mercoledì 5 dicembre 2018

Trame e opinioni: Il quaderno dei nomi perduti di Sofia Lundberg

Titolo: Il quaderno dei nomi perduti
Autore: Sofia Lundberg
Casa editrice: DeA Planeta
Pag.: 377
Costo: 17,00
















Di cosa è fatta davvero una vita? Cosa vale la pena salvare dalla sabbia impalpabile dei giorni, degli anni? Se lo chiede, sola nel suo appartamento a Stoccolma, l'anziana Doris. La risposta è racchiusa in un quaderno molto speciale. Quello che il padre le regalò per il suo decimo compleanno, e che lei vuole lasciare all'inquieta nipote Jenny. Alle sue pagine ingiallite Doris ha consegnato tutti i nomi della sua lunga e tumultuosa esistenza: Stoccolma, Parigi, New York. Madame Serafin, Gösta il pittore, l'ingenua sorella Agnes. E Allan. Parenti, nemici, amanti; ognuno occupa un posto cruciale nel romanzo della sua vita, ognuno ha una storia e tocca a Doris, adesso, raccoglierle. Per riannodare le fila di un destino che, malgrado tutto, prepara gli ultimi colpi di scena. E ritrovare il senso di un viaggio che forse si chiama amore.


Quando ho cominciato a leggere questo romanzo, mi sono subito domandata, ma è il romanzo che fa per me?
Non ero sicura che lo avrei portato avanti, invece, mi sono ricreduta e anche tanto.
Una delle domande che mi sono anche posta è stata: si possono avere così tanti ricordi, frutto di un'esperienza così grande, tanto da ricordarli e scriverli per lasciarli ai posteri?
Onestamente non so darvi e darmi una risposta, perché se guardo al passato quando i miei nonni erano ancora vivi, i loro ricordi erano frammentari, quindi sinceramente alcune cose le ho trovate un po' troppo artefatte.
Detto ciò, però, il libro l'ho adorato, divorato con gli occhi e con la mente.
Doris è una donna stupefacente, lungimirante, coraggiosa, un'eroina del suo tempo, che ha subìto e affrontato a testa alta diversi periodi storici.
Ogni suo racconto, ogni suo pensiero è ben descritto, ben articolato.
Rimpianti per chi non c'è più, ricordi per chi ha amato, per chi le ha infranto il cuore, per chi le ha dato il successo. 
Una donna aperta, libera che ha affrontato un lungo viaggio per rincorrere l'amore, per riafferrare quel briciolo di felicità che la guerra le ha tolto.
E ora è semplicemente una vecchia, che ha visto passare dalla vita alla morte tutti i suoi cari, le resta solo Jenny, a cui affidarle un diario pieno di ricordi, di pensieri, un diario anch'esso ricordo di un regalo del suo amato padre, perduto troppo prematuramente, troppo presto per vedere la donna che sarebbe diventata... ma chissà cosa sarebbe accaduto se tutto ciò non fosse successo.
Jenny, una donna oramai, madre di tre bambini, che abbandona tutto per correre al capezzale di sua zia. 
Jenny insicura, timorosa, poco fiduciosa delle sue capacità, di fronte Doris che invece la sprona, la rassicura, ridandole fiducia in se stessa, perché non bisogna mai abbandonare i propri sogni.
E Jenny leggendo il diario scopre una persona del tutto nuova, una persona capace di affrontare il mondo intero, scopre di una madre che non ha mai conosciuto, di un passato a lei tolto e ora riportato.
Che dirvi, di questo romanzo ho amato tanto il personaggio di Doris, non avrei mai creduto che potessero esserci tanti eventi racchiusi nella vita di una persona, che si potessero ricordare nomi, descrizioni fisiche e che alla fine dei propri giorni, essere coscienti dell'avvicinarsi della morte ed essere in pace con se stessi.


"Ti auguro abbastanza" mi aveva sussurrato all'orecchio.
"Abbastanza sole da illuminare i tuoi giorni,
e pioggia abbastanza da insegnarti ad apprezzare la luce.
Abbastanza gioia da nutrire la tua anima, 
e abbastanza dolore da farti godere di ogni frammento di felicità.
E abbastanza incontri da poterti permettere anche gli addii...".




Floriana

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