giovedì 5 agosto 2021

Trame e opinioni: I leoni di Sicilia di Stefania Auci

 

Titolo: I leoni di Sicilia

Autore: Stefania Auci

Casa editrice: Nord

Pag.: 437

Costo: 18,00 cartaceo


Data di pubblicazione: 6 maggio 2019




C'è stata una famiglia che ha sfidato il mondo. Una famiglia che ha conquistato tutto. Una famiglia che è diventata leggenda. Questa è la sua storia. Dal momento in cui sbarcano a Palermo da Bagnara Calabra, nel 1799, i Florio guardano avanti, irrequieti e ambiziosi, decisi ad arrivare più in alto di tutti. A essere i più ricchi, i più potenti. E ci riescono: in breve tempo, i fratelli Paolo e Ignazio rendono la loro bottega di spezie la migliore della città, poi avviano il commercio di zolfo, acquistano case e terreni dagli spiantati nobili palermitani, creano una loro compagnia di navigazione… E quando Vincenzo, figlio di Paolo, prende in mano Casa Florio, lo slancio continua, inarrestabile: nelle cantine Florio, un vino da poveri - il marsala - viene trasformato in un nettare degno della tavola di un re; a Favignana, un metodo rivoluzionario per conservare il tonno - sott'olio e in lattina - ne rilancia il consumo… In tutto ciò, Palermo osserva con stupore l'espansione dei Florio, ma l'orgoglio si stempera nell'invidia e nel disprezzo: quegli uomini di successo rimangono comunque «stranieri», «facchini» il cui «sangue puzza di sudore». Non sa, Palermo, che proprio un bruciante desiderio di riscatto sociale sta alla base dell'ambizione dei Florio e segna nel bene e nel male la loro vita; che gli uomini della famiglia sono individui eccezionali ma anche fragili e - sebbene non lo possano ammettere - hanno bisogno di avere accanto donne altrettanto eccezionali: come Giuseppina, la moglie di Paolo, che sacrifica tutto - compreso l'amore - per la stabilità della famiglia, oppure Giulia, la giovane milanese che entra come un vortice nella vita di Vincenzo e ne diventa il porto sicuro, la roccia inattaccabile. Intrecciando il percorso dell'ascesa commerciale e sociale dei Florio con le loro tumultuose vicende private, sullo sfondo degli anni più inquieti della Storia italiana - dai moti del 1818 allo sbarco di Garibaldi in Sicilia - Stefania Auci dipana una saga familiare d'incredibile forza, così viva e pulsante da sembrare contemporanea. A distanza di quasi due anni il romanzo di Stefania Auci è ancora intesta alla classifica dei libri più venduti.



Leggere nuovamente un libro di Stefania Auci è stata l'ennesima conferma che la scrittura di questa autrice è ammaliante, perché ha costruito dietro la saga dei Florio, una storia impregnata di tutte quelle vicende che videro il regno delle due Sicilie, un contenitore di sentimenti, passioni, tumulti e voglia di emergere che più volte abbiamo letto sui libri di storia.

Ma i Florio ci parlano di famiglia, di Paolo e Ignazio e di come la loro storia è giunta a noi, di come hanno costruito il loro futuro con sudore e sangue, di come le donne Florio siano state anche il perno di una cultura che non le permetteva di essere quello che avrebbero voluto e costrette il più delle volte a tecere davanti a scelte che a loro non era permesso inserirsi.
E ancora la saga narra di desolazione, di suprusi, di intrighi, ci parla di quella Sicilia dimenticata, soggetta a dipendere da tanti governi, da tanti regni e incapace di gridare a voce alta il proprio dolore, il proprio non sentirsi parte di un intero che dall'altra parte della riva cominciava a costruirsi.

Paolo e Ignazio sono due fratelli che dopo un terremoto nella loro terra natia, la Calabria, li vede costretti a scegliere per un futuro diverso che non è più parte integrante di una comunità che sembra accettare quello che la terra decide, e così senza rimpianti scelgono di andare via, di trasferirsi in Sicilia, un'isola che loro conoscono per i numerosi scambi, un'isola che potrebbe finalmente dargli quel benessere che tanto cercano.

Ma la vita non è facile, non è semplice, loro erano, sono e saranno sempre degli intrusi, i "facchini", anche quando le loro tasche saranno piene di quei "piccioli" che si sono guadagnati con sangue e sudore. La Sicilia e i siciliani penseranno e li vedranno sempre come stranieri che sono venuti per togliere il pane a chi in Sicilia ci è nato.

Con Paolo e Ignazio Florio comincia la saga, ma il libro corposo in pagine non poteva soffermarsi solo su loro due, perché Paolo quando lascia Bagnara, il paese natio della Calabria, ha già una moglie e un figlio, Ignazio invece è solo, non ha una nessuno che lo segua perché il suo cuore è legato a una sola donna che però è già impegnata.

Vincenzo osserva quella scena senza capire cosa stia accadendo...
...Li ha visti sempre insieme, quei due, e non si è mai fatto domande...
...Ma quella sera, per la prima volta, lui ha la sensazione, che non sia così. In un modo confuso, ma inequivocabile, intuisce che quelle due persone, non sono distinte, ma sono una coppia. E che gli hanno costruito intorno una famiglia, rinunciando - forse - a se stesse. Perché si amano di un sentimento che non ha nulla a che fare con il matrimonio, ma non per questo è meno forte, meno tenace. 
Anche se c'è un fantasma che li divide: quello di suo padre, Paolo. 
E allora capisce che ci sono amori che non portano questo nome, ma che sono altrettanto forti, altrettanto degni di essere vissuti, per quanto dolorosi.

I leoni di Sicilia però non parla di adulterio, non parla di incesti, parla di uomini che mettono al primo posto il loro nome, il lavoro, la famiglia e soprattutto le donne sono il completamento, il corollario di quella fatica, ma come in tutte le famiglie anche con i Florio non mancano le discussioni, i risentimenti per aver lasciato la terra natale.

Sarà Vicenzo, figlio di Paolo, che alla morte dei due fratelli prenderà in mano le redini della famiglia, il suo compito sarà di portare avanti ciò che prima Paolo ha costruito, Ignazio ha reso vivo e reale e Vincenzo con i suoi studi, la sua esperienza nata e vissuta sulla pelle renderà grandiosa.

Si potrebbe raccontare molto e tanto di questo romanzo, ma vi toglierei il gusto di scoprire quanto la storia dei Florio si intrecci con la storia della Sicilia, con la storia di un'Italia che sta nascendo. 
Stefania Auci ha scritto e raccontato una storia nella storia, ha parlato di grandi sentimenti che ti catturano l'animo. Il libro pur essendo corposo, pur scritto inserendo il dialetto siciliano, non è stato ostico, non è stato di difficile comprensione, anzi ha reso intenso il percorso di questa famiglia.

Una saga che sicuramente proseguirò nella lettura, perché la scrittura dell'autrice è scorrevole, è accattivante, ti cattura portandoti a vivere in pieno un periodo storico importante della nostra storia.


Floriana

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