Autore: Emma Hart
Casa editrice: Fabbri Editori
Pag.: 236
Costo: 15,90
Trama
Quando Abbi esce dall’istituto dove è stata ricoverata dopo aver tentato il suicidio, desidera solo dimenticare il passato e ricominciare. E a darle forza è il suo sogno, la danza. Vuole essere ammessa alla Juilliard, una delle più prestigiose scuole del mondo, e per farcela dovrà impegnarsi al massimo e non pensare ad altro. Blake è un giovane inglese che si è trasferito a New York per la stessa ragione: diventare un ballerino è quello che ha promesso a Tori, sua sorella, appena prima che lei si togliesse la vita. E poco gli importa di deludere tutte le aspettative familiari per seguire la sua passione. Quando Abbi e Blake si incontrano, riconoscono subito, l’uno negli occhi dell’altra, l’ombra di una sofferenza che chiede riscatto. Passo dopo passo, si rendono conto di essere legati, sul palco come nella vita. Ma i fantasmi del passato non lasciano scampo, e per continuare a danzare dovranno trovare il coraggio, chiudere gli occhi e lasciarsi trasportare dalla musica.
Come ogni sabato torna l'appuntamento che vede impegnata Manuela nella sfida-challenge da lei ideata. Oggi il "punto spuntato" è il numero 9, un libro ambientato in un luogo dove non sei mai stato, ma che ti piacerebbe visitare, come sempre vi ricordo che se volete partecipare, vi basta cliccare qui per conoscere le regole.
Punto 9: un libro ambientato in un luogo dove non sei
mai stato, ma che ti piacerebbe visitare
Questa volta, prima di leggere la mia opinione su
questo bel libro “A un passo da te”, vorrei raccontarvi perché l’ho inserito in
questo punto.
Mentre leggevo le descrizioni presenti nel romanzo, mi
sono immaginata di passeggiare tra le vie e i parchi di New York, mi sembrava
di essere una turista che osserva la città con meraviglia e stupore. Mi sono
ritrovata immersa nell’aria newyorkese… e quindi ho sognato a occhi aperti di
trovarmi lì. Chi mi conosce sa bene che uno dei miei sogni è proprio visitare
l’America e in particolar modo New York.
Quella città mi ha sempre affascinato, forse per questo
sono una delle fan di “Sex and the city”.
Più di una volta mi sono immaginata di vivere una
storia che abbia come centro l’Empire State Building, e certo che uno si lascia
scappare Cary Grant di “Un amore
splendido” oppure uno Tom Hanks di “Insonnia
d’amore”? Capirete bene quale fascino ha su di me quella città…
Ultimamente poi ho letto
diversi libri che hanno aumentato questo desiderio di visitare la città, anche
se sono sicura rimarrà un bel sogno… benché sia anche sicura del detto: MAI
DIRE MAI…
Terzo appuntamento
con la serie The Game della Hart.
Abbi ha tentato il
suicidio perché “persa” nella sua depressione e per un periodo è stata
rinchiusa in una clinica dove però ha ritrovato una luce, un motivo per tornare
a vivere: la danza. La incontriamo proprio quando lascia la clinica e inizia ad
allenarsi per essere ammessa alla Juilliard.
Nella stessa scuola di danza arriva Blake. Anche lui ha conosciuto il buoi
dovuto alla depressione attraverso sua sorella Tori, che però non è stata in
grado di tornare a sperare e si è suicidata. Anche Blake vuole entrare alla
Juilliard per realizzare il suo sogno. Tra Abbi e Blake nasce un legame, si
capiscono e crescono insieme come ballerini e come persone.
La storia è
ambientata a New York, quasi tutto il racconto si svolge nella sala di danza,
ma ci sono molte scene in cui sono descritti angoli della città, a volte viene
anche descritta l’atmosfera di New York, soprattutto quando al centro della
narrazione c’è Blake, forse per far apprezzare lo spaesamento del ragazzo
inglese catapultato in una città totalmente diversa dalla tranquilla cittadina
inglese dalla quale proviene.
Tutto il racconto è
perfettamente calato nella realtà del tempo moderno.
