Autore: Paolo Giordano
Casa editrice: Mondadori
Collana: Oscar Mondadori
Pag.: 304
Costo: 15,00
Trama
Alice è una bambina obbligata dal padre a frequentare la scuola di sci. È una mattina di nebbia fitta, lei non ha voglia, il latte della colazione le pesa sullo stomaco. Persa nella nebbia, staccata dai compagni, se la fa addosso. Umiliata, cerca di scendere, ma finisce fuori pista spezzandosi una gamba. Resta sola, incapace di muoversi, al fondo di un canale innevato, a domandarsi se i lupi ci sono anche in inverno. Mattia è un bambino molto intelligente, ma ha una gemella, Michela, ritardata. La presenza di Michela umilia Mattia di fronte ai suoi coetanei e per questo, la prima volta che un compagno di classe li invita entrambi alla sua festa, Mattia abbandona Michela nel parco, con la promessa che tornerà presto da lei. Questi due episodi iniziali, con le loro conseguenze irreversibili, saranno il marchio impresso a fuoco nelle vite di Alice e Mattia, adolescenti, giovani e infine adulti. Le loro esistenze si incroceranno, e si scopriranno strettamente uniti, eppure invincibilmente divisi. Come quei numeri speciali, che i matematici chiamano "primi gemelli": due numeri primi vicini ma mai abbastanza per toccarsi davvero. Un romanzo d'esordio che alterna momenti di durezza e spietata tensione a scene rarefatte e di trattenuta emozione, di sconsolata tenerezza e di tenace speranza.
Il commento di Manuela
Mai libro fu più
triste. Dalla prima frase all’ultima. Ci tenevo tanto a leggere questo libro,
che mi era stato consigliato... quindi ho iniziato a leggerlo con tante
aspettative. Ero felice di questa lettura, anche perché per tanti mesi era
rimasta nella lista dei “libri da leggere”... e poi sono rimasta sconvolta. Già
dal primo episodio, quello che ci presenta Alice, la prima protagonista di
questa storia. Poi il secondo episodio, dove entra in scena Mattia, ha
letteralmente squassato il mio cuore. Ho iniziato la lettura del terzo capitolo
titubante... e più leggevo la storia più rimanevo scioccata. Si parla di
solitudine, una solitudine profonda, senza soluzione.
Alice e Mattia sono
i due protagonisti di questo romanzo. Due ragazzi soli, considerati strani, a renderli strani è il loro passato e la loro tragedia che ha toccato ognuno di
loro fin nella profondità dell’anima. Alice è una ragazza anoressica.
L’idea
di poter diventare tanto sottile da essere invisibile le procurò una piacevole
stretta allo stomaco.
Mattia è un
sociopatico, autolesionista, che si chiude sui libri, specie quelli di
matematica.
Studiare
gli piaceva perché puoi farlo da solo,
perché tutte le cose che studi sono già
morte, fredde e masticate.
Le loro vite si
incrociano o meglio si lambiscono come una tangente. Sono vicini, ma mai uniti.
Sono soli, di una solitudine profonda. Studiando i numeri primi, Mattia si
convince che essi siano come i “numeri primi gemelli”.
Mattia
pensava che lui e Alice erano così,
due numeri gemelli, soli e perduti, vicini
ma non abbastanza per sfiorarsi davvero.
Alice e Mattia si
incontrano per caso, ma si riconoscono, rivedono uno nell’altra la propria
solitudine.
Perché
lei e Mattia erano uniti da un filo elastico e invisibile, sepolto sotto un
mucchio di cose di poca importanza, un filo che poteva esistere soltanto fra due
come loro:
due che avevano riconosciuto la propria solitudine l’uno nell’altra.
E’ il primo libro
che leggo di questo autore. Ha uno stile molto semplice, si legge senza
difficoltà. I capitoli sono brevi. Le frasi ben collegate e chiare. Non è molto
scorrevole, ma forse a causa dei temi trattati. E’ un libro triste, molto triste, ti fa vedere le vicende come se debbano accadere per forza, come se
quello fosse il loro cammino naturale.
E’ un romanzo che
non puoi leggere “tanto per...”, ha un peso specifico molto forte, devi essere
preparato ad affrontarlo.
ho amato questo libro, in tutta la sua tristezza che è immensa. Ma mi è entrato dentro
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