Sul blog oggi condividiamo l'esperienza di Manuela per la presentazione del nuovo romanzo di Diego Galdino, Ti vedo per la prima volta, a Roma.
Venerdì 28 aprile
2017 alle ore 18 ho partecipato alla presentazione dell’ultimo libro di Diego
Galdino presso la libreria Feltrinelli a Roma. La sala era gremita,
davvero piena fino in fondo. Insieme a Diego era presente Catena Fiorello, che
ha fatto da “anfitrione” della serata. Una serata piacevolissima, tanto che
alla fine erano passate due ore e nessuno se ne era accorto. Catena ha condotto
la serata in modo spiritoso, divertente, per nulla pedante, ma soprattutto ha
fatto risaltare le emozioni di Diego e quelle che un lettore può provare
leggendo le pagine scritte da Diego.
La prima cosa che la signora Fiorello ha fatto, è stata quella di modificare la presentazione, tutti gli scrittori
quando fanno una presentazione si mettono dietro la cattedra e parlano del loro
romanzo, Catena ha fatto togliere la cattedra e insieme a Diego si sono seduti
su una pedana, vicino a noi che stavamo aspettando di conoscere l’autore.
Catena ha esordito
chiedendo a Diego se fosse emozionato, lui ha risposto che quando sta al suo
fianco non è mai emozionato, ma in realtà lo era eccome. Quindi lo ha
esortato ad aprirsi fino in fondo per far arrivare a tutti l’emozione del romanzo
“Ti vedo per la prima volta”.
Catena ha presentato
il romanzo dicendo che questo libro ha una storia alle spalle, che ha coinvolto
tanto Diego, è “la storia” perché questa è una storia di amicizia amore e tante
cose, di momenti… che scuotono parecchio, però è anche una storia importante per
i sentimenti che tratta, ma anche di qualcosa che potenzialmente può trattare
ognuno di noi, il rapporto che abbiamo con il nostro corpo e con la malattia. Diego prima di
raccontare la storia del libro (in realtà a fine serata non ha raccontato di
cosa parla il libro), parla del perché ha scritto questo romanzo. Il romanzo è
stato dedicato a una ragazza Claudia, affetta da narcolessia, che si è tolta la
vita perché non riusciva più a convivere con questa malattia. Parlando di
questo avvenimento e di questa malattia, Diego parla di magia legata all’amore.
E poi ha raccontato tanti piccoli avvenimenti legati a Claudia e al suo legame
emotivo con questa ragazza. Parlando di questi episodi ha anche parlato della
sua vita al bar, una vita fatta di normalità e anche di routine che ora inizia
anche a diventare difficoltosa ed impegnativa, specie quando deve conciliare il tutto con gli appuntamenti che ha da “scrittore”. Ha poi detto che molti
credono che lui trovi nella sua vita al bar lo spunto per i suoi romanzi, ma
non è così… i suoi libri gli servono proprio per evadere da quella routine.
Parlando di questa
sua quotidianità, ha rivelato molto di sé, come ad esempio che lui non ama il
caffè. Ha parlato del rapporto che ha con i suoi genitori, definiti la regina
Grimilde e lo specchio magico (Diego è il cacciatore). Ha raccontato delle sue
figlie e di tutte le persone che gravitano intorno al suo bar. Praticamente si
è “messo a nudo”.
Andando avanti nella
presentazione, Catena chiede a Diego di parlare del suo rapporto
con i social. Diego risponde che i social sono importanti e che attraverso i
social lui rimane in contatto con tutti coloro che hanno letto i suoi romanzi e
tutti diventano parte della sua vita. Ha ammesso che risponde a tutti, perché è
sempre felice e anche grato ai suoi lettori e quindi tutti meritano una sua
parola di risposta. Certo ha raccontato che alcuni poi esagerano e quindi lui
poi è costretto a troncare le risposte, ma in realtà a lui piace leggere cosa i
suoi lettori pensano. E anche qui Diego in tutta semplicità ha
raccontato di alcuni messaggi che ha ricevuto.
