lunedì 16 luglio 2012

Recensione: L’arte segreta dei rimedi del cuore


L’arte segreta dei rimedi del cuore



Regina O’Melveny
Edizione: Sperling&Kupfer

Nella Venezia del 1590, l’arte medica è un mestiere che solo agli uomini è permesso, mentre le donne che lo praticano sono guardate con disappunto. La dottoressa Gabriella Mondini è la figlia del dottor Mondini, un famoso scienziato, e grazie alla figura paterna riesce a inserirsi in questo mondo, aiutandolo nelle cure, nelle ricerche e nelle scoperte che entrambi trascrivono su un quaderno e che dovrebbe diventare il Libro dei Rimedi. Un sogno che il dottor Mondini coltiva da molti anni e che per poterlo realizzare ha bisogno di scoprire la natura delle cose attraverso un viaggio, che decide di intraprendere da solo, lasciando Gabriella a Venezia, dove avrebbe continuato i suoi studi e seguito i pazienti. Trascorrono circa 10 anni dalla partenza del padre e Gabriella, nonostante riceva notizie sempre più sporadiche, vorrebbe conoscere meglio i suoi spostamenti, nel frattempo il consiglio della Gilda dei Medici ha deciso che non essendoci notizie certe circa il ritorno del dottore, lei non potrà più esercitare. Comincia da qui un viaggio che Gabriella deciderà di intraprendere alla ricerca del padre, attraverso le lettere che lui le ha mandato, scrivendole dai più svariati posti, Germania, Scozia, Francia, Spagna fino in Marocco.
Il mio commento
Un viaggio lunghissimo, una donna Gabriella Mondini, dall’animo forte, dal temperamento orgoglioso e testardo. Una storia nella storia, la vita di Gabriella raccontata attraverso i luoghi che lei visita, chiese, case, boschi, luoghi carichi di profumi che tratteggiano il percorso di una ricerca che potrebbe non giungere a buon fine. Un libro che deve essere portato a termine e l’amore che fa il suo ingresso quando lei non lo cerca, ma arriva e porta con se speranze ma anche delusioni. Un libro questo intenso, ma a volte troppo lungo nelle descrizioni, tanto da perdersi e fantasticare dei luoghi visitati dalla protagonista, immaginati a quel tempo e trasportati ai giorni nostri.

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