giovedì 18 febbraio 2016

Trame e opinioni: Sette lettere da Parigi di Samantha Vérant

Titolo: Sette lettere da Parigi
Autore: Samantha Vérant
Casa editrice: Sperling & Kupfer
Pag.: 282
Costo: 18,90














Trama
Sembra l'inizio del più classico film romantico: una ragazza americana in vacanza a Parigi, un giovane francese affascinante, l'incontro casuale in un caffè e ventiquattr'ore vissute intensamente insieme nella città degli innamorati. Eppure, il giorno dopo, Samantha e Jean-Luc si dicono addio alla Gare de Lyon. Per tenere viva la fiamma che si è accesa tra loro, il giovane scrive a quella ragazza indimenticabile sette lettere d'amore appassionate. Ma lei non gli risponderà mai. Neanche una parola. E quella favola sembra finire come un sogno. Vent'anni dopo, la vita di Samantha è un disastro su tutta la linea: non ha più un lavoro, il suo matrimonio è agli sgoccioli ed è piena di debiti. Abbattuta, si decide a tornare a casa dei genitori e a fare la dog-sitter per pochi dollari, sperando di rimettersi in qualche modo in sesto. E' proprio allora che, tra uno scatolone e una bolletta, ritrova le lettere di quel ragazzo francese mai del tutto dimenticato. Così, proprio mentre tutto nella sua vita è in discussione, decide di ricominciare da un gesto molto semplice: chiedere scusa per quel lungo silenzio. Internet facilita il compito e, una volta rintracciato Jean-Luc, scopre che la passione tra loro non si è mai spenta. Dopo centinaia di mail, telefonate infinite ed equivoci linguistici che avrebbero fatto scappare un uomo meno coraggioso, Jean-Luc le manda un biglietto aereo per Parigi. Prendere un volo per ritrovare qualcuno che hai visto per un solo giorno quando avevi diciannove anni può sembrare una follia; ma è la follia che Samantha aspettava da tutta la vita. E da allora lei e Jean-Luc sono inseparabili. La loro storia è così incredibile che si legge come un romanzo. Raccontata in prima persona da Samantha, è un'irresistibile iniezione di speranza e positività. E' un inno alle seconde chance che la vita ci sa offrire. E al coraggio di ricominciare, anche quando tutto sembra perduto.


e mezzo

Il mio commento

Vorrei che questa storia fosse fantastica sul piano romantico (Oh sì!) ed erotico (mmm!) al tempo stesso. Avrei voluto offrirti tanti tipi di piacere, per restare impresso nei tuoi ricordi, e sono frustrato per non averlo fatto. Però sei la ragazza più bella che c'è e quella a cui tengo tanto. Abbiamo un'infinità di cose in comune, sia intellettualmente sia fisicamente, ed è raro trovare così tante corrispondenze nella stessa persona. Per questo, quando ne trovi una, non vuoi perderla. Vorrei stare con te anche se è complicato. Dobbiamo andare avanti, mano nella mano, cuore accanto a cuore, pelle su pelle. Non ho idea di come finire questa lettera. Roba da pazzi. Sono pazzo, anch'io!
Da prima lettera
Parigi, 28 luglio 1989


Da allora sono passati vent'anni, un matrimonio per Samantha e una serie di storie non propriamente finite bene per Jean-Luc. Nell'introduzione, l'autrice precisa che questo romanzo è tratto da una storia vera, la sua storia, che ha deciso di condividere, perché bizzarra, perché bella, perché apre porte che molti dopo il fallimento del proprio matrimonio pensano siano oramai chiuse.
Samantha non è ancora ventenne quando insieme con la sua migliore amica, Tracy, decide di fare un viaggio a Parigi. Due giovani donne alla scoperta di una terra così lontana, di una cultura così diversa e infatti in un piccolo locale due americane non passano inosservate a due baldi giovani francesi, Jean-Luc e Patrick...
Ventiquattro ore per scoprire Parigi, ventiquattro ore per vivere un'intensa e quanto meno vivace storia d'amore, ma la distanza è tanta, e Samantha non è sicura di quello che ha lasciato, mentre un treno la porta via, lontano.
Il tempo e sette lettere che giungono all'indirizzo di Samantha, una risposta che non arriva e tutto passa inesorabilmente.
La vita continua e la nostra protagonista con un matrimonio oramai alla deriva, una situazione economica a dir poco catastrofica, comincia a rimuginare su un passato mai dimenticato, magari solo nascosto in fondo al cuore, e così arriva il momento della verità...
Questo romanzo più che chiamarlo tale è un racconto quotidiano di Samantha che in prima persona si racconta di come la vita sveli sorprese che non immagini più di poter sostenere, e lei parla, parla di come le sue scelte prima e le altre dopo l'abbiano portata a vivere al fianco dell'unico uomo che abbia mai amato, Jean-Luc. 
Sette lettere da Parigi come detto prima è scritto in prima persona, si alterna tra momenti presenti a racconti del passato, cadenzati dalla lettura di sette lettere che Jean-Luc le ha scritto, dichiarandole il proprio amore. Ma cosa è successo realmente nella vita di Samantha? Perché non ha mai risposto? Forse non provava gli stessi sentimenti? La vita a volte è strana e basta poco perché il destino, il percorso dei pensieri muti, ed è quello che accade alla nostra protagonista che presa da una serie di problematiche familiari si è lasciata alle spalle forse un futuro migliore di come lo aveva vissuto fino ad allora.
E' un racconto con risvolti umani, un racconto ironico, mi sono spesso ritrovata a ridere delle battute di Samantha del suo francese maccheronico, 

La tua frase: "J'ai la trique pour toi", mi ha fatto ridere, ma mi ha anche spaventato un po'. Vorrei farti notare che, da quel punto di vista, sono vergine. E così, se tu hai la trique temo che dovrò camminare con le spalle al muro. E non mi abbasserò mai a raccogliere la saponetta quando faccio la doccia con te! Ti prego, Sam, risparmia la mia virtù! Un bacio.

però dopo un po' l'ho trovato forse troppo prolisso, troppo dettagliato sugli ambienti, è vero essendo lei un Art director, lo sguardo che va oltre le apparenze ci sta pure, però troppo...
La storia d'amore invece è stata bella, dolce, nonostante tutte le paturnie che Samantha continua a farsi nei confronti di Jean-Luc, un uomo da baciare, un santo potrei dire, oltre che un poeta, le sue lettere, le sue mail sprizzano amore da tutti i pori 

"In te vedo una donna gentile, una donna meravigliosa con il cuore di un bambino,
una donna che starà bene con i miei figli.
Quello che ho già e quelli che, spero, faremo assieme.
Quindi, Sam, penso che se incasinassi il rapporto con te sarei l'uomo più stupido del mondo. Promettimi solo una cosa."
"Quello che vuoi."
"Non farmi mai sentire un uomo a metà. E' per questo che ho lasciato la madre dei bambini. Voglio sentirmi integro, pieno, con te."

...e spesso mi sono ritrovata a pensare, ma si può amare una persona che non ti ha calcolato neanche di striscio per ben vent'anni per poi ricordarsi di te al collasso del proprio matrimonio... non so... però se è vero è meraviglioso!


Nessun commento:

Posta un commento

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...