Autore: Rossella Calabrò & Elena Malagoli
Casa editrice: Emma Books
Pag.: /
Costo: 4,99 ebook
Trama
Ilaria non parla, non si muove, non vede, non comprende. Però una carezza può farla sbocciare in un sorriso di rugiada. Il canto di un uccellino sa germogliare nel suo cuore e farsi mondo. Ilaria è affetta da grave cerebrolesione. Ilaria è la principessa del Regno Vegetale. Ilaria è una bambina-fiore, ha radici profonde e tenaci, eppure un colpo di vento può dilaniare i suoi petali, strapparla dal suo silenzioso regno e far gridare i cuori.Questo libro è la storia vera, profonda, sincera fino a diventare spiazzante, di una madre e della sua bambina-fiore. Degli anni del loro amore lento a germogliare, difficile da coltivare, ma rapido a trasformarsi in puro sgomento. In rifiuto, senso di colpa, smarrimento, in una disperazione che ha il colore del buio e l’odore del gelo.Ma il sole accarezza piano, col suo calore, la bambina-fiore e sua madre. Splende sulla loro forza e soprattutto sulla loro fragilità. Una fragilità preziosa e fertile. Perché forse è proprio da lì che occorre ricominciare a seminare. E il miglior nutrimento è il sorriso.[LE AUTRICI] [Elena Malagoli] Laureata in Filosofia e diplomata in Counseling a indirizzo sistemico, vive e lavora a Milano come responsabile di comunicazione aziendale, responsabile di progetti di comunità per l’housing sociale e counselor sistemico-filosofico. È madre e care-giver di Ilaria, una bambina di nove anni in stato di grave disabilità. [Rossella Calabrò] Scrittrice e da sempre interprete del mondo femminile, si divide tra testi dal taglio ironico e memoir che, seppur con levità, affrontano argomenti impegnativi. Ha pubblicato una decina di libri, da Di matrigna ce n’è una sola (Sonzogno), dove per la prima volta in Italia è stato messo nero su bianco il tema delle seconde mogli, alla trilogia sarcastica delle Cinquanta sbavature di Gigio (Sperling & Kupfer), fino a Farfalle sullo stomaco (Emma Books) che narra il tema della bulimia e dei disturbi del comportamento alimentare. Ha un blog per “Vanity Fair”, uno di recensioni di libri che si chiama “Colibrì”, scrive per “Glamour” e per “Confidenze” nella rubrica delle Storie Vere raccogliendo le testimonianze di vita di molte donne. Insegna scrittura creativa al corso “Parole Danzanti”.
e mezzo
Il commento di Dolci
...che bello un mondo dove
le cose un po’ strane non esistono.
Un mondo dove vale tutto, basta che non
faccia male a nessuno.
Leggere
questo libro non è stato facile. Poche pagine, ma molto emozionanti,
soprattutto perché si tratta di una storia vera.
Scritta
a quattro mani da Elena Malagoli che racconta la sua vita di mamma di una
bambina cerebrolesa e da Rossella Calabrò che dà voce a Ilaria, la bambina
pasticciata.
La
storia mi ha colpita davvero moltissimo e mi ha portato a riflettere su tante
cose. Conoscere le difficoltà che comporta allevare una bambina come Ilaria, le
potevo solo immaginare. E forse neanche così
bene. Personalmente, conosco una famiglia che convive con una figlia
come la bimba-fiore e confesso di non essermi mai soffermata troppo nel
chiedermi quale fosse la loro quotidianità.
Quello
che ho apprezzato tanto in Elena è la sua forza. Non ha paura di ammettere di
avere paura, di essere stanca di una vita di sacrifici e di non avere sempre il
coraggio per andare avanti.
Siamo rimaste insieme, una
strana coppia di diverse, io e lei, lì, sole, in silenzio sul divano, in
contatto tramite un piedino premuto sulla coscia.
Una madre disperata e
arrabbiata e muta,
una madre-pesce e una bimba-geranio.
Le
parole con cui Rossella Calabrò usa per mostrarci i pensieri di Ilaria, bimba
dolce e saggia, sono meravigliose. Questa autrice ha il dono di saper
descrivere emozioni e situazioni non semplici, con infinità delicatezza e
umanità.
L’amore è fatto di questo.
Nient’altro che di questo.
Di due sorrisi che si abbracciano,
e di un cappello
di paglia che vola via, lontano nel cielo.
Un
libro che ho trovato davvero stupendo e che mi ha lasciato piena di commozione
e mi ha fatto pensare spesso a come io mi pongo di fronte a bambini come
Ilaria. Spero di avere uno sguardo-carezza verso di loro.
Con gioia, con commozione,
con infinito rispetto, cercando di portare, insieme alla verità più cruda,
qualche lembo di poesia.
E anche un buon numero di sorrisi, da tenere in tasca
per i momenti più difficili, al posto dei fazzoletti.
Perché un sorriso asciuga
le lacrime molto meglio e non si stropiccia mai.
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