Titolo:
La tana del polpo
Autore:
Robertino Valentini
Trama
Un uomo tradito, un uomo che ripercorre le vicende della sua vita, tra fatti e misfatti, in un battito di ciglia, un istante che riassume ogni giorno della sua vita, e forse, di ogni vita. La famiglia uccide più della mafia.
Il commento di Chiara
Di solito faccio letture più leggere.
Voglio premettere
questo per spiegare meglio la mia recensione...
Soprattutto
d’estate cerco storie scorrevoli e semplici. Questo libro non è né l’una né
l’altra cosa. Io l’ho vissuto più come un trattato filosofico sui rapporti
interpersonali di Alfredo, il protagonista.
Racconta la sua storia, ma questa passa in secondo piano. E’
incentrato sulle sue dinamiche familiari, sul rapporto con sua moglie, suo
figlio, suo padre, i suoi suoceri. E’ stata una lettura molto profonda,
un’analisi introspettiva dei vari personaggi per come interagiscono con Alfredo
e, senza svelare troppo della storia, a tinte fortemente drammatiche.
A lettura
ultimata la sensazione rimasta è la tristezza.
Ho faticato molto a leggerlo. E’ un romanzo breve ma molto
complesso, fa riflettere tanto. A volte l’ho trovato noioso, ma perché non sono
abituata a queste letture. Lo stile è impegnativo e quindi per me poco fluido,
ma corretto. L’ambientazione del Sud Italia, con i suoi pregi e difetti è
ottima e ben dettagliata.
Quello che mi ha lasciato questo libro non sono tanto le
vicissitudini di Alfredo, quanto il suo agire in base agli insegnamenti
ricevuti rispetto alle proprie esigenze, e spesso ho trovato il protagonista
troppo perfetto, che non può e non vuole scendere a compromessi con nessuno.
Nei rapporti reali ciò non è possibile e infatti ne paga le conseguenze. Ma
questa sua etica mi ha infastidito, mi ha fatta sentire sbagliata.
Un libro ricco, complicato e molto profondo, non adatto
secondo me sotto l’ombrellone ma per far lavorare la mente, per riflettere.
Aveva capito che
nessun’altra eredità gli sarebbe toccata se non quella pesantissima di un
patrimonio di valori morali, che non sarebbe stato facile mettere a frutto o
che, diversamente, avrebbe potuto cadergli addosso, schiacciandolo come un
macigno.
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