martedì 20 maggio 2014

Recensione: Il sentiero dei profumi di Cristina Caboni con intervista

Titolo: Il sentiero dei profumi
Autore: Cristina Caboni
Casa editrice: Garzanti
Pag.: 392
Costo: 14,90













L'odore del passato, l'odore delle cose perdute...
Era tornata...
Era andata via decisa a cambiare vita, invece era nuovamente là, dentro quella casa che un giorno, piena di speranza, si era lasciata alle spalle...
Lavanda, bergamotto, salvia.
Il loro profumo aleggiava in tutta la casa, era penetrante, come la solitudine che le stringeva il cuore.

Elena Rossini, è una donna che ha visto crollare in pochi attimi il suo castello dorato, ma sarà mai stato dorato? O era solo frutto della sua voglia di realizzare un sogno?

"A settembre il profumo è differente. E' più concentrato e porta con sé l'odore del sole e del mare."
"Il sole? Che profumo ha il sole, Elena?"
Chiuse gli occhi un momento, cercando le parole giuste.
"E' sconfinato, caldo, morbido.
E' come un nido, una culla accogliente.
Si insinua, lasciando al contempo la più ampia libertà.
Prendi il gelsomino, all'alba la sua fragranza è più intensa, diversa da quella lieve di mezzogiorno, ma dopo il tramonto, quando il sole è solo un ricordo, il fiore emana la sua vera anima.
Non puoi confonderli, non è possibile."

Non si possono dimenticare, i ricordi, le lezioni di nonna Lucia, il diario di Beatrice e poi i profumi delle sua adolescenza sono dentro di lei, non li può più rifiutare.

"Ha un buon profumo."
"Di cosa?"
Elena ammutolì. "Di cosa... che?"
"Ha detto che ho un buon profumo, di cosa?"...
"Sa di pioggia, di freddo, ma anche di sole. 
Di parole pensate, di lunghi silenzi e di riflessione.
Sa di terra e di rose..."

Cail McLean...

Ora lo vedeva quell'uomo, non distintamente, ma abbastanza da coglierne i tratti decisi, lo sguardo penetrante.
I capelli lunghi gli scendevano sulle spalle e qualcosa gli attraversava il viso, una cicatrice...
"Ciao Elena."
Cail.
Quel nome si fece largo nel groviglio di emozioni che le mulinavano dentro.
Sollevò la testa e lui era là, a pochi metri, una spalla tranquillamente appoggiata al muro...
Aveva gli occhi blu, scuri e profondi, e capelli castani dai riflessi rossicci.

Cail ha un fascino particolare, dietro quegli occhi di ghiaccio nasconde un ricordo chiuso nel suo cuore che difficilmente apre, se non davanti alle sue rose che lui coltiva con una passione che in pochi sanno. E' un ibridatore...



IL MIO COMMENTO

Il profumo era da sempre il più sottile, immediato ed efficace metodo di comunicazione.
Elena componeva il profumo nella sua mente partendo dalle note di testa, poi univa quelle di cuore, infine quelle di fondo.
Prima di cominciare a crearlo fisicamente, il profumo era già pronto dentro di lei.

Avvertenze prima di leggere: immergetevi con gli occhi, il cuore e l'olfatto perché ciò che leggerete sarà un toccasana per coloro che amano le parole che ti riempiono il petto, ti lasciano senza fiato e i cinque sensi si mescolano fino a creare una sintonia difficile da spiegare.
Il sentiero dei profumi non è solo un romanzo, è un percorso che cominci inaspettatamente, immergendoti in un mondo fatto di profumi, odori, spezie...
Una storia che ha il sapore dell'antico, del ricordo, del passato, un passato che ritorna inesorabilmente e che senza di esso non puoi andare avanti, Elena Rossetti è l'ultimogenita di una famiglia antichissima, porta con se i segreti e le tradizioni che da essa discendono. L'arte del profumo, la combinazione armonica dei sensi che vengono coinvolti, sono non solo uno studio approfondito delle tecnica di preparazione ma anche un dono che queste donne si portano dietro. Seppur rifiutando in un primo momento questo dono, Elena si ritrova ad abbracciarlo proprio nel momento di maggior disagio, quando la sua vita prende una piega ben diversa da ciò che lei aveva sempre sognato per se stessa e per il suo compagno. Un compagno che ha solo chiesto e mai donato, e allora che fare, quando il mondo cade a pezzi? Di solito la soluzione migliore è allontanarsi, cercare di dare un taglio netto a una storia che oramai non ha più futuro, ed è quello che la nostra protagonista fa, tornare dove tutto ha inizio per comprendere fino in fondo che il dono e la conoscenza fanno parte di lei...
Ma Il sentiero dei profumi non è un romanzo di formazione, è un libro di conoscenza, di pensiero, di ricerca interiore che si espande attraverso la storia di Beatrice prima e di Aurora poi... E' un connubio tra colori e profumi, tra segreti e misteri, tra fiori e pensieri... E poi c'è Cail, un uomo con un passato chiuso, nascosto, svelato a pochi, ma il suo cuore si apre davanti a lei, perché?
La ricerca di un segreto, un cammino attraverso la storia, tra le colline francesi e le strade di Firenze, due regioni la Toscana e la Provenza...


