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sabato 30 gennaio 2016

Trame e opinioni: Eternal war di Livio Gambarini

Titolo: Eternal war. Gli eserciti dei santi
Autore: Livio Gambarini
Casa editrice: Acheron Books
Pag.: 184
Costo: 4,00 ebook














Trama
Firenze, tredicesimo secolo. La guerra tra Guelfi e Ghibellini distrugge intere famiglie. Tutta la Toscana è sconvolta, ma le due fazioni non sanno che la loro guerra è solo il pallido riflesso di uno scontro che dura da secoli tra i misteriosi abitanti delle lande dello Spirito. 
Con ogni mezzo a sua disposizione, Kabal, spirito guida della famiglia Cavalcanti, trama per non soccombere e conquistare il potere. Ha un asso nella manica: il suo nuovo capofamiglia umano, il guerriero e poeta Guido Cavalcanti. Per salvare la sua città e coronare il suo sogno d'amore, Guido dovrà inseguire il sogno di una pace impossibile, e in questo lo aiuterà un giovane e timidissimo poeta, di nome Dante Alighieri... 
Guerra, tradimenti, intrighi e magia in perfetto equilibrio tra la ricostruzione storica e il fascino di ciò che si cela dietro le quinte dell'umanità, con la cornice fiorentina della Divina Commedia!


Il commento di Chiara

Sarebbe stata una catastrofe, ne era sicuro.

Leggendo questo libro mi è capitato più volte di provare a guardarmi alle spalle per cercare di scoprire il mio Ancestrarca. È stato bello, e anche un po’ inquietante peraltro, pensare di avere nello spirito una specie di protettore della famiglia, che guida le scelte che facciamo.

“Sono il vostro Ancestrarca, lo spirito custode della famiglia Cavalcanti. 
Il mio nome è Kabal”

L’idea alla base di questo libro è veramente nuova e originale. Siamo nel tredicesimo secolo a Firenze, in piena guerra fra Guelfi e Ghibellini e il protagonista nella materia è Guido Cavalcanti, proprio lui, il poeta che ispirò Dante. Lui ma anche suo padre e suo nonno. Nello spirito invece, e secondo me è il vero e unico protagonista del libro, è Kabal, spirito custode, Ancestrarca della famiglia Cavalcanti. Il libro è a doppia narrazione, nello spirito e nella materia, ma non si fa confusione perché ogni cambio è annunciato con SSS per spirito e MMM per materia. Il carattere utilizzato poi varia da normale a corsivo. Questo sistema io l’ho apprezzato molto, ha reso la narrazione più scorrevole, con capitoli veloci e cambio di punto di vista sullo stesso scenario. Questo stile di scrittura non mi ha confuso mai, ma all’inizio ho faticato a capirci qualcosa perché il tipo di fantasy è innovativo e ricercato e non viene spiegato. Ci vogliono un po’ di pagine per entrare bene nell’ambientazione e iniziare a comprendere qualcosa, sia sui personaggi che sulla storia che soprattutto sugli elementi presentati. I Penati romani per me erano un mistero, questi spiriti custodi familiari non li conoscevo, e ci ho messo un po’ ad orientarmi. Non amo le descrizioni superflue e prolisse ma forse qualche riga di spiegazione non sarebbe guastata. Anche se superato l’inizio ed entrata in pieno nella storia, questa è veramente coinvolgente e scorrevole.
Gli elementi fantasy sono innovativi, ma non solo, c’è di tutto: la storia, perché è ambientato in un periodo storico preciso e gli elementi sono curati ma non stufano, la guerra, sempre per lo stesso periodo storico, lo scontro fra guelfi e ghibellini è una parte importante e consistente del libro, sia per le battaglie che per gli intrecci politici. L’eroe predestinato colui che compierà l’impresa è Giudo Cavalcanti, che rispecchia tutti i requisiti. L’amore, quello romantico, appena accennato ma molto dolce. Il divertimento e l’ironia. E infine la poesia. Un’altra sorpresa, perché da un racconto presentato così tutto mi sarei aspettata tranne la poesia,, addirittura c'è anche una gara. Ho ripassato volentieri la letteratura e la storia, ci sono accenni a Rustico Filippi, Cecco Angiolieri, Dante, Beatrice, Farinata degli Uberti, ma non è noioso, l’autore sa mischiare bene gli elementi storici con la narrazione della trama, è molto bravo, non annoia anzi fa provare piacere nello scoprire i vari personaggi. Che sono ben caratterizzati e non sempre come te li aspetti. Mi è piaciuto soprattutto Kabal, per il suo animo intrigante e approfittatore, da vero mercante.

“Lo sai, Chiaranima?” Kabal rinfoderò la spada e fece cenno a Portinum di ritirarsi. 
“A volte fai così schifo che quasi mi piaci”.

Avrei però un appunto sul titolo che è in inglese e che non c’entra nulla con l’ambientazione fiorentina. Invece la copertina rispecchia benissimo il libro, la spada soprattutto la immaginavo proprio così.
Direi quindi che ho scoperto un autore che mi piace, che sa scrivere bene e farmi appassionare e mi ha sorpresa con elementi nuovi. Ed è italiano, che non guasta mai.

Camminava sul filo del rasoio ed era circondato da nemici. 
Perché le cose erano sempre così complicate?

2 commenti:

  1. Infatti, il titolo in inglese un po' stona...forse se fosse stato latino sarebbe stato meglio, che dici Chiarè?
    xoxo

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    1. molto meglio. Soprattutto perchè è veramente una storia originale

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