I personaggi sono
descritti benissimo, senti sulla tua pelle i dolori e le paure di Abbi, avverti
la spinta che la danza da ad entrambi questi ragazzi, ma anche i personaggi
secondari sono vivi e reali, avverti i loro pensieri e capisci i loro gesti,
sia quei personaggi che hanno un risvolto positivo come i genitori di Abbi o
come la psicologa o la maestra di danza, sia quelli che invece hanno
un risvolto negativo come la madre di Blake. Incontriamo i personaggi del primo
racconto Maddie e Braden, hanno un piccolo cameo all’interno della storia di
Abbi e Blake, ma li ritroviamo esattamente come li abbiamo lasciati, sempre a
punzecchiarsi ma innamorati persi. C’è un cenno alla loro storia, Abbi la
racconta a Blake quando glieli fa conoscere e questo è l’unico legame con il
primo romanzo della serie. Però leggendolo riesci a capire un
episodio del primo, il perché Maddie trattasse male il
fratello che la va a trovare all’università, beh ora so che cosa c’è dietro e
capisco ancora di più la reazione di Maddie in quell’occasione.
Io amo molto i New
Adult proprio perché dietro la storia d’amore c’è una storia di crescita, di
miglioramento… questo romanzo non fa eccezione, anzi…
Qui vengono
toccati tanti temi importanti che a volte non valutiamo nella vita di
tutti i giorni. Non è il primo romanzo che ha queste tematiche, ma questo mi ha
toccato di più, forse perché la storia descritta con delicatezza è al tempo
stesso molto precisa, ben delineata.
Troviamo il tema dell’autolesionismo, il tagliarsi, lo scorrere del sangue è
visto come un modo per sfuggire ai problemi e ai maltrattamenti…
Tagliarmi
era la mia via di fuga, il modo che avevo per lasciar uscire il dolore.
Perché
il dolore gocciolava via con il sangue.
Sia Abbi che Tori
hanno trovato una via di fuga alla loro depressione. Però mentre
Abbie è riuscita a salvarsi, anche grazie alla sua famiglia, Tori ha ceduto al
dolore. Nelle descrizioni senti la sensazione di buio che danno il
dolore e la depressione, come anche la speranza che nasce in Abbi piano piano
durante il suo percorso di guarigione.
“Non
c’è bisogno di spazzare via niente.
Dobbiamo solo creare ricordi nuovi con cui
sostituire i vecchi”.
Tutto questo per
superare il passato, correre nuovi rischi per tornare a vivere. Il tema della depressione
è ben descritto, lo senti in tutte le descrizioni, in tutti i sentimenti
espressi dai personaggi. Vedi gli effetti di questa “malattia” sia su chi la
sta vivendo, sia sui familiari e sulle persone che ti circondano.
E poi c’è la famiglia e l’importanza che ha in un momento delicato come
quello che vede una figlia cadere in depressione. In questo libro ne sono
descritte due, ed è inevitabile fare il confronto sul diverso stile. La
famiglia di Abbi è di supporto alla figlia, certo i genitori fanno i loro
sbagli, a volte diventano troppo protettivi, ma non l’hanno lasciata sola, le
sono stati vicino. Per contro la famiglia di Blake ha tentato di sminuire il
malessere di Tori, l’hanno ignorata, l’hanno lasciata sola.
Blake vede in Abbi
sua sorella Tori, riconosce il suo dolore. L’unica cosa che distingue Abbi da
Tori è che Abbi vuole andare avanti, ha un sogno, un obiettivo che la tiene
ancora “viva”, mentre Tori aveva perso la sua “luce” di riferimento e aveva
mollato. Abbi non molla, anche perché ha vicino una famiglia meravigliosa… mi è
piaciuto moltissimo quando Abbi si rivolge alla madre e la ringrazia…
“Grazie.
Perché ci sei e perché non hai mollato”.
Il romanzo è scritto
in prima persona con i POV dei due protagonisti che si alternano. Dove termina l’una continua l’altro. Si avverte la loro passione. Protagonista
assoluta è la danza e la loro voglia di riuscita. L’autrice descrive con
delicatezza il loro rapporto che cresce piano piano e la loro passione per la
danza.
È scorrevole e
piacevole, le descrizioni non sono noiose e ti avvolgono. I dialoghi ti aiutano
a capire meglio i personaggi e le loro azioni.
È un libro
assolutamente da leggere, tocca il cuore. È pieno di voglia di farcela, di
avere una speranza perché...
La serie The game:
#1 The love game - Scommettiamo che ti faccio innamorare - recensione
#2 Playng for keeps - Una scommessa per sempre - recensione
#3 The right moves - A un passo da te
#4 Worth the risk
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