Autore: Marianne Kavanagh
Casa editrice: Garzanti
Pag.: 316
Costo: 16,40
TRAMA
Tess e George non potrebbero essere più diversi, eppure sono anime gemelle. Lei è la classica brava ragazza, ordinata e per bene, lui fa il musicista, ha un'anima solitaria e qualche segreto di troppo. Eppure sono fatti l'uno per l'altro, solo che non si conoscono ancora. Vivono a Londra. Hanno frequentato la stessa università. Hanno amici in comune che cercano di farli incontrare. Ma ogni volta che stanno per conoscersi a un concerto, a un matrimonio, a una festa, una serie di imprevisti li allontana, e il fatidico momento sembra non arrivare mai. Fino al giorno in cui, per caso, finalmente le loro strade si incrociano. Non c'è bisogno di nessuna parola, di nessun gesto. Basta uno sguardo e Tess riconosce George, anche se non l'ha mai visto. In quegli occhi che la fissano immobili, c'è tutto il loro mondo, tutto il loro futuro e la certezza di stare insieme da sempre. Solo che adesso è troppo tardi. La vita li ha allontanati l'no dall'altro e ci sono ancora molti ostacoli a dividerli. Devono affrontarli insieme, devono trovare il modo di difendere quello che hanno di più prezioso: un amore senza uguali, un amore scritto nelle stelle. Costi quel che costi.
IL MIO COMMENTO
La prima impressione è quella che di solito ti porti dietro, senza ascoltare o guardare (anche se gli occhi il più delle volte hanno fatto la loro parte) altre recensioni, mi sono catapultata a leggere questo libro, che ho faticato a terminare. Un pensiero personale mi dice che difficilmente le coincidenze possono essere tante senza mai combinarsi. Ed è quello che succede il più delle volte in questo romanzo, anche se già dalla sinossi il prevedibile era già preannunciato, ma molte volte la curiosità ha la meglio e così prendiamo il romanzo in mano, osserviamo la copertina che definirei meravigliosa e cominciamo a leggere. Il linguaggio e la scrittura sono molto chiari, scorrevoli, con discorsi puliti, ma è il concetto in sé per sé che non fa una piega, Tess e George, che si incontrano, si sfiorano, senza mai sapere nulla l'uno dell'altro, altri decidono per loro, altri dicono, parlano senza mai interpellarli. Sono due anime gemelle, alla ricerca di un completamento che non riesci a capire quando avverrà. Le storie si incrociano, le vite si incrociano, ora su un aereo, ora a un matrimonio, si arriva quasi a sperare e a dire "è ora che s'incontrano?" e invece, una serie di eventi li allontanano ancora una volta e finalmente quando avviene il fatidico incontro...
Quello era George.
Lo sapeva.
Lo riconobbe, anche se non lo aveva mai visto.
Tutte le volte che se lo era immaginato, lo aveva visto così:
un metro e settantacinque, un metro e settantotto circa, capelli castani, occhi azzurri.
Carnagione chiara di chi non prende mai il sole.
Rughe sottili intorno agli occhi, come se ridesse molto, o forse si preoccupasse molto.
La faccia ruvida con un accenno di barba.
"Nell'attimo in cui ti ho visto", pensò George, "ho capito chi eri.
Mi sembravi di averti già incontrata moltissime volte.
Ma non sapevo, fino a stasera, che eri così.
Capelli scuri, occhi scuri.
C'è una morbidezza in te che mi fa venire voglia di allungare una mano e toccarti.
Sembri così familiare.
Mi sembra di averti parlato ieri.
Ma non c'è mai stato nessun ieri.
Allora perché mi pare di conoscerti?
Conosco persino la tua voce, come se avessimo passato ore a chiacchierare.
Conosco le tue espressioni, una per una...
Il modo in cui ti mordi il labbro quando sei agitata.
La luce nei tuoi occhi prima di sorridere.
Come faccio a conoscere queste cose, se non ti ho mai incontrato prima di stasera?
Hai un sorriso così bello.
Fai venire voglia anche a me di sorridere"
E' la parte che più mi ha colpita, che più mi ha intrigata, il tutto naturalmente non si limita a queste poche righe, ma è l'insieme delle parole che costruiscono una frase e poi un pensiero che racchiudono tutto il senso del libro. Un cercarsi senza mai incontrarsi, un crearsi aspettative che solo il tempo ha dato modo di verificarsi. Il pensiero di George è particolare, perché in tutta la parte iniziale del romanzo non si direbbe che fosse lui quello più coinvolto rispetto alla curiosità che Tess aveva cominciato ad avere.
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