Autore: Mikaela Bley
Casa editrice: Newton Compton
Pag.: 317
Costo: 4,99 ebook
Trama
A Stoccolma è un freddo e piovoso venerdì di maggio, quando la piccola Lycke, di soli otto anni, scompare improvvisamente nel centro della città. La rete televisiva nazionale si lancia subito sulla notizia e manda sul campo un'inviata specializzata in cronaca nera, Ellen Tamm. Chi ha visto Lycke per l'ultima volta? Chi sono i suoi genitori? Il padre e la madre di Lycke sono separati ed è stata la nuova moglie del padre ad accompagnare la bambina al centro sportivo, dove se ne sono perse le tracce. La donna, madre a sua volta da poco, racconta la sua versione dei fatti, ma ci sono delle zone d'ombra nella testimonianza. La tata che ha cresciuto la bambina è chiusa nel dolore. La madre di Lycke invece è imperscrutabile, soffre ancora il peso del divorzio e di una depressione post partum mai affrontata. Il padre, dal canto suo, non si dà pace. Nel frattempo Ellen si impegna in una ricerca spasmodica, nonostante la corruzione della polizia, i sempre più strani comportamenti dei genitori di Lycke e le frecciate velenose dei colleghi. Ma ha deciso di fare il possibile per fronteggiare la situazione da vera professionista, perché questo caso le ricorda da vicino ciò che conosce sin troppo bene: segreti di famiglia, bugie, inganni che la obbligheranno a confrontarsi con il proprio doloroso passato, mentre le speranze di ritrovare la bambina scomparsa si assottigliano...
Il commento di Iaia
Ellen è una giornalista che viene incaricata dal proprio
canale TV dove lavora di seguire un caso. Una bambina, Licke, è scomparsa e
bisogna investigare, cercare di avere notizie prima di altri in modo da
pubblicare per primi gli articoli che attirino telespettatori. Accetta con
fastidio, perché ciò le ricorda cosa è accaduto alla sua gemella quando erano
piccole.
Tutto si svolge in una settimana e si farà luce sulla triste
vicenda.
Questo thriller è manchevole di qualcosa, non ci sono gli
approfondimenti. Chi ha letto alcune mie opinioni su questo genere di libri sa
bene che se non vengono date tutte le spiegazioni io non sono soddisfatta.
Nel libro ci sono delle vicende che sembrano siano attinenti
al rapimento, ma alla fine hanno dimostrato che sono state scritte
esclusivamente per tenere viva l'attenzione e che non hanno niente a che fare con la
scomparsa della bambina.
Una frase detta da un personaggio poi mi ha fatto pensare
che poteva essere implicato nel giallo di Lycke, ma dopo si è capito che non
aveva alcun filo logico con l'indagine. Sono cose che un thriller non può
permettersi, perché non si può instillare un dubbio e alla fine non chiarirlo.
Nel complesso la trama è carina, ma mal sviluppata.
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