lunedì 18 aprile 2016

Trame e opinioni: La bambina scomparsa di David Bell

Titolo: La bambina scomparsa
Autore: David Bell
Casa editrice: Giunti
Pag.: 400
Costo: 8,00














Trama
La vita di Tom e Abby Stuart viene tragicamente sconvolta dalla misteriosa scomparsa della figlia dodicenne Caitlin. Ogni ricerca si rivela inutile e l'angoscia e il senso di colpa finiscono per distruggere il loro matrimonio. Quattro anni dopo, quando ormai ogni speranza sembra perduta, Caitlin ricompare all'improvviso: sporca e scarmigliata, ma sorprendentemente calma e per niente disposta a parlare di quello che le è accaduto. Quando la polizia arresta un uomo sospettato di essere coinvolto nel suo rapimento, la reazione della ragazzina lascia i genitori completamente spiazzati. Perché Caitlin rifiuta con fermezza di testimoniare contro quell'uomo? Cosa è successo veramente tra loro in quegli anni? E perché ha un atteggiamento così glaciale? A Tom restano solo due alternative: lasciare che il colpevole la faccia franca o tentare di scoprire da solo la verità.


Il commento di Dolci

«Non voglio che tu mi chieda mai più dove sono stata o cosa è successo mentre non c’ero. Per favore.»

Le prime impressione che ho avuto leggendo questo libro sono state una profonda antipatia per Abby, madre di Caitlin, e sfiducia proprio verso questa piccola vittima. Non capivo la fretta di Abby nel voler voltare pagina, nel voler iniziare a vivere una vita senza la figlia.
Ma come può una madre reagire così freddamente alla scomparsa/rapimento dell’unica figlia? 
L’altro personaggio che non mi ispirava fiducia era proprio Caitlin, la figlia/vittima. 
Non so neanche io perché, ma dalle parole del padre, che pur amava la sua figliola, nella mia mente c’era qualcosa che non quadrava. Il difetto psicologico fondamentale nella storia è la presunzione che un bambino rapito si sarebbe rivoltato contro i suoi genitori perché non era stato salvato prontamente. Anche la descrizione della tipica sindrome di Stoccolma di cui soffrono le vittime di rapimento non è spiegata granché.
Ma in generale tutti i soggetti della storia mi sono sembrati così vaghi e poco sviluppati. L’autore non ha parlato, inoltre, di come fosse la famiglia prima del tragico evento. Alla fine ho trovato insopportabile anche il padre, narratore degli eventi, che all’inizio era l’unico che mi piacesse un po’.
Un libro con tonnellate di potenziale che però non è stato sfruttato fino in fondo. Non mi aspettavo il lieto fine perché, quando avvengono questi traumi, tutti noi reagiamo in modo diverso ed è normale che le persone cambino, ma qualche parola in più per delineare meglio la psicologia dei vari personaggi sarebbe stata indispensabile. Non è stata una cattiva lettura, ma il thriller e il mistero che mi aspettavo di trovare in esso non ci sono stati.

 «Ho paura che se ammetto a me stesso i miei timori, poi si avvereranno.»


1 commento:

  1. leggendo la tua recensione mi è venuto in mente La gemella silenziosa

    RispondiElimina

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...