Autore: Elisabetta Pastore
Casa editrice: Frassinelli
Pag.: 252
Costo: 18,00
Trama
«Toccati.»
Lo faccio, eseguo gli ordini. Non sto a pensare più. Mi eccito anch’io. Lui se ne accorge, le mie mani si muovono bene. La mia bocca è bagnata. Lui non lo sa. Chiudo gli occhi per un secondo o più. Stringo le gambe. Inizio a muovermi piano sulla sedia. Mi sento in delirio, mi sento femmina, donna, tutto insieme. Come non mi accade da tempo. Era così con Marco all’inizio. Era magnifico farci l’amore. Ora non so neppure se riesce a pensare. È strafatto, sempre. Mi vuole bene. Così dice. Sta nel suo mondo, io quasi non esisto. L’eroina è la sua amante, lui è la mia droga. Veronica ha trent’anni, è del Sud e vive a Roma, con Marco, eroinomane. Per pagare l’affitto e mantenere il suo fidanzato, fa due lavori: di giorno è avvocato in un importante studio della città, di notte diventa la centralinista di una hot line. Tra i muri putridi di una bettola anni Settanta nella periferia romana, si fa chiamare Jasmine e si confronta con la triste solitudine di una moltitudine di voci. Perverse, disperate, fascinose. Si divide, Veronica, tra il formalismo e la compostezza artefatta dell’ambiente legale e la spudoratezza sudicia e vile dei frequentatori notturni. Due vite in un corpo solo che faticano a restare separate e finiranno poi per incrociarsi.
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