Autore: Lisa Owens
Casa editrice: Newton Compton
Pag.: 279
Costo: 9,90 cartaceo, 4,99 ebook
Trama
A volte bisogna fare un salto nel buio, mollare tutto e seguire i pri sogni. Claire Flannery ha trovato il coraggio di farlo. E adesso Claire ha lasciato il lavoro per scoprire la sua vera vocazione, ma non sa da che parte cominciare. Correre la maratona di New York? Finire di leggere tutti i classici lasciati a metà? Di fronte a lei ci soni tantissime possibilità, forse troppe. E intanto le giornate passano tra un giro su internet, un bicchiere di vino di troppo a pranzo e gli incoraggiamenti della nonna ("Ricordo cosa significa avere la tua età. Certo, io avevo già quattro figli..."). Gli altri intorno a lei sembrano avere tutto sotto controllo, a Claire invece sta sfuggendo tutto di mano. Intenso, tenero e divertente, l'esordio di Lisa Owen è la storia di una donna in un delicato momento di cambiamento, diario di una trentenne confusa e (in)felice.
Il commento di Manuela
Difficilmente un
libro mi lascia così indifferente, tanto che la mia votazione è 2 ma poteva
benissimo essere 1.
Claire è una ragazza
che sta cercando la sua vera attitudine e poiché si sente insoddisfatta del
proprio lavoro si licenzia e inizia a cercarne un altro che le piaccia di più.
Comincia quindi un periodo infruttuoso di ricerche…
Non conoscevo questa
autrice e non mi ha convinta.
La storia di Claire
non è chiara e non si svolge in modo lineare. Di certo si capisce che è una
ragazza normalissima che entra in crisi per le proprie scelte e vorrebbe
trovare una nuova dimensione, ma in questo percorso, che dovrebbe essere di
crescita, escono fuori ancora più problematiche e difficoltà.
Lo stile è confuso,
sembrano pensieri buttati là, come se si trattasse di un diario di “pensieri
sparsi”. Ci sono idee, progetti, desideri ma anche scene di ciò che le accade.
A volte senza un legame, altre volte il legame è molto labile o lontano nei
capitoli. La storia si svolge in questo intreccio di flash sulla vita di Claire.
Tutto raccontato in prima persona, ecco perché mi ha ricordato
lo stile tipico di un diario, anche se mancano tutte le caratteristiche formali
del diario, come per esempio la presenza della data. Ogni capitolo pertanto è
suddiviso in piccoli paragrafi con il loro titolo.
Non posso dire che
sia scritto male, tutt’altro, ma non mi ha convinto molto. C’è anche da
considerare che la protagonista che inizialmente sembra una ragazza confusa, ma
simpatica, piano piano diventa quasi odiosa. La storia poi rimane
inconcludente, come se in realtà non avesse raccontato nulla.
Nessun commento:
Posta un commento