Autore: Daniel Silva
Casa editrice: Beat
Pag.: 416
Costo: 6,90
Trama
Gabriel Allon è seduto su uno dei blocchi di cemento armato che nel cuore di San Pietro proteggono l'obelisco egizio, quando Boris Ostrovskij compare in fondo alla piazza. Allon si alza e si lascia risucchiare da una folla di allegri pellegrini polacchi fin nell'atrio della Basilica. È in piedi davanti all'altare papale quando Ostrovskij entra dal portico. Il russo punta verso la cappella della Pietà. Quando Gabriel Allon finalmente lo raggiunge, il russo è in ginocchio davanti al basamento, il volto sollevato verso il soffitto, gli occhi fuori dalle orbite, i lineamenti della faccia irrigiditi in un'espressione di puro terrore, le mani serrate intorno alla gola. Ad Allon non resta che allontanarsi di gran carriera. È il restauratore più amato del Vaticano, come potrebbe giustificare la sua presenza lì, accanto al cadavere di un russo assassinato probabilmente con una letale dose di veleno? Come potrebbe svelare che lui è in realtà il miglior agente segreto di Israele? E che il russo è un libero giornalista di un settimanale di inchiesta sulle tracce di Ivan Borisovic Charkov, ex Quinta direzione generale del KGB, capo di un gigantesco impero finanziario? "Le regole di Mosca" ci offre un ritratto incomparabile della Nuova Russia e della sua capitale, una città in cui tutto sembra ancora ruotare attorno al primo principio della dottrina di Stalin: la morte risolve tutti i problemi. Niente uomini, niente problemi.
Il commento di Iaia
Gabriel Allon ha un progetto. Sventare l'organizzazione
russa capeggiata da Ivan Charko il cui scopo è diventare sempre più ricco,
vendendo armi a chiunque sia in grado di comprarle. Non importa la quantità di
vittime innocenti che possa derivare da queste trattative, l'essenziale è
essere miliardari. Come al solito la spia di Israele, insieme ad un piccolo
manipolo di colleghi, anche di nazionalità diversa dalla sua, prepara un piano
per far cadere nella loro rete l'oligarca russo.
Questo autore ha la capacità di stupirmi ogni volta. Il suo
modo di scrivere ti avvince, è diretto, ogni frase ha un suo perché, è ironico,
a volte divertente, e con poche parole tratteggia i personaggi mettendo in
risalto le caratteristiche di ognuno. E' abile a far capire la nazionalità
delle varie spie che compongono il gruppo e lo fa con garbo, anche con una
leggera canzonatura, rivelando al lettore i difetti tipici delle loro origini.
Anche questa storia spy mi ha caricato di adrenalina e solo
alla fine mi sono rilassata, trovando il posto di ogni tessera di questo puzzle
ben congegnato.
Se vi piace questo genere, non potete non leggere questo
autore.
Qui trovate le recensioni della serie Gabriel Allon
#La spia inglese n.15 - recensione
#Il caso Rembrandt n.10 - recensione
#Il caso Caravaggio n.14 - recensione
#Le regole di Mosca n. 8
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