domenica 25 settembre 2016

Trame e opinioni: Un marito all'ora del tè di Marjan Kamali

Titolo: Un marito all'ora del tè
Autore: Marjan Kamali
Casa editrice: Giunti
Pag.: 304
Costo: 6,90














Trama
Istruito, di buona famiglia, ottima posizione, sana e robusta costituzione, denti perfetti. Iraniano ovviamente. Darya è fuori di sé dall'eccitazione: ne è certa, dopo tanti inutili tentativi, questo è il marito giusto per sua figlia Mina, e non vede l'ora che arrivi domenica per il tè all'orientale che consacrerà l'incontro tra i due. Ma dopo ventitré anni passati a New York, Mina ha in mente tutto fuorché un matrimonio combinato. Il suo sogno è diventare un'artista, e non ha nessuna intenzione di adeguarsi alle tradizioni del suo paese d'origine. Ma le mille luci di New York hanno in serbo qualche sorpresa anche per l'"ortodossa" Darya. Da quando il pallino della matematica l'ha spinta a frequentare il corso all'università, la sua vita non è più la stessa... anzi, la sua esistenza di mamma e moglie iraniana sembra proprio sul punto di saltare in aria...


Il commento di Iaia

E' una storia particolare. La parte preponderante è la storia di una famiglia iraniana che scappa dalla guerra per rifugiarsi a New York. La prima parte riguarda la vita che si svolge nel 1996. Tutta la famiglia si è ben integrata, il papà Parviz Rezayi è medico, la mamma Darya lavora in banca, i figli Hooman e Kayvon sono medico e avvocato. Infine c'è Mina ancora studentessa in economia e amante della pittura. L'unica a non sentirsi completamente inserita e Darya che prova una nostalgia enorme per la sua terra, anche perché in Iran vivono ancora la sua famiglia e i suoi parenti. Anche Mina ha tanta voglia di ritornare in Iran, rivedere quelle terre che ha lasciato e Darya l'appoggia. Sarà un viaggio di due settimane che cambierà le due donne.
La storia prosegue raccontando i primi anni della guerra tra Iran e Iraq, dopo la fuga dello scià e i motivi che hanno spinto la famiglia Rezayi ad andarsene. E poi si ritorna al 1996 dove anche Mina coronerà la sua dolce storia d'amore nata proprio durante il suo viaggio e l'accettazione di Darya di vivere serenamente negli Stati Uniti.
Sono messe in evidenza le due culture, iraniana e occidentale, e anche se le tradizioni a cui Darya tiene tanto le ho trovate molto antiche e difficili, sono state scritte in modo da far capire a chi sia di estrazione diversa, come gli usi e i costumi di un paese, con millenni di storia alle spalle, hanno un loro perché, quanto siano importanti per moltissime persone e quanto anche ci si possa adattare a modi di vivere diversi. Non si è obbligati ad accettare queste differenze, ma a rispettarle.
Un libro abbastanza gradevole.

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