giovedì 23 aprile 2015

Uscite: Bollati Boringhieri

Titolo: Il profumo della pioggia nei Balcani
Autore: Gordana Kuic
Casa editrice: Bollati Boringhieri
Pag.: 608
Costo: 19,00













TRAMA

Una storia vera di donne coraggiose,
di amori e legami difficili, sullo sfondo dei Balcani tra le due guerre

Vero e proprio «caso» letterario, oltre che un best seller, Il profumo della pioggia sui Balcani, grazie a uno spontaneo passaparola, ha avuto, ad oggi, 17 ristampe. Tradotto in inglese, francese, ebraico, tedesco e polacco, Il profumo della pioggia sui Balcani è una vera e propria saga di famiglia, un romanzo d’amore, di avventura, di sentimenti. Un grande affresco famigliare che, attraverso le figure e le scelte coraggiose di cinque sorelle, la madre e le zie dell’autrice,  ripercorre oltre trent’anni di storia, e restituisce un ritratto indimenticabile di Sarajevo come crocevia di culture, religioni e tradizioni diverse. Come Un’eredità di avorio e ambra di Edmund de Waal, il romanzo è basato sulle memorie famigliari dell’autrice, sulle figure di donne forti che nelle vicende della loro famiglia ebraica travolta dagli eventi, si rivelano capaci di scelte di libertà in un’epoca e in un luogo tra i più difficili e violenti della Storia. Offrendo dall’interno la visione di una società e una cultura pervase da contrasti estremamente attuali.

Le sorelle Salom vivono a Sarajevo, con una madre energica e affezionata ai valori tradizionali, e un padre che resta in secondo piano per tutto il romanzo. Ci sono anche due fratelli, ma la storia, fin dall’inizio, inquadra e ritrae fin nei dettagli soprattutto le ragazze, e soprattutto il loro carattere. Cinque donne forti, cinque ebree sefardite che in casa parlano ladino e ubbidiscono ai dettami della religione di famiglia, coinvolte nella frenesia che segue l’assassinio dell’arciduca Ferdinando e lo scoppio del primo conflitto mondiale, e che fanno poi scelte di vita anticonformiste e ribelli, fino all’invasione della Serbia durante la seconda guerra mondiale, e alla liberazione. Le due sorelle più interessanti, perché fanno difficili scelte di libertà, sono Blanki, la madre dell’autrice, e Riki, la più piccola. Blanki si innamora giovanissima di Marko, serbo, cattolico di famiglia colta e ricca, e resta testardamente legata a lui nonostante l’uomo rifiuti di presentarla in pubblico e di sposarla per non contravvenire alle regole della società del tempo: e nonostante l’ira della madre e lo sgomento delle sorelle, per non parlare della riprovazione generale. Riki sceglie il teatro, la danza, diventa una ballerina famosa, e ha a sua volta una storia impossibile con uno di quegli uomini sposati che non lasceranno mai la moglie. La Storia fa da sfondo a vicende personali raccontate nei dettagli. I sentimenti, amore o ribellione che siano, sono in primo piano rispetto alla città e ai problemi tra etnie e religioni, anche se all’inizio poco fa presagire quello che succederà negli anni novanta. Ma man mano che la narrazione procede, si hanno segnali sempre più evidenti sulla possibilità che si ripetano le tragedie già sperimentate in passato nei Balcani dalle comunità ebraiche: storie che vengono trasmesse da una generazione all’altra. E quello che fa di questo romanzo un vero tesoro è proprio la descrizione della vita, delle regole, dei riti, dei timori, delle paure, della comunità sefardita: che reagisce alla sfida del passato con un’energia, una forza e un coraggio straordinari.

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