Autore: Louise Penny
Casa editrice: Einaudi. Stile Libero
Pag.: 550
Costo: 15,00
Tutti hanno un talento. Quello di Armand Gamache, commissario della Sûreté du Québec, è trovare i criminali. Deciso e sempre misurato, Gamache crede nella legge ma risponde prima di tutto alla propria coscienza. E considera i suoi concittadini gente come lui, da proteggere e rispettare. E talvolta da arrestare.
«Il commissario trascorreva le sue giornate immerso negli aspetti più tragici, spaventosi, violenti e moralmente abietti dell'esistenza. Poi tornava a casa, a Three Pines. Al suo santuario. Sedeva davanti al camino del bistrot insieme ai suoi amici, oppure si rifugiava nell'intimità del suo soggiorno insieme a Reine-Marie. Al sicuro».
Armand Gamache, capo della Sureté du Quebec, vuole sgominare
la banda di narcotrafficanti, che si muove al confine tra il Canada e gli Stati
Uniti, ma non arrestando i piccoli appartenenti alla gang, ma proprio il n° 1.
Per fare ciò ha deciso di raccogliere indizi e prove con pochi collaboratori
decisi quanto lui a svolgere questo compito così difficile.
Un thriller molto bello e con tutte le spiegazioni del caso.
All'inizio mi è sembrato un libro strampalato perché le scene cambiavano in
modo veloce e mi ci è voluto un po' per capire il meccanismo del modo di
esporre dell'autrice, ma proseguendo mi sono immersa nella narrazione e tutto
mi è sembrato semplice e ben fatto.
Ho visto che la Penny ha scritto una saga sull'ispettore
Gamache e mi sono ripromessa di iniziare la lettura sin dal primo libro,
sperando che ci sia la traduzione di ogni puntata.
Chief Inspector Armand Gamache series è praticamente una serie lunghissima, il libro appena terminato è il tredicesimo, ma ahimè, purtroppo non è stata tradotta completamente in italiano, e ad oggi ci sono solo tre libri, compreso questo.
L'inganno della luce e La via di casa rispettivamente il primo e il decimo, pubblicati però da Piemme.
Non entro nelle dinamiche editoriali, perché non mi competono, vedrò però di leggere anche questi, visto che Case di vetro mi è piaciuto molto.
Iaia
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