martedì 22 settembre 2015

Trame e opinioni: Io non ti conosco di S.J. Watson

Titolo: Io non ti conosco
Autore: S.J. Watson 
Casa editrice: Piemme
Pag.: 447
Costo: 19,90













Trama
Da quando sua sorella Kate è morta, aggredita a Parigi da uno sconosciuto, la vita di Julia Plummer non è più la stessa: la stabilità che si era conquistata è in pericolo, e lei sente il richiamo del suo vecchio insidioso nemico, l'alcol. L'unica persona con cui Julia può parlare di Kate è Anna, la coinquilina di Parigi, la persona che forse conosceva Kate meglio di tutti. È lei a confidarle una cosa che nessuno sa: Kate si divertiva a vivere mille vite. Andava on-line fingendosi una persona diversa ogni volta, conosceva uomini, li incontrava. Così, Julia non resiste alla tentazione e, usando le credenziali della sorella, decide di provarci anche lei, e vivere per una volta la vita, almeno quella virtuale, di Kate, per capire cosa può esserle successo. È così che, protetta dal nome falso di Jayne, Julia contatta Lukas, uno degli ultimi amanti di sua sorella. All'inizio, lo tratta con sospetto, poi pian piano tra i due nasce qualcosa che Julia scambia per amore. Finché, quando Lukas comincia a cambiare, Julia sarà costretta a domandarsi se le mani che adesso la toccano, con dolcezza ma anche con violenza, non siano le stesse che hanno fatto del male a sua sorella...


Il commento di Chiara

Questo libro è stato il mio ritorno al thriller, dopo qualche anno in cui non avevo più voglia di leggere questo genere. La trama mi ha incuriosita subito, è interessante pensare a come la tecnologia interagisca con tutto, anche con eventuali incontri.
Julia è una persona complessa, molto insoddisfatta, che vorrebbe essere più felice della seconda occasione che la vita le ha dato, anche se, nel profondo sente che non è abbastanza. Ha un passato difficile, ha fatto molti errori, ma è riuscita a superarli e a costruirsi una vita sana, tranquilla, ordinaria. Ma la morte della sorella la catapulta in un turbine di sensi di colpa e insoddisfazione, le fa fare cose che non credeva possibili e tutto si complica perché in realtà lei non conosce veramente né se stessa, né le persone che la circondano, sua sorella, suo marito, Lukas.

Distolgo lo sguardo. Ripenso a ciò che è successo. Il lutto mi ha spinta in un luogo oscuro. Sono diventata fragile. Paranoica. Vedo pericoli ovunque;  vedo un uomo fuori dalla mia finestra, penso che il mio amante abbia aggredito una persona di cui non conosce nemmeno il nome o l’indirizzo. Se non sto attenta allontanerò tutte le cose belle che ancora mi restano.

E’ più un libro psicologico, introspettivo. All’inizio ho faticato molto, perché è veramente troppo triste. Questo senso di ineluttabilità che comunica, questo andare incontro passivamente alle cose, alle emozioni mi ha infastidita. Poi non so se perché mi sono abituata allo stile o comunque perché la storia si fa più avvincente, ad un certo punto non riuscivo più a staccarmi. Questo scoprire le cose un pezzettino alla volta, questa correlazione con gli avvenimenti passati, mi hanno stregata, la storia ha iniziato a coinvolgermi tantissimo. Volevo scoprire se Lukas era quel che sembrava, se Julia riusciva a capirci qualcosa, se Kate (la sorella morta) era così abbandonata. Ho iniziato a domandarmi se le cose erano veramente quello che a prima vista sembravano.

Con improvvisa chiarezza mi rendo conto che indossiamo tutti delle maschere, sempre.
Al mondo, agli altri, presentiamo solo una faccia: mostriamo un volto diverso a seconda delle persone con cui siamo e di quello che ci si aspetta da noi. Ma anche quando siamo soli indossiamo una maschera, la versione di noi stessi che vorremmo essere.

Nonostante le tante differenze fra me e lei, ho provato subito una forte empatia nei confronti di Julia. Il fatto di sentirsi schiacciata dalla quotidianità è una cosa che posso capire, come la voglia di sentirsi di nuovo speciale, amata, desiderata. In questo l’autore è molto bravo, ti fa entrare nella testa della protagonista, inizi a ragionare come lei.

Ma sto cominciando a chiedermi se non mi meriti questo dolore, 
se viverlo sulla mia pelle non sia una cosa che devo a mia sorella. 
Non sono riuscita a salvarla. Ho preso suo figlio.

La trama è particolare, soprattutto dalla metà in poi fa stare con il fiato sospeso, una continua suspense, i colpi di scena non mancano, nonostante secondo me è più un libro psicologico. Qualcosa l’avevo capita, ma molto mi mancava e la fine, proprio l’ultimo capitolo, è stato un vero shock. Un ritorno, per me, a questo genere, col botto, con un libro complicato ma stimolante, per nulla prevedibile, come secondo me devono essere i thriller.

Alla fine i segreti vengono sempre fuori?

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