci!"
"Io non ti lascio, io ti prendo!" disse Damiano rompendo gli indugi e tirandosela contro.
(continua)
Primo post dal rientro delle ferie, una pausa abbastanza lunga che mi ha dato modo di recuperare anche diverse letture e oggi ricominciamo proprio con la rubrica, L'angolo self.
Quando per puro caso ho visto il post di Elena, di un suo nuovo romanzo, ho da subito deciso che dovevo e volevo leggerlo, anche perché in una tenuta completamente diversa.
E sì, perché sono passata dal suspense allo storico, inoltre ero anche molto curiosa di scoprire ancora una volta un nuovo punto di vista della mia terra, la Puglia, anche se il Salento non è propriamente il luogo dove abito è pur sempre un luogo che spesso mi ritrovo a leggere, in diverse versioni, ora storiche, ora contemporanee... mi manca il genere fantasy!!!
Maria Luce è una giovane donna, figlia del suo tempo, una donna che vive la sua terra, la ama e da essa trae la vita stessa, ama l'arte della manipolazione, con l'argilla, il tornio e le sue sapienti mani realizza manufatti in ceramica, insieme a Damiano spera in un futuro in quei posti dove poter crescere la sua famiglia.
Ma Damiano con natali oscuri a lui stesso, vuole donare un futuro migliore alla sia Maria Luce, così decide di partire, affrontare un lungo viaggio...
Nonostante la brevità del romanzo, la storia è narrata sia dal punto di vista di Maria Luce che dal punto di vista di Damiano, i racconti si incrociano su due livelli temporali contemporanei, la vita e le soprese, le attese e gli indugi di Maria Luce e il cammino, le peripezie di Damiano, ma l'amore è forte anche quando c'è lo zampino di chi vorrebbe far suo un pezzetto di quell'amore, di quei ricordi che così tanto coinvolgono i due protagonsti.
Una bella lettura, una scoperta carica di aspettative, non conoscevo questo lato dell'autrice, e mi ha colpita molto, spero ancora di leggere altro, buone le caratterizzazioni dei personaggi, le descrizioni di un Salento a me noto anche con gli occhi della storia e del passato.
Vi consiglio di leggerlo non ve ne pentirete.
Voglio ringraziare l'autrice per avermi dato la possibiltà di leggere questo suo breve romanzo.
Floriana
Grazie Floriana! <3
RispondiEliminaGrazie a te per avermi dato la possibilità di leggerlo
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