Autore: Deborah Install
Casa editrice: Piemme
Pag.: 318
Costo: 17,50
Trama
Ben e sua moglie non sono esattamente in un momento felice del loro matrimonio. Sarà che Ben, trentenne, sembra non avere ancora deciso cosa fare della sua vita e aver messo in soffitta i sogni di un tempo. Cosa che Amy, dedita alla carriera di avvocato, non gli perdona: "non hai mai realizzato niente in vita tua", gli rimprovera spesso. Forse per questo, quando un piccolo robot scalcinato compare nel loro giardino - non si sa da dove provenga, e poi è un modello vecchissimo, non come i moderni "androidi" che le amiche di Amy usano per le faccende domestiche -, Ben decide di prendersene cura. Da dove arriva il piccolo, dolcissimo Tang? Un robot vintage che non ha funzioni utili, dice solo poche parole, e ogni tanto piange e strepita se le cose non vanno come vuole lui. Eppure tra Tang e Ben inizia a nascere silenziosamente un'amicizia. Adesso finalmente Ben ha una missione: riportare a casa quel piccolo robot che ha bisogno di essere aggiustato, ma sa come "aggiustare" gli esseri umani intorno a lui. Comincia così un lungo viaggio che li porterà intorno al mondo, e che insegnerà a Ben un paio di cose sul senso della vita. E forse, proprio grazie a questo incontro speciale, Ben riuscirà a riavvicinarsi ad Amy che, in fondo al cuore, lo stava solo aspettando.
Il commento di Iaia
Amy e Ben sono sposati da alcuni anni e il loro matrimonio
sta attraversando una crisi. Lei è un avvocato in carriera e rimprovera il
marito di non fare niente. Ben in effetti vive tranquillo e beato sostenendosi
con un vitalizio lasciatogli dai suoi genitori. La loro vita viene stravolta
dall'arrivo di un piccolo robot scalcinato che trovano nel loro giardino. Per
scoprire come rimetterlo in sesto Ben compie un lungo viaggio per cercare
l'inventore di questo automa. Nel frattempo tra i due si instaura un'amicizia
profonda e al rientro Ben sarà più maturo e con intenzioni di dare uno scopo
alla sua vita.
Devo dire che il libro non mi ha entusiasmato. Tra i due
coniugi le cose non vanno bene, ma quello che non mi piaciuto è il carattere di
lui. A 30 anni è ancora immaturo, pigro, aggira i problemi e pensa solo a se
stesso e solo Tang, il piccolo robot, riesce a scuoterlo, tanto da fargli
prendere la decisione di cercare l'inventore per rimettere in sesto questa
piccola macchina. L'autrice ha umanizzato l'automa che a seconda della
situazione manifesta sentimenti: paura, gioia, amore, fa capricci, nasconde
segreti e sa ragionare e fare pensieri logici. Ora in un mondo fantastico posso
anche accettare questo tipo di atteggiamento, ma non è molto di mio gradimento.
E' anche vero che questa storia vuole far riflettere Ben e Amy sul loro
matrimonio, facendo un esame di coscienza sugli atteggiamenti che hanno tra di
loro, ma il modo in cui l'autrice ha scelto per approfondire i loro pensieri è
stato, per me, un po' arzigogolato. Sarà che immaginare un mondo in cui i
robot, gli androidi o macchine parlanti siano allo stesso livello dell'uomo mi
spaventa un po', preferisco i libri irrealistici con un altro tipo di fantasia
(fiabe o libri alla Harry Potter).
Forse è un libro profondo che non ho capito?
La ricerca di
se stessi è un argomento che non si sottovaluta mai, ma porgerlo così non mi è
andato bene.
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