mercoledì 10 febbraio 2016

Recensione: Il profumo dell'oro di Lorena Bianchi

Titolo: Il profumo dell'oro
Autore: Lorena Bianchi
Casa editrice: Rizzoli
Pag.: 427
Costo: 19,00














Trama
Fiamma ha diciott'anni, è impulsiva, determinata e negli occhi nasconde una forza che ancora non conosce. Insieme a Menico, apprendista in casa Giraldini, è cresciuta imparando l'arte di suo padre, messer Vincenzo, uno degli orafi più famosi di Roma. Ma un giorno i committenti dei Giraldini cominciano a preferire gli ori raffinati di Benvenuto Cellini. Fiamma, decisa a scoprire i segreti di quell'artigiano, corre alla bottega di Cellini. Lì conosce se stessa, il proprio corpo e una passione travolgente: nell'attimo in cui incontra gli occhi smeraldo dell'orafo Lorenzo de Luna capisce che non potrà più tornare indietro. Lorenzo le insegna un nuovo modo di forgiare i gioielli, incastonando nel metallo non solo le pietre preziose, ma anche i sentimenti e i desideri più nascosti. L'intensità dei loro incontri, però, ben presto si interrompe. Fiamma ricomincia la sua vita dall'inizio e torna a lavorare l'oro, questa volta da sola; e ogni giorno, mentre perfeziona la sua arte, ricorda i tempi in cui Lorenzo la rendeva felice. E' convinta dell'eternità dell'oro, ma anche di quella dell'amore...


Il mio commento

Già le vedeva smaltate di granati e oro, 
luce e ruggine tra loro accostate alla maniera bizantina.
Gli occhi sarebbero stati schegge di smeraldo.
Tornò a dedicarsi al modellino, plasmando nella cera il disegno della pergamena...
Modellava, accarezzava, e tra le dita sentiva scorrere l'anima del gioiello.
Docile e densa la cera baciava la sue mani...
Vista, tatto e olfatto.

Cesellano, sbalzano, un tocco dopo l'altro, un battito dopo l'altro ed ecco che il gioiello si forgia da mani sapienti, mani che lavorano, colano, modellano, plasmano. 
Fiamma, mai tale nome fu appropriato a una donna, cresciuta all'interno di una fucina, tra vapori, fuliggine, tra oro e pietre preziose, nel suo corpo scorre un fuoco che divampa quando sente di essere giunto a un punto di non ritorno, quando tutto ciò in cui crede, tutto ciò con cui è cresciuta è messo in discussione.
Fiamma Giraldini è donna, è orafa, agli occhi di Lorenzo...


"Fiamma Giraldini, siete davvero un'orafa" mormorò lui, come parlando a se stesso.

Gioielli da indossare, rubini, smeraldi da guardare, bramare, ninnoli da custodire come piccoli segreti in fondo al cuore, Fiamma e Lorenzo, sensuali nel movimento, mani, corpo, mente che si aggrappano l'un l'altro in una danza vecchia quanto il mondo, dove la passione, il tormento, l'audacia si fondono fino a creare un sogno, una gemma, una rarità.

"Cosa mi hai fatto, Fiamma Giraldini?" domandò Lorenzo, sollevando le palpebre.
Il suo sguardo appariva disperato.
"Cosa abbiamo fatto, mastro Lorenzo" rispose lei, alzandosi in punta di piedi.
Voleva respirare il suo respiro e parlare sulle sue labbra.
Voleva baciarlo come lui aveva baciato lei.
"Abbiamo forgiato insieme."

Come tutti i romanzi storici, alla base della trama ci deve essere uno studio di ciò che si vuole raccontare, inserendo poi quell'input che deve attirare il lettore, che deve intrigare fino a giudicarlo. Il Rinascimento, bello, intenso di eventi, tormentato, un periodo dove sacro e profano si congiungono per dare vita a un'era che ha dato nomi eccellenti, nell'arte, nella cultura. Ma è anche un periodo dove il predominio fa da sfondo a tutto, Fiamma e Lorenzo costretti a separarsi dopo una passione dirompente, ma la vita va avanti e gli eventi del sacco di Roma (1527), la discesa dei Lanchenecchi portano a soluzioni drastiche che cambieranno il corso della vita dei nostri protagonisti...
Il profumo dell'oro è un romanzo che ti entra dentro pagina dopo pagina, sotto un'influenza che non riesci a mandare via, cupo e sensuale, tragico e determinante, intimo e puro come l'oro colato, come le pietre preziose che brillano di luce propria, come seta che scivola su corpi aggraziati, una trama intrigante, una storia con colpi di scena costruiti ad arte, personaggi caratterizzati in una Roma prima e in una Firenze dopo come se quei luoghi gli appartenessero. Fiamma, bambina e donna, Fiamma casta e audace, Fiamma fredda e fuoco che divampa, senza placare completamente quel desiderio di emergere, lei donna in un secolo dove le donne non sono orafe, non sono altro che madri, matrone, prostitute...
E poi uomini mercenari e cavalieri, valorosi e avventurieri, il Lanzo, Michael, un personaggio ambiguo, particolare, che sceglie la via più facile, disertare, ma quando incontra Fiamma..., ma lei non ha occhi, non un pensiero, non ha cuore se non per l'unico uomo che abbia mai amato, l'unico uomo che ha forgiato per lei e con lei e come la chimera che risorge dalle proprie ceneri, anche quell'amore morto, sopito risorgerà di un'aurea splendente.

"Perché per quanto tu possa cambiare,
Fiamma Girladini, sei e sarai sempre te stessa: 
oro puro, ma più ricco di ogni esperienza, ricordo e sentimento.
Io ti amo dell'amore di cui hai fatto parlare l'oro.
Io ti amo di un amore che dura senza fine"






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