martedì 19 gennaio 2016

Trame e opinioni: Manchester's affairs. Destini incrociati di Barbara Bogoni

Titolo: Manchester's affairs. Destini incrociati
Autore: Barbara Bogoni
Casa editrice: Youcanprint
Pag.: 610
Costo: 0,99 ebook













Trama
Dopo il pensionamento del collega che l'aveva affiancata dall'inizio della sua carriera, Emily Smith, giovane e motivata sergente della polizia di Manchester, spera di continuare a combattere il crimine lavorando finalmente al fianco di una delle poche persone, alla centrale, per cui provi una profonda stima ed un sincero affetto: il suo migliore amico, Richard Finch. Purtroppo per lei, però, il destino pare avere altri piani in mente. I suoi superiori hanno già deciso che il suo nuovo partner sarà il sergente David Ingram, in arrivo al distretto da uno dei dipartimenti di Liverpool. Il primo incontro della ragazza con l'uomo sarà tutt'altro che idilliaco e la reciproca antipatia che ne scaturirà, verrà esasperata dal primo caso che i due agenti si troveranno a dover risolvere insieme. Una mattina, infatti, senza che nessuno se lo aspetti, una bomba scoppia in una delle vie principali del centro di Manchester. Si tratta di un atto terroristico? Di un regolamento di conti tra membri della malavita? O del folle gesto di qualche pazzo squilibrato? In una città in cui tutti hanno qualcosa da nascondere e niente è come sembra, Emily e David impareranno a proprie spese che vige indiscussa una sola regola: non importa come o con chi si facciano, gli affari sono pur sempre affari.


Il commento di Chiara

Si sentiva cambiata, diversa. 
Non voleva più essere la ragazza della porta accanto, 
ma tirare fuori la sua vera personalità! 
Quella di una ragazza passionale e piena di sogni.

Un poliziesco, mi è sembrato di vivere una puntata di Law & Order o simili. Emily è una poliziotta di Manchester e le viene assegnato un nuovo compagno di lavoro, David, un bell’uomo, freddo e dai modi un po’ troppo sinceri e diretti. Inoltre, un bombarolo seriale sconvolge la città e proprio loro dovranno occuparsene, ma la storia porterà intrecci che si ripercuoteranno anche nella vita privata.

Sembrava l’apocalisse

Inizio col dire che non ci sono errori, è scritto correttamente ed è curato nella forma. A mio avviso però manca di una messa a punto. Si vede l’accortezza che c’è dietro ma si nota anche che manca una revisione più profonda. 
Mi spiego: sono 610 pagine e, secondo me, avrebbe funzionato meglio con 300 di meno. Ci sono spiegazioni di ogni cosa, molte inutili, che non servono alla storia, anzi la appesantiscono. Ed è così per tutto il libro, non solo all’inizio per spiegare l’ambiente e le persone, anche per i dialoghi quotidiani e fini a se stessi, come i saluti, la scelta dell’abbigliamento ogni volta, le risposte al telefono. Dettagli su dettagli che mi hanno stufata e hanno reso la lettura molto faticosa. E poi ha ribadito troppe volte le stesse cose. Il libro è scritto in terza persona quindi le emozioni vanno espresse, ma un paio di volte è sufficiente. Dopo ogni dialogo fra i due protagonisti viene spiegata la frustrazione di Emily per il carattere scontroso del collega, lo sconforto ad averlo compagno, la fatica a relazionarsi ecc. E’ tutto troppo, ed è un peccato perché lo stile dell’autrice è molto corretto e, se lo alleggerisse, sarebbe anche scorrevole. Le storie con un giallo da risolvere devono essere lette in fretta, è bello voler scoprirne tutti i risvolti, arrivare alla fine e restare a bocca aperta. Io ho faticato perché tutte queste descrizioni mi hanno annoiata e mi perdevo per strada.
La trama è molto interessante, arrivi alla fine che qualcosa hai capito ma non tutto. E’ un bel mistero da risolvere e l’ambientazione è adatta anche se io Manchester non l’ho mai vista. Mi sembrava però di essere lì con loro. I personaggi sono ben caratterizzati anche se stereotipati. Ho trovato fastidiosa e infantile Emily, una ragazza col suo background e il suo lavoro la immagino diversa, però David è stato fantastico. Anche i vari personaggi secondari rientrano in categorie definite e sono ben descritti. Non ho apprezzato che l’autrice li chiamava con la loro età, il quarantenne, il sessantacinquenne ecc. E’ però un limite mio questo, lo trovo poco lusinghiero e impersonale.
Secondo me questa autrice ha enormi potenzialità e ha scritto questa storia con molto scrupolo, si capisce l’impegno che le ha dedicato. E’ una bella trama che una buona revisione può trasformare in un’ottima lettura. Il finale chiude il libro, c’è un punto, una fine, anche se l’epilogo lascia intendere che proseguirà.

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