Autore: Cristina Caboni
Casa editrice: Garzanti
Pag.: 328
Costo: 16,40
Trama
Angelica non è mai riuscita a mettere radici. Non ha mai voluto legarsi a niente e nessuno, sempre pronta a fuggire da tutto per paura. C'è un unico posto dove si sente a casa, ed è tra le sue api. Avvolta dal quieto vibrare delle loro ali e dal profumo intenso del miele che cola dalle arnie, Angelica sa di essere protetta e amata. E' un'apicoltrice itinerante e il miele è la sola voce con cui riesce a far parlare le sue emozioni. Perché il miele di lavanda può calmare un animo in tempesta e quello di acacia può far ritrovare il sorriso. E Angelica sa sempre trovare quello giusto per tutti, è il suo dono speciale. A insegnarglielo è stata Margherita, la donna che le ha fatto da madre durante l'infanzia, quando viveva su un'isola spazzata dal vento al largo della Sardegna. Dopo essere stata portata via da lì, Angelica ha chiuso il suo cuore e non è più riuscita a fermarsi a lungo in nessun luogo. Ma adesso il destino ha deciso di darle un'altra possibilità. C'è un'eredità che l'aspetta là dove tutto è cominciato, su quell'isola dove è stata felice. C'è una casa che sorge fra le rose più profumate, un albero che nasconde un segreto prezioso e un compito da portare a termine. E c'è solo una persona che può aiutarla: Nicola. Un uomo misterioso, ma che conosce tutte le paure che si rifugiano nei grandi occhi di Angelica. Solo lui può curare le sue ferite, darle il coraggio e, finalmente, farle ritrovare la sua vera casa. L'unico posto dove il cuore può essere davvero libero.
Il mio commento
Rosmarino.
Dal nettare dei suoi fiori si otteneva un miele chiaro,
quasi bianco, che cristallizzava in fretta e delicatamente.
Aromatico, dolce e cremoso.
Il suo preferito.
Se le pagine di un libro potessero farti assaporare, gustare, godere le parole a loro interno, avrei sulle labbra un'esplosione di sapori dolci, raffinati, deliziosi...
Il suo mare era blu come il cuore di uno zaffiro e,
quando il sole era alto, non si distingueva dal cielo.
Il suo mare era anche verde,
screziato di turchese e dell'oro e l'arancio del tramonto.
Il suo mare sapeva di sale e di risate.
Le parole giocano con i riflessi, e l'immaginazione vola...
Angelica sicura nel suo lavoro, in giro per l'Europa, per il mondo, mette in pratica antichi insegnamenti, tramandati di donna in donna, di una cultura che solo in pochi conoscono, che solo pochi possiedono. Ha scelto di viaggiare, di mettere a disposizione le sue conoscenze, le sua abilità, perché lei è una custode.
Un'infanzia particolare quella di Angelica, divisa tra le scelte di una madre, Maria, che seguirà suo malgrado, e l'affascinante, enigmatica, Margherita, una donna saggia, una donna con un dono, parlare, ascoltare, raccogliere e custodire il sapere delle api e del loro miele. Angelica, piccola è incantata e ammaliata dai modi di Margherita, e scopre ben presto che quel mondo, impregnato di profumi, sapori, odori, colori è anche il suo, è anche lei una custode...
Ma la vita riserva strane sorprese, e quando ciò che si conosce o si pensa di sapere è travolto da una verità ben più sconvolgente, allora le cose cominciano a cambiare, e come può una donna come Angelica farsene carico, quando ha scelto di fuggire, di scappare?
Tornare dove tutto è cominciato, dove lei ha lasciato un pezzetto del suo cuore, e scoprire che non tutto è mutato e che qualcosa o qualcuno può ancora riportare il sorriso sulle sue labbra...
"Non può stare qui. Come ha fatto..."
Non terminò la frase.
Le parole gli morirono sulle labbra.
"Angelica?"
"Ciao, Nicola."
Dov'è finito il ragazzo conosciuto tanto tempo prima? Prima che tutto cambiasse, prima che lei venisse portata via e vivesse una vita diversa da come l'aveva sognata?
Ancora una volta attraverso una sapiente ricerca stilistica, un dosaggio delle parole che cadenzano i momenti, gli istanti vissuti dai nostri protagonisti, Cristina è riuscita a farmi sognare di case colorate, di spazi immensi dove lo sguardo si perde e l'orizzonte si confonde con il mare di una Sardegna che nasconde anfratti, grotte ancora tutte da scoprire.
La custode del miele e delle api è un romanzo intenso, carico di discorsi suggestivi, dalle parole scritte di Margherita, ai pensieri di Angelica. Angelica con un carico sulle spalle non indifferente, scelte coraggiose, battaglie nell'animo e nella realtà, segreti taciuti per il suo benessere perché potesse crescere seguendo il suo cuore. E poi quando arriva il momento di decidere, di scegliere cosa è meglio per lei, subentra Nicola, la persona che non ha mai dimenticato, e ritornano i ricordi di corse sulle spiaggia, di risate, di sguardi sfuggenti, di sospiri che anticipano tutto e si rilegano nello spirito.
Lui le porse una mano.
"Vieni, camminiamo, vuoi?"
Sì che voleva, voleva anche molto altro, ma non sapeva come fare,
non sapeva come dirgli ciò che provava.
Voleva... cosa?
Voleva abbracciarlo, voleva stringere le sue mani,
voleva parlare con lui, sapere tutto.
Voleva il suo respiro, la sua pelle.
Voleva quell'uomo.
Lo voleva disperatamente...
Un romanzo che leggi, divorando, assaggiando, ogni singolo dettaglio, ma non solo una storia d'amore, non solo una storia tra donne, questo libro è anche conoscenza, sapere, all'interno ogni gesto, ogni parola è spiegata perché tutto possa avere un senso, le varie tipologie di miele, il loro profumo, il loro sapore da dove deriva e poi il tutto mescolato con la storia del posto, degli uomini.
Della stessa autrice:
non ho ancora letto nulla di questa autrice, devo recuperare quindi. Ma sono collegati i libri? E' meglio iniziare dall'altro?
RispondiEliminaNo, Chiara non sono collegati, sono storie separate nient'altro
Elimina