Autore: Kat Spears
Casa editrice: Newton Compton
Pag.: 232
Costo: 4,99 ebook
Trama
Jesse Alderman, detto Sgaggio, è all’ultimo anno delle superiori e riuscirebbe a vendere sabbia nel deserto. È anche bravissimo a trovare ciò di cui la gente ha bisogno: compiti di fine semestre, un appuntamento con la reginetta della scuola, documenti contraffatti. Ha pochi amici e non si lascia mai ostacolare dalle emozioni. Per Jesse, la vita è soltanto una serie di transazioni d’affari. Ma quando Ken Foster, capitano della squadra di football e stronzo a tutto tondo ingaggia Jesse per aiutarlo a conquistare il cuore dell’angelica Bridget Smalley, Jesse si ritrova a provare tutta una serie di emozioni. Seguendo Bridget e imparando i dettagli più privati della sua vita, si innamora per la primissima volta. Stringe anche amicizia con il fratello minore di Bridget, un ragazzo aggressivo, diffidente e colpito da disturbi motori. Jesse inizia così a far visita agli anziani nelle case di riposo per incontrare Bridget, a offrire aiuto ai meno fortunati e ad affezionarsi al ragazzino che lo idolatra. E se l’uomo di latta avesse un cuore, in fondo?
Una sorta di Cyrano de Bergerac moderno, Un cuore di pietra è raccontato dal punto di vista di Jesse in modo schietto e divertente, con le sue ciniche osservazioni sul mondo. Jesse sarà costretto ad affrontare il dolore che cova per un evento accaduto un anno prima e forse, ma solo forse, riuscirà a provare di nuovo dei sentimenti.
Una sorta di Cyrano de Bergerac moderno, Un cuore di pietra è raccontato dal punto di vista di Jesse in modo schietto e divertente, con le sue ciniche osservazioni sul mondo. Jesse sarà costretto ad affrontare il dolore che cova per un evento accaduto un anno prima e forse, ma solo forse, riuscirà a provare di nuovo dei sentimenti.
Doppia recensione
e mezzo
Dolci
«Certe volte la persona che vogliamo essere
e quello che ci si aspetta
da noi sono due cose diverse»
Romanzo
originale e avvincente che mi ha trascinata nella sua storia dalle prime battute.
Il
protagonista è Jesse Alderman, un ragazzo che frequenta l'ultimo anno di liceo,
detto Sgaggio.
«Lo sgaggio non è qualcosa
che si possa definire.
Un tipo sgaggio è il migliore… non ha bisogno di provare
a fare il figo…
lo è e basta. Jesse, ad esempio, è figo come una rockstar.
È
talmente bravo che potrebbe convincerti che io sia bianco,
e tu gli crederesti
come se l’avesse detto Dio in persona».
Cinico
e spavaldo, l'ho trovato molto diverso dai soliti personaggi di Y/A. La sua
specialità è quella di riuscire a far ottenere agli altri tutto ciò che
desiderano. Ma non per bontà d'animo, tutto ha un prezzo siano soldi o favori
da richiedere al momento giusto.
Poi
Ken, il solito bellone con poco cervello, gli chiede di aiutarlo a far colpo su
Bridget Smalley e Jesse non riesce a rimanere immune al fascino di lei. La
ragazza è un vero angelo, bella, dolce e altruista si dà, da fare per aiutare i
più bisognosi. Le cose allora si complicano...
Mi
sono piaciuti tutti i personaggi creati dall'autrice. Jess, con il suo essere
ironico e sarcastico nel rapportarsi agli altri, non si tira indietro
quando c'è da dire una scomoda verità. A chiunque. Non ha problemi, infatti, a
rimproverare duramente un ragazzo “diversamente abile” quando questi si
comporta male nei confronti della sorella.
Finalmente
un personaggio che non si nasconde dietro falsi buonismi e risulta
completamente onesto.
L'altra
protagonista, Bridget è una ragazza veramente e profondamente amabile che riesce
a vedere del buono in tutti. Persino in Jesse.
«Ho deciso che mi piaci,
che tu lo voglia o meno».
Accanto
a loro ci sono Pete, fratello disabile di Bridget che, grazie alla “cattiva”
compagnia ,Jesse riuscirà ad essere se stesso; il vecchio signor Dunkelman che
si trova coinvolto nelle macchinazioni del ragazzo; Joey l'unica amica di Jesse
di cui non mi dispiacerebbe leggere la storia.
Lo
stile narrativo è semplice e divertente. La trama può sembrare scontata: i
soliti due ragazzi che si innamorano. Ma c'è tanto in più in questo libro, temi
importanti trattati con semplicità ma non leggerezza.
Il
finale, purtroppo, è scontato e veloce, ma rimane un libro da leggere e
consigliare assolutamente.
Il commento di Manuela
Jesse è un ragazzo
che va al liceo, ha vissuto alcuni momenti difficili e si è ritrovato a non
voler provare più alcun tipo di sentimento. È circondato da compagni, ma non
sono veramente amici, l’unica amica è Joey. Jesse però è molto popolare
nella scuola che frequenta, perché è capace di rimediare qualsiasi cosa uno
desideri, tesine finali, biglietti per lo spettacolo più in voga, prenotazioni
in ristoranti chic… persino procurare un appuntamento con la ragazza dei tuoi
sogni.
Così incontra Bridget.
Il capitano della squadra di football vuole
uscire con lei, ed ecco che chiede l’intervento di Jesse.
Non conoscevo questa
autrice e ho letto questo romanzo scevra di tutte le influenze che possono
esserci. A dire il vero, ne sono rimasta un po’ delusa.
Lo stile è lineare e
scorrevole. In alcune frasi ho trovato piccoli errori, tipo un femminile dove
in realtà ci voleva un maschile, ma devo dire che a parte avermi fatto
rileggere la frase per capire se mi ero persa qualcosa, non hanno disturbato
più di tanto la lettura. I capitoli sono molto brevi, questo è stato un bene,
visto che la storia proprio non mi prendeva. Una trama raccontata in prima
persona da Jesse, il quale evidenzia la sua totale assenza di sentimenti. Cosa
non mi è piaciuto? I personaggi… non mi sono per niente simpatici. Jesse è il
solito ragazzo senza cuore che non vuole coinvolgimenti e fa fatica persino ad
ammettere di avere degli amici, lo fa solo quando vuole ottenere un hot dog.
Bridget è la santa, super perfetta, quella che sa sempre cosa dire e fare e non
si accorge che invece sta facendo del male a suo fratello Pete. Ken è il solito
figo ma bullo. Tra i personaggi secondari, che sono marginali, spicca il signor
D. Ecco lui secondo me è quello che diventerà da vecchio Jesse… benché il
signor D un minimo di sentimento lo ha. Neanche la storia mi ha preso un
granché, l’ho trovata a tratti quasi banale e scontata. Non è brutta, ma
sicuramente non ti prende del tutto, non riesce a coinvolgerti. Mentre leggevo
non vedevo l’ora che finisse. Anche la fine della storia lascia un po’ così,
per un verso l’ultimo capitolo riscatta tutto il libro, ma per un altro mi ha
fatto arrabbiare anche di più, perché Bridget non può davvero essere così
santa!!!
È stata una
lettura che “lascia il tempo che trova”, non mi ha entusiasmato, è carino, ma
niente di più.
Bello vedere come lo stesso libro abbia catturato in modo diverso due persone... mi piacciono le doppie recensioni...
RispondiEliminaVero ognuna di noi ha colto aspetti diversi del protagonista
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