Autore: Natasha Solomons
Casa editrice: Frassinelli
Pag.: 403
Costo: 19,00
TRAMA
E' la primavera del 1938 quando Elise Landau arriva a Tyneford House, sulla costa del Dorset. E' in fuga dall'Austria, e dal nazismo ormai al potere. Tra le stanze in penombra dell'antica dimora inglese, dove prende servizio come cameriera, solo un filo di perle della madre, indossato sotto la divisa, le ricorda la vita scintillante di Vienna, e l'ambiente vivace e mondano della ricca borghesia ebraica cui appartiene. Aggrappata al ricordo, e a un'immagine di se stessa che non c'è più, Elise vaga come uno spettro in una casa dove non ha un posto: a disagio con il resto della servitù, subalterna al padrone - l'affascinante vedovo Christopher Rivers -, la giovane donna impara presto a dimenticare il passato, o a nasconderlo. Finché un giorno a Tyneford House giunge Kit, il figlio di Mr Rivers. Tra lui ed Elise sboccia un amore limpido e intenso, e la vita sembra tornare piena di gioia. Ma la guerra sta per raggiungere l'Inghilterra, pronta a spazzare vie le certezze di tutti, incurante dei destini dei singoli. Kit viene chiamato al fronte e i due giovani amanti sono costretti a separarsi, senza sapere cosa ne sarà del loro futuro. Perché il mondo come lo conoscevamo è sul punto di cambiare irrimediabilmente: ed Elise sarà costretta, per sopravvivere, a cambiare anche lei. A diventare un'altra. Imparando che, nel corso di una vita, si può essere più di una persona. E, forse, si può amare più di una volta.
IL MIO COMMENTO
La fidanzata inopportuna... è un romanzo con molti risvolti, ora storici, ora romantici, ma soprattutto in tanti aspetti realistico. Ci si domanda e io domando a voi: chi non conosce la storia degli anni della seconda guerra mondiale? Tra libri, racconti orali e scritti, siamo a conoscenza di ciò che il nazismo ahimè ha combinato. Però leggerlo in forma romanzata ha tutto un altro aspetto. Dirvi se il libro mi sia piaciuto non saprei, dirvi cosa mi ha lasciata perplessa è davvero un bel dilemma. Perché innanzitutto non mi è piaciuta Elise, il suo modo di fare, di essere, di comportarsi. Poi il lato romantico della storia che non l'ho trovato, l'amore tra Kit ed Elise è particolare, sboccia in sordina, ma non sembra reale, è come se qualcosa aleggi intorno, è vero c'è la guerra che raggiunge l'Inghilterra, la voglia di molti giovani di dimostrare il proprio patriottismo e Kit in questo non è da meno, ma la mia perplessità nasce dal fatto che Elise è molto restia a mostrare completamente i propri sentimenti. Mai un ti amo, se non detto a fior di labbra, sembra quasi che il suo stato d'animo, sempre combattuto, chiuso in quel legame che ha con la sua patria, l'Austria, non le faccia vivere in pieno i suoi sentimenti. Lo scambio epistolare con i suoi genitori, interrotto dalla guerra, la porta a vivere in uno stato di apprensione, che non riesce facilmente a gestire, ma credo che il problema maggiore di Elise sia stato il dover imparare a sopravvivere, il dover imparare a capire che lei, ebrea di nascita, sarà marchiata vita, anche davanti a chi sembra far finta di non avere nessun problema... Il resto del romanzo per quanto abbia dato luce a risvolti inaspettati, a volte confermando un labile presentimento, mi ha incatenata fino all'ultima pagina, ecco perché sono riluttante a scrivervi che il romanzo non mi sia piaciuto, perché è un tipo di storia che riesce a farti immaginare, percorsi storici, luoghi e volti disincantati di una vita che ha ancora molto da raccontare.
Ciao, adesso faccio parte del tuo blog? Ti va di ricambiare? Il mio lo trovi qui: http://ali-di-libro.blogspot.it/ . A presto, Jessica.
RispondiEliminaCiao certo ricambio con piacere
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