sabato 6 febbraio 2016

Trame e opinioni: Città di carta di John Green

Titolo: Città di carta
Autore: John Green
Casa editrice: Rizzoli
Pag.: 391
Costo: 16,00














Trama
Quentin Jacobsen è sempre stato innamorato di Margo Roth Spiegelman, fin da quando, da bambini, hanno condiviso un'inquietante scoperta. Con il passare degli anni il loro legame speciale sembrava essersi spezzato, ma alla vigilia del diploma Margo appare all'improvviso alla finestra di Quentin e lo trascina in piena notte in un'avventura indimenticabile. Forse le cose possono cambiare, forse tra di loro tutto ricomincerà. E invece no. La mattina dopo Margo scompare misteriosamente. Tutti credono che si tratti di un altro dei suoi colpi di testa, di uno dei suoi viaggi on the road che l'hanno resa leggendaria a scuola. Ma questa volta è diverso. Questa fuga da Orlando, la sua città di carta, dopo che tutti i fili dentro di lei si sono spezzati, potrebbe essere l'ultima.


Il commento di Chiara

“Ecco il brutto: da quassù non vedi la ruggine, la vernice scrostata, ma capisci che razza di posto è davvero.  Vedi quanto è falso. Non è nemmeno di plastica, persino la plastica è più consistente. È una città di carta.  Guardala, Q: guarda tutti quei viottoli, quelle strade che girano su se stesse, quelle case che sono state costruite per cadere a pezzi. Tutte quelle persone di carta che vivono nelle loro case di carta, che si bruciano il futuro pur di scaldarsi. Tutti quei ragazzini di carta che bevono birra che qualche cretino ha comprato loro in qualche discount di carta. Tutti rimbambiti dalla frenesia di possedere cose. Cose sottili e fragili come carta. E tutti altrettanto sottili e fragili. Ho vissuto qui per diciotto anni e non ho mai incontrato qualcuno che si preoccupasse delle cose che contano davvero.”

Quentin è un ragazzo a cui piace vivere la sua routine quotidiana, arrivato agli ultimi giorni di scuola dell’ultimo anno di liceo, quindi in procinto di grandi cambiamenti che ovviamente lo spaventano. Una notte viene coinvolto in un’impresa straordinaria da Margo, la sua amica d’infanzia nonché regina incontrastata della scuola, popolare e un po' pazza. Quentin è innamorato da sempre di Margo, non lo ha mai confessato, sono amici, ma hanno gruppi diversi.

“In buona sostanza” disse, “questa sarà la notte migliore di tutta la tua vita”.

E’ un romanzo di formazione, parla del difficile passaggio dall’adolescenza all’età adulta, come tutti i libri di John Green sembra leggero e spensierato, ma è invece molto profondo, filosofico. E’ un libro che parla di amicizia, di crescita e fa capire quanto poco ci fermiamo ad osservare e ad ascoltare gli altri, facendoci bastare l’idea che si ha di loro, l’apparenza, l’immagine che vogliono trasmettere.
E’ scritto in prima persona dalla parte di Quentin, ma è incentrato soprattutto su Margo, su quanto poco lui in realtà la conosca, su quanto è difficile conoscere veramente una persona e non fermarsi alle apparenze. Trasmette un insegnamento decisamente importante: mai giudicare le persone dalle apparenze, cercare di capirle veramente, di vederle, di ascoltarle.

Ci sono così tante persone. È facile dimenticare quanto è pieno il mondo, stracolmo di persone 􀉹no a scoppiare, e su ognuna si può fantasticare e sbagliare di brutto. Ho la sensazione che questa sia una buona idea, di quelle attorno alle quali il cervello dovrebbe avvolgersi piano, come fanno i pitoni quando mangiano.

L’amicizia alla base della storia è fondamentale, in tutti i personaggi. E’ quella la vera ricchezza e fa capire che bisogna coltivarla, accettarsi e superare le eventuali divergenze, oltre ovviamente, cercare di capire veramente la persona.

E forse era questo che dovevo fare più di ogni altra cosa: scoprire chi era Margo quando non era Margo.

Scritto in maniera molto scorrevole è spesso divertente e il viaggio in macchina finale è veramente un bel passaggio. Il finale mi è piaciuto molto, adeguato al libro, la giusta conclusione.

«Q!» gridò per farsi sentire sopra la musica. «Ma che figata è?» Capivo perfettamente che cosa intendeva: ascoltare i Mountain Goats con i tuoi amici in una macchina che un mercoledì mattina di maggio sfreccia con destinazione Margo, disposti a pagare qualunque Margosissimo prezzo pur di ritrovarla.

Non mi ha delusa John Green con questo libro, è proprio nel suo stile.  Bello e consigliato, soprattutto ai ragazzi giovani, in età di cambiamento, di scoperta di sé stessi.


Che cosa ingannevole, credere di una persona che sia più di una persona.

4 commenti:

  1. Anche a me è piaciuto, anche se l'ho trovato un po' sottotono rispetto a Colpa delle stelle e Cercando Alaska. In particolare L'ho trovato molto simile a quest'ultimo, romanzo che ho decisamente adorato! Forse se avessi letto prima Città di carta lo avrei apprezzato di più! Il messaggio finale è piaciuto tanto anche a me!

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    1. anche secondo me Colpa delle stelle è un'altra cosa, ma a differenza tua questo mi è piaciuto tanto più di Cercando Alaska, anche se vedo le similitudini

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  2. Sono contenta che ci abbiano fatto anche un film, lo vedrò di sicuro!

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