La
ragazza del libro dei fuochi
Autore: Jane Borodale
Editore: Leggereditore
Jane Borodale vive in Inghilterra con il marito e due figli. Divide le sue giornate fra la creazione di sculture di grande successo e la scrittura. La ragazza del libro dei fuochi è il suo romanzo d'esordio, con il quale si è collocata nella terzina finalista del prestigioso Orange Prize 2010.
Londra 1752.
“Mi
chiamo Agnes. Vivo in un cottage ai confini del villaggio di Washington, ai
piedi delle Downs dove la sabbia si trasforma in argilla………Ho diciassette
anni…….Trascorro metà della mia giornata a tessere la stoffa per venderla. E
per il resto del giorno, faccio quello che fanno le ragazze: mescolo il cibo
nelle pentole, do il mangime alle galline…….”
L’acqua che bolle nelle
pentole, la carne di maiale salata e posta a macerare, dei bambini che giocano,
piangono, aiutano dov’è possibile, e Ag che deve nascondere il fardello che
porta nel suo ventre. Una bugia, delle monete nascoste nel suo grembiule e finalmente
la decisione è presa, andare via, evitare un matrimonio riparatore, la vergogna
per la sua famiglia.
“Sulla
porta della casa dietro l’albero di noce, vedo un’insegna curiosa che cigola su
un sostegno di ferro; un quadro dipinto di un uomo tozzo coperto di foglie che
tiene in mano una stella luminosa………..”
Agnes bussa a quella porta
con la speranza di un buon lavoro come governante, ma la fortuna in parte le
volta le spalle, non è di una governante che hanno bisogno ma di un’aiutante.
Cosa mai potrà fare se non la governante? Il signor Blacklock è un pirotecnico
e nel suo laboratorio prepara miscele esplosive che serviranno ad allietare
feste religiose o di personalità in vista.
“Mi
piace il banco. Mi piace misurare le sostanza chimiche sulle bilance, con
minuscole quantità che pesano una trentina di grammi o meno………. Mi piace
sentire la grossa mazzuola che macina le sostanza chimiche inumidite dentro la
cavità liscia e profonda del mortaio.”
Ed ecco che inizia la sua
nuova vita, misurando, pesando, ma appena può evade da quel laboratorio per
cercare, per conoscere nuovi volti che non le facciano sentire la mancanza di
casa. Chissà come sarà il raccolto quest’anno, o come avranno reagito i suoi
genitori alla sua scomparsa, molti ma e molti se, si affollano nella mente di
Agnes e nel frattempo nel suo ventre qualcosa comincia a muoversi e lei non
deve soffermarsi molto a pensarci altrimenti i sentimenti prenderanno il
sopravvento e per lei sarebbe la fine.
“Il
signor Soul si ferma a guardare cosa faccio mentre passa.
<E cosa ti rende qualificata per lavorare qui, Miss Trussel? Dicono
che una donna rallenta il lavoro o lo intorpidisce con ripicche e lamenti>
dice.
<Non ho qualità speciali> dico, molto
tranquilla, così da non disturbare il signor Blacklock. <Ma le mie dita sono
abbastanza svelte per il compito che svolgo>.
<E che
tipo di dita sono?> dice, e sono sicura che avrebbe afferrato la mia mano se
non l’avessi allontanata da lui.
<Dita
da tessitrice> rispondo con il viso infuocato.”
Passano le settimane e
infine i mesi, lo stato interessante di Agnes è sempre più evidente e lei
spesso si domanda come farà, non riesce a confidarsi con nessuno e non vuole
che una volta scoperto il fardello che porta in grembo, la caccino di casa, una
casa, perché ora è quella la sua casa, il suo lavoro, ma riuscirà questa
ragazza a districarsi fra i segreti che porta con se e le persone che la
osservano capiranno perché è stata costretta a nascondersi?
Il
mio commento
il blog cresce e diventa sempre più bello.... brava Flo! ti voglio bene :-)
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