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sabato 4 novembre 2017

Trame e opinioni: La piccola libreria dei cuori solitari di Annie Darling

Titolo: La piccola libreria dei cuori solitari
Autore: Annie Darling
Casa editrice: Sperling & Kupfer
Pag.: 316
Costo: 17,90
















Trama
Nel cuore di Londra c'è una piccola libreria chiamata "Bookends". Per quanto vecchia e malandata, è sempre stata un fantastico mondo di storie e di sogni per Posy Morland, sin da quando era bambina. Fino a farle da casa e da famiglia. Ma ora che l'anziana proprietaria, Lavinia, è morta lasciandole in eredità il negozio, Posy si ritrova a fare i conti con la realtà insieme ai colleghi: restano solo pochi mesi per pagare i debiti, rilanciare la libreria e scongiurarne la chiusura. Posy avrebbe già un piano: farne il paradiso dei romanzi d'amore, il punto di riferimento per tutte le lettrici romantiche. Ma il nipote di Lavinia, Sebastian, imprenditore senza scrupoli, è convinto che puntare tutto sui gialli sia la strategia vincente sul mercato. Mentre tra i due la battaglia si fa sempre più accesa, Posy sfoga la propria collera nella scrittura. Pagina dopo pagina, intesse una trama di ambientazione ottocentesca dove tra i protagonisti - identici, guarda caso, a lei e Sebastian - scatta inaspettatamente la passione. E se la fantasia fosse già realtà? Nella vita, come nel romanzo, starà a Posy scegliere il finale.


Il commento di Iaia

La trama mi aveva attirato. Di solito, quando alcuni libri raccontano vicende in cui la libreria ha un posto di rilievo, leggo con piacere ciò che succede ai personaggi che sono coinvolti in un ambiente che sembra quasi fatato. Specialmente se il negozio è un po' vecchio e dove si respira un'aria molto particolare.
Purtroppo questo libro mi ha deluso. La trama sarebbe stata molto carina, ma i protagonisti, Posy e Sebastian, mi hanno letteralmente infastidito. Li ho trovati sciocchi, immaturi, con comportamenti a volte da bambini dell'asilo. Lui di un'arroganza estrema, un bambino viziato al massimo, lei completamente disorganizzata, pasticciona, incapace di farsi valere e se riesce a dire le sue ragioni, lo fa solo urlando. Perché Posy e Sebastian si conoscono da una vita, all'apparenza si "odiano", ma si capisce che dentro di loro serpeggia un sentimento diverso. Le loro continue diatribe, senza arrivare al nocciolo del problema sono continue e alla fine mi hanno sfinito.
Non lo consiglio, ma questo è solo il mio punto di vista. Non do il punteggio minimo, perché l'idea non è male, ma non mi è piaciuta la stesura di tutta la vicenda.

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