Autore: Silvia Gironi
Casa editrice: Book Sprint
Pag.: 94
Costo: 15,00
Trama
In un giorno qualunque, ad un’ora qualunque, in un posto qualunque, Emma si rifugia nella routine di tutta una vita: casa, scuola - scuola, casa; una vita priva di sorrisi, di emozioni e di parole, una vita priva di significato. Si sentiva al di fuori del mondo, non andava per niente d’accordo con se stessa, e tutto ciò che la circondava sembrava divertirsi alle sue spalle; ma tutto questo doveva cambiare: un'ombra si presenta a lei con la sola intenzione di lasciarle dei piccoli biglietti. La paura era tanta, le domande erano troppe, ma Emma riuscì a trovare le risposte che cercava camminando per le accoglienti vie dei suoi sogni, dove scoprirà la sua vera essenza. Chi è l’ombra? Cosa vuole da Emma? E la realtà è davvero come la vediamo noi? « I sogni sono simbolo di vendetta contro la monotonia e la solitudine che si appropriano della vita del genere umano »
e mezzo
Il commento di Chiara
Il punto segna la
fine, la fine di una frase, la fine di un periodo,
la fine di un libro, di un
racconto, la fine di tutta la punteggiatura,
è sempre l’ultimo ad essere
scritto.
Emma è una ragazza infelice e insoddisfatta della sua vita,
che si svolge in maniera normale, casa, scuola, pochi amici, un diario. Finché
inizia a fare strani sogni e un’ombra comincia a seguirla e a lasciarle strani
messaggi.
Ho provato da subito una forte antipatia per la
protagonista. Innanzitutto si crede superiore agli altri, solo lei elabora
determinati pensieri, solo lei dà importanza alle cose giuste, nessuno la
capisce, nessuno le dedica il tempo necessario… insomma una personalità troppo
egoista e pessimista. Questo però non ha influito sulla mia opinione della
storia, che ho trovato molto particolare. La diversità fra sogno e realtà,
appunto, e cosa accadrebbe se si potesse scegliere, cosa accadrebbe se si
uniformassero.
Manca secondo me però un’esposizione più ampia e dettagliata
della storia e dei personaggi: c’è solo Emma, i suoi pensieri e le sue
opinioni. Il libro è scritto in prima persona quindi sapere cosa pensa la
protagonista è giusto, però non elabora abbastanza gli altri personaggi,
l’ambientazione (fantastica l’idea del Phantos, ma non pienamente sviluppata) e
la storia in sé.
Con una maggiore attenzione ai particolari e magari con
qualche pagina in più sarebbe stato sicuramente un libro migliore, completo.
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