Autore: Tiziana Triana
Casa editrice: Sonzogno
Pag.: 527
Costo: 19,00 cartaceo
Italia, campagna laziale, Diciassettesimo secolo.
La giovane Adelaide (Ade), sedici anni, corre e tiene per mano suo fratello Valente, che è ancora un bambino. Deve fuggire da Torre Rossa e dalla casa in cui è cresciuta, perché l'accusa che le pende sulla testa porta diritta al rogo: stregoneria. Nel folto del bosco si nasconde un gruppo di donne che si sussurra pratichino la magia nera. Nessuno sa chi siano né da dove vengano; reclutano e proteggono ragazze come Ade, che la comunità ha messo al bando. E' qui - in un mondo di sole donne, ciascuna delle quali ha una misteriosa avventura alle spalle e porta il nome di un'antica città scomparsa - che Ade e il suo fratellino trovano rifugio: saranno iniziati alle arti del gruppo e ai loro segreti rituali, nell'attesa, trepida e inquieta, che si compia la grande Profezia. A questa comunità femminile in odore di stregoneria danno una caccia spietata i Benandanti, una congrega di uomini forti con un solo nemico, le streghe, e un potente sostenitore, la Chiesa cattolica, credono che quelle donne nei boschi siano una terribile minaccia, e sono decisi a sterminarle. Tutti, meno uno: Pietro, figlio del capo dei Benandanti, che non crede alle superstizioni e, soprattutto, si è innamorato di Ade dal primo momento in cui l'ha vista. Quando scoppierà la battaglia finale tra questi nemici giurati, si scoprirà quanto labile sia il confine tra realtà e magia, tra falsità e conoscenza, e perfino tra maschile e femminile. E quanto, nella vita, l'incantesimo più difficile di tutti resti ancora quello di crescere.
"Sappiamo tutti perché siamo riuniti al cospetto di Dio e degli uomini.
Quattro giorni fa il demonio è venuto a visitare il nostro pacifico villaggio.
E' stata la prima volta, nessuno di noi era preparato.
Sapevamo però che prima o poi sarebbe accaduto.
Satana non si riposa mai, aspetta solo il momento e il servitore giusto.
Niente può fermarlo se non la fede e la fermezza del nostro spirito.
Questo vi chiedo stasera, figli miei.
Fede e Fermezza.
La prima guiderà il vostro giudizio e le vostre parole,
la seconda sarà a guardia delle vostre azioni.
Ciò che il giudizio stabilirà, la mano dovrà portare a compimento.
Non dimentichiamoci mai che se Dio si è fatto uomo per salvarci,
Satana si è fatto donna per dannarci."
Le città perdute è il primo di una trilogia che prende il nome di Luna nera, siamo al primo volume e non sono ancora previsti seguiti in uscita, solo una novità, il romanzo è diventato una serie visibile su Netflix (che per scelta non ho ancora guardato).
Diciassettesimo secolo, epoca di Inquisizioni, epoca della caccia alle streghe, tutto ciò che è strano, non spiegabile ai canoni della Chiesa è occulto, magico, fantastico, stregato, basta poco e una donna giovane, adolescente, bambina, vecchia, mamma viene tacciata per strega.
E' una battaglia inverosimile data dall'ignoranza e dalla paura, data da sermoni gridati e citati dai pulpiti delle chiese e nelle piazze da uomini che credono che realmente il male si insinui nelle donne.
Ade è una giovane ragazza che insieme a suo fratello è rimasta orfana prima dei genitori e poi di sua nonna, Antalia che li ha presi con sé e curati.
Le è stato insegnato molto, come far partorire, come aiutare gli infermi, come cucinare ottime zuppe, ma basta poco, un intervento mal riuscito e anche lei viene accusata di stregoneria.
Le città perdute è il nome che viene dato alle donne che fuggendo dalle loro case e dai loro villaggi si rifugiano in un luogo fatto di sole donne, qui troviamo Tebe, Leptis, Jamara, Persepolis, Aquileia e altre che si stringono intorno ad Ade, accolgono lei e Valente, cercando di non farli sentire soli e abbandonati al loro destino.
In un mondo dov'è l'uomo che detta le leggi, soprattutto quelle governate da Dio, troviamo un gruppo che prende il nome di Benandanti, a capo c'è Sante, un uomo che spinto da un fervore cristiano si pone come obiettivo l'eliminazione delle streghe, chiunque esse siano, aiutato naturalmente da figure sacerdotali molto influenti a Roma.
In questo primo romanzo c'è tanta roba (passatemi il modo di parlare diverso dallo scrivere), vengono passate al setaccio le vite delle città perdute, le origini di Tebe, chi era prima e come è diventata la prima donna che ha deciso di dedicare la propira vita a salvarne altre, Leptis, Aquileia, Jamara, ognuna ha un passato che custodisce con forza nel proprio cuore, e molti segreti nella grande battaglia che verdrà contrapposti il Bene al Male verranno svelati.
In tutto questo, una figura resta protetta ma allo stessa tempo induce a pensare che dietro di lei ci sia qualcosa di arcano e oscuro e che porterà alla luce tante domande.
Ade è però anche una ragazza che ancora non comprende il proprio destino, e così si lascia coinvolgere dai sentimenti che prova per Pietro, figlio di Sante, l'uomo che la vuole uccidere, la vuole portare al rogo.
Sarà un bene questa relazione?
Sono troppo diversi e troppo diverse sono le loro culture, anche se lo stesso Pietro non crede a questa assurda caccia alle streghe che sta consumando suo padre e la sua stessa famiglia.
Insoma un romanzo che si è lasciato leggere fino all'ultima parola dell'ultima pagina, un romanzo che mi ha lasciata col fiato sospeso, perché tutto è ancora aperto, come del resto immaginavo.
Una bella storia che trova le sue radici in una storia, la nostra, che mescola la paura e l'ignoranza, la forza e la parola, quella dell'Inqusizione che tanto amaro in bocca ha lasciato.
Un volume corposo, con descrizioni ben costruite, dal paesaggio agli abiti per la festa delle Candele, alle chiese con i loro dipinti, alle abitazioni con i loro saloni a voler manifestare la grandezza terrena contro quella celeste.
E' tutto un contrapporsi tra il Bene e il Male, ma come riconoscerli?
Ringrazio la CE, Sonzogno per la copia offerta!!!
Floriana
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