giovedì 7 luglio 2016

Trame e opinioni: L'importanza di chiamarti amore di Anna Premoli

Titolo: L'importanza di chiamarti amore
Autore: Anna Premoli
Casa editrice: Newton Compton
Pag.: 315
Costo: 9,90 cartaceo














Trama
Giada sa bene di essere una ragazza dal carattere piuttosto difficile, quindi non si stupisce affatto di trovarsi in una fase della propria vita nella quale non va d'accordo quasi con nessuno: con il suo ragazzo storico la situazione è appesa a un filo e del rapporto con i suoi genitori... meglio non parlare. Ma Giada ha un obiettivo ben preciso: laurearsi con il massimo dei voti e il prima possibile. Il resto dei problemi può passare in secondo piano. Così credeva, almeno finché lo stage presso una prestigiosa società di consulenza di Milano non la mette di fronte a quello che per lei è sempre stato il prototipo dei ragazzi da evitare come la peste: Ariberto Castelli, fiero rappresentante del partito delle camicie su misura e dei pullover firmati. E tra loro c'è un precedente molto imbarazzante che potrebbe crearle qualche complicazione che non aveva assolutamente messo in conto...

Doppia recensione


Il commento di Manuela

Giada è una studentessa alla vigilia della laurea alla Bocconi, è determinata e un po’ ribelle. È legata sentimentalmente a Filippo da diversi anni, ma hanno qualche difficoltà soprattutto a causa del carattere non proprio semplice di Giada e al fatto che vivono in due città diverse, lei a Milano, lui a Verona. Tutto questo ha creato non poche difficoltà tanto che lei si rende conto che tra di loro...

Va avanti questo allontanamento emotivo che piano piano si sta trasformando in un vero e proprio abisso.

Eppure nessuno dei due riesce a far terminare questa relazione… 
Ariberto arriva a scuotere questa situazione. Anche lui è alla vigilia della laurea alla Bocconi e soprattutto inizia a lavorare con Giada come stagista in una importante azienda. L’attrazione che sente per Giada lo porta a premere l’acceleratore e a pressarla in tutti i modi.
Giada è un po’ spaventata dal legame che si sta instaurando con Ariberto, non si sente pronta e soprattutto ha paura di crescere.
Avevo proprio voglia di leggere un libro come questo, la Premoli ha il dono di saper scrivere in modo chiaro e coinvolgente, non tralasciando l’humor. Le sue storie sono romantiche ma al tempo stesso divertenti e questa a tratti è addirittura esilarante. Giada è talmente contorta nei suoi ragionamenti e talmente presa dalle sue paturnie che spesso ti viene da ridere delle sue reazioni. Anche i dialoghi sono qualcosa di meraviglioso, ricchi di ironia, sarcasmo, sono talmente veri che ti immagini davvero due personaggi vivi e vegeti. Certo Ariberto è un po’ troppo perfetto per essere vero, ma Giada è qualcosa di spettacolare quanto a umanità viva e reale. Mentre leggevo la storia mi venivano in mente le storie della famosissima Kinsella, questo romanzo come le storie dell’autrice inglese sono divertenti ma con sentimento… mi sono trovata a pensare che la Premoli potrebbe davvero essere la Kinsella italiana.
Il romanzo è scritto al presente in prima persona. È Giada che racconta la sua storia, con le sue problematiche e i suoi pensieri contorti.
Un buon libro, che si legge velocemente con piacere, ti fa rilassare e divertire. Come sempre la Premoli non mi delude e mi fa passare ore felici in compagnia dei suoi personaggi.



e mezzo

Il mio commento

"Palle!
Sono solo palle e tu lo sai!
Lascia che ti dica una cosuccia:
non c'è un momento giusto e uno sbagliato per innamorarsi di qualcuno.
Se senti che è sbagliato, 
è perché lo sono io!
E non il momento..."

Sin dalle prime pagine Giada la protagonista del nuovo romanzo di Anna Premoli, si è dimostrata essere una ragazza/donna in bilico tra una situazione sentimentale trascinata nel tempo, dove sia lui che lei non hanno il coraggio di troncarla, una situazione familiare dove lei fa tutto l'opposto che i genitori le impongono e poi arriva Ariberto Castelli vien dal mare...
Ariberto è l'anti... è l'opposto in tutto e per tutto, è la figura, il modo di essere, il comportamento che Giada rifugge, eppure casualità, destino, lo ritrova ovunque, soprattutto a lavoro. 
Di una cosa però Giada è sicura di volere, laurearsi a pieni voti, per realizzarsi nel mondo del lavoro, detto ciò nei suoi piani non c'è nient'altro, anche con Filippo, il suo storico ragazzo, le cose non vanno per il meglio, ma poiché entrambi vivono in due città diverse la cosa al momento non sembra creare tantissimi problemi.
Il problema sopraggiunge quando, Ariberto giunge prepotentemente nella vita di Giada, scavalcando tutte le indifferenze, le battute, le ironie che la stessa lo sottopone, sinceramente il più delle volte avrei preso (passatemi il termine) a cazzotti Giada e dato una sventolata ad Ariberto. Ma sostanzialmente ti rendi conto che la nostra protagonista ha solo paura, paura di uscire da schemi che lei stessa si è imposta, paura di provare nuove emozioni, perché neanche con Filippo le aveva mai provate, paura di amare, di lasciarsi andare...

"Lo sai vero che stai buttando nel cesso la storia migliore possibile?
Perché, lascia che ti dica una cosa molto presuntuosa:
lì fuori non c'è gente migliore di me.
O, meglio, è pieno di persone migliori,
ma nessuna potrebbe mai funzionare altrettanto bene con te.
Quello che c'è tra me e te è quel che spinge certi scrittori a scrivere libri,
è l'ispirazione per quelle orrende canzoni sdolcinate
o qui film zuccherosi che detesti tanto".

E Ariberto arriva laddove nessuno c'era riuscito, ma non è semplice scalfire le imposizioni che Giada si è imposta, e arriva il momento in cui anche Berta, non ce la fa più.
Onestamente questo romanzo mi è piaciuto a tratti, la scrittura della Premoli è scorrevole, ironica, ho sulla punta della lingua un termine, ma nulla non mi viene fuori, ma questa volta forse sono stati proprio i personaggi a non catturarmi completamente. Giada con le sue fobie, le sue idee, mentre Ariberto troppo accondiscendente nei suoi confronti, non lo so...

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