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lunedì 19 dicembre 2016

Trame e opinioni: Una fredda mattina d'inverno di Barbara Taylor Sissel

Titolo: Una fredda mattina d'inverno
Autore: Barbara Taylor Sissel
Casa editrice: Newton Compton
Pag.: 334
Costo: 9,90
















Trama
In una fredda mattina di ottobre, Lauren Wilder arriva a un pelo dall'investire Bo Laughlin, che camminava lungo il bordo della strada. Bo, un giovane molto conosciuto nella piccola città di Hardys Walk, sembra non aver riportato danni, anche se il sesto senso di Lauren le suggerisce il contrario. La verità è che non si è più ripresa veramente dall'incidente che ha avuto due anni prima e non è in grado di fare affidamento sulle sue capacità mentali. Succede, però, che Bo scompare e la polizia cerca di appurare se la sparizione possa essere ricollegata a lei. Lauren è terrorizzata, non tanto da quello che ricorda, ma soprattutto da ciò che non riesce a mettere a fuoco. Proprio perché non sa ricostruire cosa sia successo davvero, Lauren inizia la sua indagine personale per trovare la soluzione del mistero della scomparsa di Bo. Ma la verità può rivelarsi scioccante più di qualunque menzogna, e purtroppo non sarà lei la sola ad affrontare poi le conseguenze...


Il commento di Dolci

Non ci fermiamo di fronte a chi mostra anche solo minimo sentore di avere dei problemi.

Per la prima metà del racconto ho trovato questo libro un po' lento. L'autrice ha puntato molto sullo sviluppo psicologico dei personaggi della storia con vari  monologhi interiori e congetture emotive. Infatti più si faceva la conoscenza di un soggetto e più diventava sospetto ai miei occhi.
La storia è raccontata attraverso le parole di Lauren Wilder e Annie Beauchamp. Due donne molte diverse sia per età che per storia familiare.
Il romanzo inizia con Laurel che quasi investe Bo Laughlin, fratellastro di Annie, con la macchina. L'ultima volta che il ragazzo, con problemi psichici, verrà visto da qualcuno. Naturalmente iniziano le indagini per ritrovarlo tra false piste e subdoli intrighi.

Quando succede qualcosa di terribile, la vita semplicemente ti attacca, correndo a tutta velocità e colpendo, di solito alle spalle. Allora finisci a terra. Rimani lì dolorante, con il cuore spezzato, cercando di riprenderti, di rimettere insieme i pezzi e, quando ti guardi indietro, ti rendi conto che non avevi avuto alcun sentore, neanche un sospetto.

Nonostante Bo si incontri fisicamente solo per poco tempo, la sua presenza si sente in tutto il libro.
Non è esattamente il thriller che prediligo, ma il racconto è stato abbastanza intrigante da appassionarmi. Il finale non è stato proprio una sorpresa, per me, ma la maestria con la quale il romanzo è stato costruito dall'autrice ne fa una lettura emozionante.
Mi è piaciuto in particolar modo come la scrittrice ha sviluppato il personaggio di Laurel. E' riuscita a farmi percepire la confusione delle sue continue amnesie, mettendo in dubbio anche le mie supposizioni sul suo ruolo nella vicenda.
Anche se non posso dire di giudicarlo il miglior thriller dell'anno, è stata comunque una lettura piacevole forse un po' lenta in alcuni punti.
















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