Ha raccontato anche
come sia stato importante il suo incontro, del tutto fortuito, con Catena, la
sua sorella letteraria. Dall’amicizia sono scaturite tante
“fortunate coincidenze”, l’incontro con l’editor, la casa editrice che ha
iniziato a pubblicarlo. Ha poi parlato del suo scrittore preferito, che è per
lui un modello di riferimento: Nicholas Sparks. Raccontando anche dell'incontro con l'autore.
Catena ha anche
chiesto a Diego del film tratto da “Il primo caffè del mattino”. Diego ha
subito risposto che di questo non avrebbe voluto parlare, ma poi si è lasciato
a qualche confidenza. Ha detto che il film c’è, è stata già fatta la
sceneggiatura, è stato affidato ad un regista emergente, già conosciuto nel
mondo dei video musicali (ha fatto video per Elisa e i Negramaro “Basta così”).
Anzi durante la chiacchierata ha proprio presentato il giovane regista, Paolo
Marchione, che ha confermato che ci vorrà più del previsto, ma si farà.
Diego parla poi di
quello che è il romanzo che più lo rappresenta: “Mi arrivi come da un sogno”,
perché è il romanzo d’amore esattamente come lui lo intende.
Verso la fine di
queste chiacchiere con l’autore, Catena ha chiesto al pubblico se c’erano
domande… potevo io farmi sfuggire l’occasione? Certo che no, quindi ho posto la
mia domanda:
Quando
entrambi avete letto una pagina del romanzo a me è venuta la pelle d’oca, ho
sentito la musica in quelle parole. Tu sei stato tradotto in tante lingue, non
hai paura che nella traduzione si “perda” quella musica?
Questa
è una bella domanda, però ritorniamo sempre al discorso della fortuna. Io sono
stato molto fortunato perché ho conosciuto anche le persone che mi hanno
tradotto, perché io divento amico di tutte le persone. Parlandoci ho capito che
avevano perfettamente colto il messaggio che volevo trasmettere con le parole
del mio libro. È ovvio che ne “Il primo caffè del mattino” tante parole come
AVOJA non ci sono. Poi però vedi che il messaggio è arrivato dalla reazione dei
lettori di quei paesi, così sei certo che la musicalità del mio sentimento è
arrivato. Mi scrivono le stesse cose delle lettrici italiane, così capisci che
il lavoro di traduzione è stato fatto bene. E poi io ringrazio i traduttori
tanto che i miei ringraziamenti si stanno allungando. Ovviamente nei
ringraziamenti c’è anche Floriana. Non ho paura che non facciano un bel lavoro
perché vedo che sono belle persone, capaci di tradurre il libro nella loro
lingua madre, sanno portare il senso.
Dopo ancora qualche
battuta, la presentazione ha avuto termine, quindi Diego ha iniziato a firmare
le copie del suo romanzo e io ho approfittato per fare una foto con lui. Cosa
mi è piaciuto di questa presentazione? Tutto, soprattutto la spontaneità di
Diego, che pur essendo un autore affermato, ha mantenuto la sua umiltà e la sua
“romanità” (solo chi è di Roma può forse capire cosa intendo. Lui è schietto,
spontaneo, aperto ma allo stesso tempo chiuso e riservato…), mi è piaciuta la
conduzione di Catena Fiorello, che è frizzante e coinvolgente. Ho adorato
ascoltare Catena (e poi anche Diego) leggere alcuni brani del libro. Una
presentazione diversa dalle altre cui ho partecipato, sono uscita da
quella sala felice, soddisfatta e contenta di aver incontrato di nuovo Diego.
Bravissima Manuela! Complimenti! Si sente quanto tu sia stata coinvolta e hai saputo trasmettere tutta la tua gioia di questo incontro!
RispondiEliminaGrazie Iaia
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