martedì 2 maggio 2017

Rubriche: Le incursioni curiose di Manuela

E chi la ferma più...
Sul blog oggi condividiamo l'esperienza di Manuela per la presentazione del nuovo romanzo di Diego Galdino, Ti vedo per la prima volta, a Roma.

Venerdì 28 aprile 2017 alle ore 18 ho partecipato alla presentazione dell’ultimo libro di Diego Galdino presso la libreria Feltrinelli a Roma. La sala era gremita, davvero piena fino in fondo. Insieme a Diego era presente Catena Fiorello, che ha fatto da “anfitrione” della serata. Una serata piacevolissima, tanto che alla fine erano passate due ore e nessuno se ne era accorto. Catena ha condotto la serata in modo spiritoso, divertente, per nulla pedante, ma soprattutto ha fatto risaltare le emozioni di Diego e quelle che un lettore può provare leggendo le pagine scritte da Diego.
La prima cosa che la signora Fiorello ha fatto, è stata quella di modificare la presentazione, tutti gli scrittori quando fanno una presentazione si mettono dietro la cattedra e parlano del loro romanzo, Catena ha fatto togliere la cattedra e insieme a Diego si sono seduti su una pedana, vicino a noi che stavamo aspettando di conoscere l’autore.
Catena ha esordito chiedendo a Diego se fosse emozionato, lui ha risposto che quando sta al suo fianco non è mai emozionato, ma in realtà lo era eccome. Quindi lo ha esortato ad aprirsi fino in fondo per far arrivare a tutti l’emozione del romanzo “Ti vedo per la prima volta”.
Catena ha presentato il romanzo dicendo che questo libro ha una storia alle spalle, che ha coinvolto tanto Diego, è “la storia” perché questa è una storia di amicizia amore e tante cose, di momenti… che scuotono parecchio, però è anche una storia importante per i sentimenti che tratta, ma anche di qualcosa che potenzialmente può trattare ognuno di noi, il rapporto che abbiamo con il nostro corpo e con la malattia. Diego prima di raccontare la storia del libro (in realtà a fine serata non ha raccontato di cosa parla il libro), parla del perché ha scritto questo romanzo. Il romanzo è stato dedicato a una ragazza Claudia, affetta da narcolessia, che si è tolta la vita perché non riusciva più a convivere con questa malattia. Parlando di questo avvenimento e di questa malattia, Diego parla di magia legata all’amore. E poi ha raccontato tanti piccoli avvenimenti legati a Claudia e al suo legame emotivo con questa ragazza. Parlando di questi episodi ha anche parlato della sua vita al bar, una vita fatta di normalità e anche di routine che ora inizia anche a diventare difficoltosa ed impegnativa, specie quando deve conciliare il tutto con gli appuntamenti che ha da “scrittore”. Ha poi detto che molti credono che lui trovi nella sua vita al bar lo spunto per i suoi romanzi, ma non è così… i suoi libri gli servono proprio per evadere da quella routine.
Parlando di questa sua quotidianità, ha rivelato molto di sé, come ad esempio che lui non ama il caffè. Ha parlato del rapporto che ha con i suoi genitori, definiti la regina Grimilde e lo specchio magico (Diego è il cacciatore). Ha raccontato delle sue figlie e di tutte le persone che gravitano intorno al suo bar. Praticamente si è “messo a nudo”.
Andando avanti nella presentazione, Catena chiede a Diego di parlare del suo rapporto con i social. Diego risponde che i social sono importanti e che attraverso i social lui rimane in contatto con tutti coloro che hanno letto i suoi romanzi e tutti diventano parte della sua vita. Ha ammesso che risponde a tutti, perché è sempre felice e anche grato ai suoi lettori e quindi tutti meritano una sua parola di risposta. Certo ha raccontato che alcuni poi esagerano e quindi lui poi è costretto a troncare le risposte, ma in realtà a lui piace leggere cosa i suoi lettori pensano. E anche qui Diego in tutta semplicità ha raccontato di alcuni messaggi che ha ricevuto.
Ha raccontato anche come sia stato importante il suo incontro, del tutto fortuito, con Catena, la sua sorella letteraria. Dall’amicizia sono scaturite tante “fortunate coincidenze”, l’incontro con l’editor, la casa editrice che ha iniziato a pubblicarlo. Ha poi parlato del suo scrittore preferito, che è per lui un modello di riferimento: Nicholas Sparks. Raccontando anche dell'incontro con l'autore.
Catena ha anche chiesto a Diego del film tratto da “Il primo caffè del mattino”. Diego ha subito risposto che di questo non avrebbe voluto parlare, ma poi si è lasciato a qualche confidenza. Ha detto che il film c’è, è stata già fatta la sceneggiatura, è stato affidato ad un regista emergente, già conosciuto nel mondo dei video musicali (ha fatto video per Elisa e i Negramaro “Basta così”). Anzi durante la chiacchierata ha proprio presentato il giovane regista, Paolo Marchione, che ha confermato che ci vorrà più del previsto, ma si farà.
Diego parla poi di quello che è il romanzo che più lo rappresenta: “Mi arrivi come da un sogno”, perché è il romanzo d’amore esattamente come lui lo intende.
Verso la fine di queste chiacchiere con l’autore, Catena ha chiesto al pubblico se c’erano domande… potevo io farmi sfuggire l’occasione? Certo che no, quindi ho posto la mia domanda:
Quando entrambi avete letto una pagina del romanzo a me è venuta la pelle d’oca, ho sentito la musica in quelle parole. Tu sei stato tradotto in tante lingue, non hai paura che nella traduzione si “perda” quella musica?
Questa è una bella domanda, però ritorniamo sempre al discorso della fortuna. Io sono stato molto fortunato perché ho conosciuto anche le persone che mi hanno tradotto, perché io divento amico di tutte le persone. Parlandoci ho capito che avevano perfettamente colto il messaggio che volevo trasmettere con le parole del mio libro. È ovvio che ne “Il primo caffè del mattino” tante parole come AVOJA non ci sono. Poi però vedi che il messaggio è arrivato dalla reazione dei lettori di quei paesi, così sei certo che la musicalità del mio sentimento è arrivato. Mi scrivono le stesse cose delle lettrici italiane, così capisci che il lavoro di traduzione è stato fatto bene. E poi io ringrazio i traduttori tanto che i miei ringraziamenti si stanno allungando. Ovviamente nei ringraziamenti c’è anche Floriana. Non ho paura che non facciano un bel lavoro perché vedo che sono belle persone, capaci di tradurre il libro nella loro lingua madre, sanno portare il senso.
Dopo ancora qualche battuta, la presentazione ha avuto termine, quindi Diego ha iniziato a firmare le copie del suo romanzo e io ho approfittato per fare una foto con lui. Cosa mi è piaciuto di questa presentazione? Tutto, soprattutto la spontaneità di Diego, che pur essendo un autore affermato, ha mantenuto la sua umiltà e la sua “romanità” (solo chi è di Roma può forse capire cosa intendo. Lui è schietto, spontaneo, aperto ma allo stesso tempo chiuso e riservato…), mi è piaciuta la conduzione di Catena Fiorello, che è frizzante e coinvolgente. Ho adorato ascoltare Catena (e poi anche Diego) leggere alcuni brani del libro. Una presentazione diversa dalle altre cui ho partecipato, sono uscita da quella sala felice, soddisfatta e contenta di aver incontrato di nuovo Diego.


2 commenti:

  1. Bravissima Manuela! Complimenti! Si sente quanto tu sia stata coinvolta e hai saputo trasmettere tutta la tua gioia di questo incontro!

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