Intervista
"Ciao Cristina è un piacere immenso avere la possibilità di rivolgerti delle domande, oltretutto perché per il blog è la prima intervista che propone ai suoi lettori." E dunque cominciamo subito:
1 Innanzitutto chi è Cristina, ci piacerebbe conoscerti prima come donna e poi come scrittrice
Ciao Floriana, sono molto felice di essere tua ospite. Io sono una donna come tante altre: mamma, moglie, lavoratrice, occupata dalle incombenze di tutti i giorni. Devo dire che in effetti di particolare c’è il lavoro che svolgo: allevo api regine. La mia vita è molto legata alla natura, abito in campagna e lo vivo come un privilegio. Le mie altre passioni sono la lettura (mai un giorno senza un libro) e le rose. Ne ho una grande quantità, mi piace coltivarle, e il mio giardino a maggio è una distesa variopinta e profumatissima.
2 Ora vogliamo conoscerti dal punto di vista di scrittrice, da dove nasce la passione per la scrittura e cosa ti ha portata a proporti nel mondo della narrativa?
Adoro leggere, per me è fisiologico come respirare, non posso farne a meno. Immagino che crescere in un ambiente familiare dove la lettura ha un’importanza primaria abbia contribuito a sviluppare in me una sensibilità verso questo splendido genere di comunicazione. Ho provato a scrivere qualcosa, ho sbagliato e riprovato ancora, leggendo tutto ciò che potevo sull’argomento. Poi ho cominciato a collaborare con riviste femminili, e ho conosciuto editor molto competenti. Si impara tanto ascoltando, riflettendo, mettendosi in gioco. Ho capito che scrivere era ciò che desideravo fare e ho proseguito in questo difficile cammino finché i racconti sono diventati qualcosa di più. Il sentiero dei profumi ha fatto la differenza.  
3 Il sentiero dei profumi è il tuo primo romanzo con Garzanti, c'è molto di te e del tuo mondo in esso?
C’è il mio modo di vedere la natura. C’è il rispetto e l’ammirazione per la grande forza delle donne, e poi l’amore per le rose. C’è la curiosità verso una particolare forma di romanticismo visto come evoluzione dei sentimenti, e l’affascinante mondo di quelle dinamiche familiari che fanno parte della vita di chiunque.
4 I luoghi di cui tu parli all'interno del romanzo sono reali solo nei nomi? O hai svolto oltre le ricerche anche visite direttamente sul posto?
I luoghi sono reali. Firenze, Parigi, Grasse, il piccolo e stupendo villaggio di Lourmarine nel sud della Francia. In questo contesto poi ci sono elementi immaginari, come il palazzo delle Rossini, o il terrazzo al Marais di Cail. Ho visitato molti di quei luoghi personalmente e ho condotto ricerche molto accurate.
5 Nel romanzo non ci sono solo i profumi, i protagonisti sono i sentimenti e spesso hai trattato anche diversi argomenti al suo interno, il rapporto madre-figlia, maternità e paternità, figure emblema di una bambina che cerca l'affetto ma che inesorabilmente le viene rifiutato. Da dove nasce una strutturazione del genere? Qual è l'idea?
Ecco, qui devo confessarti che sono stati i personaggi a prendermi per mano e a mostrarmi la loro storia. Erano così forti nei loro sentimenti, così straordinari e vividi da coinvolgermi completamente. È stata una sorta di magia quella che mi ha trascinato in quei mesi in cui ho scritto la prima stesura del romanzo. Non potevo fare altro, non pensavo ad altro. Elena era sempre con me, nella mia mente, in ciò che facevo. Dovevo scrivere, scrivere e scrivere ancora. L’ho vista la prima volta che era una bimba, e ho continuato a vederla. È stata lei a raccontarmi la sua storia. Un po’ figlia, un po’ amica, un po’ sorella la mia Elena Rossini.
6 Con questa domanda concludo, tipica di tutte le domande a fine intervista hai progetti per il futuro? Puoi parlarcene?
Posso dirvi che sto lavorando a un secondo romanzo. Mi piace parlare di donne, mi piace raccontare storie che possono mostrare mondi differenti da quelli a cui siamo abituati, mondi reali ma un po’ trascurati. 




4 commenti:

  1. wow, adesso voglio assolutamente leggerlo!

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  2. Complimenti! Bellissima intervista e recensione. Io e questa scrittrice abbiamo molto in comune, l'apprezzo molto sia come donna che come autrice e il suo romanzo mi è entrato nel cuore proprio come quello di Valentina Cebeni, L'ultimo battito del cuore. Una meravigliosa lettura.

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    1. Grazie Mirella, sai che poi il romanzo di Valentina l'ho acquistato? Non l'ho ancora tra le mie letture ma spero antro la fine dell'estate di riuscire a leggerlo!

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