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martedì 19 giugno 2012

RECENSIONE: LE STREGHE DI EAST END


Le streghe di east end





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North Hampton è una cittadina composta da una piccola comunità insulare sulla costa atlantica, difficile da individuare, meta poco turistica ma con ampie spiagge di sabbia color argento e verdi colline ondulate. Un posto lasciato a parte dove la moderna tecnologia non aveva trovato spazio e i piccoli ristoranti diroccati vivevano di ciò che il mare e la terra gli offriva.
Oltre la cittadina una casa padronale di proprietà della famiglia Gardiner, Fair Heaven, lasciata a se stessa dall'incuria del tempo che inesorabilmente ne duturpa la facciata. Una famiglia quella dei Gardiner che nel tempo non aveva mostrato nessun interesse verso quella casa ma che non era stata mai messa in vendita.
Tre donne, Johanna, Ingrid e Freya Beauchamp, rispettivamente madre con le sue due figlie. E' il giorno del fidanzamento di Freya, la più piccola delle due sorelle "quello avrebbe dovuto essere il giorno più bello della sua vita ma si sentiva soltanto agitata".
Un problema da non poco visto che quando Freya era agitata succedeva sempre qualcosa....


"Ingrid bevve un sorso dal bicchiere di vino e fece una smorfia. <Su questo vino c'è un incantesimo di strega> sussurrò.....
<non ho fatto niente, lo giuro!> protestò Freya.....non riusciva ad evitare che la sua arte magica facesse accidentalmente capolino, ma non aveva fatto nulla per incoraggiarla"


Freya Beauchamp aveva diciannove anni e lavorava come barista presso il North Inn dove serviva cocktail e pinte di birra aromatizzate alla prugna, alla vaniglia e alla quercia, era di una bellezza particolarmente appariscente e vivace, ogni centimetro del suo corpo reclamava sensualità allo stato puro...

"Piccola e minuta, la chioma ribelle biondo rame della precisa tonalità di una pesca dorata...un piccolo nasino, grandi occhi verdi da gatto che all'estremità curvavano leggermente all'insù, il vitino stretto per indossare i vestiti più aderenti e il seno.."


che nessun uomo avrebbe mai dimenticato chiamato in diversi modi ma quello che lei preferiva era "i suoi gemelli".
Furono proprio le sue fattezze a tradirla il giorno in cui incontrò il suo futuro fidanzato presso una festa di beneficenza, una spallina del suo vestito si scioglie per farla direttamente cadere tra le sue braccia....


"Branford Lyon Gardiner, di Fair Heaven e Gardiner Island. Filantropo generoso.....
Il fatto che avesse trent'anni, fosse intelligente, ben educato, scapolo e ricco oltre ogni immaginazione, lo rendeva una preda perfetta....

Un uomo dalla carnagione scura, alto, occhi marroni e capelli scuri era la gentilezza e la bontà fatta persona e Freya aveva amato da subito questo uomo che l'aveva fatta sentire amata e protetta.
Ma quel giorno.....il giorno del loro fidanzamento qualcosa non andava, Freya non riusciva a rilassarsi completamente sentiva lo sguardo di qualcuno che non la lasciava un attimo, era Killian Gardiner, fratello minore di Bran,tornato da un lungo viaggio in giro per il mondo, affascinante come non mai sembrava essere uscito dalla copertina di un giornale, alto, biondo, occhi verde-blu, uno sguardo che le aveva fatto scorrere più velocemente il sangue nelle vene....qualcosa non andava in lui...ma cosa?

"Alzò lo sguardo da dietro il vaso e lo trovò ancora che la fissava....
Fece un cenno co capo, muovendosi verso una porta lì vicino.
Davvero? Qui? Adesso?
Nel gabbinetto delle signore?.....
Freya avanzò, come stordita, verso quell'appuntamento.
Chiuse la porta....il viso che la osservava dallo specchio era rosso e fulgido...
Lui dov'era?....
Il pomello girò, e lui ontrò, liscio come l'olio, chiudendo a chiave la porta.
Le labbra gli si incurvarono in un sorriso, una pantera con la sua preda.
Aveva vinto.
Fuori, nel bel mezzo del ricevimento, le rose centifolie presero fuoco."



Ingrid Beauchamp era l'archivista capo presso la biblioteca civile di North Hampton, sempre vestita in modo austero con uno chignon che manteneva i suoi capelli biondi e qualche volta portava un paio di occhiali che la facevano sembrare più giovane...


"Era davvero un peccato che a nessuna di loro fosse più permesso praticare la magia.
Quello era l'accordo che avevano raggiunto dopo che la sentenza era stata emessa.
Basta voli.
Basta incantesimi.
Basta amuleti e polveri, pozioni e malocchi.
Dovevano vivere come persone normali, senza l'uso dei loro poteri, delle loro abilità meravigliose e soprannaturali.
Nel corso degli anni ognuna di loro aveva imparato a convivere a proprio modo con la restrizione."


Joanna Beauchamp era una donna dai grandi poteri, rimpiangeva il non poterli usare e cercava di mantenersi distratta ristrutturando la sua casa ad ogni cambio di stagione.....


"Indossava la sua solita tenuta per fare i lavori in casa....
una bandana rossa sopra i capelli grigi.
Che buffo quel grigio.
Non importava quanto spesso si tingesse i capelli, quando al mattino si svegliava erono sempre dello stesso colore, una luminosa tinta argentea.
Joanna, come le figlie, non era nè giovane nè vecchia, e tuttavia il loro aspetto fisico corrispondeva alle loro doti particolari.
A seconda della situazione Freya poteva avere fra i sedici e i ventitrè anni, le prime esperienze dell'Amore, mentre Ingrid, guardiana del Cuore, dimostrava e si comportava, come se avesse tra i ventisette e i trentacinque anni, l'aspetto di Joanna era quello di una donna più vecchia di una sessantina d'anni"


Ma cosa accade quando per necessità, per richiesta e soprattutto per voglia di rivincita la magia fa il suo ingresso?
Le tre donne per diversi motivi nonostante la restrizione cominceranno a riutillizzare i loro vecchi poteri per aiutare chi li circonda ma qualcosa si nasconde dietro un male che attraverso diversi fenomeni incalza portando morte nella piccola cittadina di North Hampton.


IL  COMMENTO DI FLORIANA

Le streghe di east and è il primo libro paronormal adult della scrittrice Melissa De la cruz, famosa per la saga Sangue blu.
Protagonista della storia è la famiglia Beauchamp composta da Joanna la madre e dalle sue due figlie Ingrid, la più grande e Freya la piccola, menzionata già in un precedente libro della saga Sangue blu.
In un linguaggio scorrevole e pulito la De la cruz ci propone il mondo in cui queste donne sono costrette a vivere senza poter usufruire dei loro poteri a causa di una vecchia sentenza risalente al 1692, "la sentenza di Salem".
Attraverso una magia che ha radici mitologiche la scrittrice seppur in modo un po' caotico ci spiega la provenienza divina delle tre streghe che tra sospetti e piccoli incantesimi, tra momenti di eros e cocktail afrodisiaci dovranno dipanare una matassa alquanto districata fatta di figure che tornano dall'oltretomba, delitti irrisolti che le vedono coinvolte a loro insaputa e personaggi misteriosi che attraversano i due mondi quello umano e quello divino.
Proprio per un utilizzo semplice delle parole, solo in parte ostacolato dalla descrizione delle figure mitologiche poco chiara, è un piacevole libro che lascia molte questioni aperte e crea una certa curiosità dell'attesa!


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