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mercoledì 29 aprile 2015

Recensione: Un lungo fatale ultimo addio di Velonero

Titolo: Un lungo fatale ultimo addio
Autore: Velonero
Casa editrice: Newton Compton
Pag.: 284
Costo: 9,90
TRAMA:  Londra 1819. Valéry Campbell sa di mettere a rischio la propria reputazione, quando si reca nella bisca di Lady Venom, ma deve impedire al padre di giocarsi tutto in una mano di carta. Sir Arthur Campbell però ha già barattato la tenuta di famiglia e, con l'acqua alla gola, tenta di vendere anche la figlia a un losco e ricchissimo libertino, Lord Baxton. Questi non è altro che lo zio di Charles, il figlio del dica di Ragland, anche lui ospite della bisca: è proprio in quest'occasione che Valery lo rincontra, dopo anni, e scopre di provare qualcosa per lui. Naufragato l'estremo tentativo di ripagare i suoi debiti, Si Arthur, in un accesso di disperazione, si suicida al tavolo da gioco. Da questo momento in poi la vita di Valery si complica terribilmente. I trascorsi della sua famiglia non le permettono di sposare Charles e al tempo stesso si trova a lottare con tutte le forze per resistere ai tentativi di seduzione di Lord Baxton, al quale non vuole cedere. Lo scontro tra i due è aperto e dichiarato: ma chi è davvero David Baxton? Quel che Valery pensa di lui corrisponde a verità?

La mia recensione


"Fu allora che lo vide:
aveva sentito il suo sguardo sulla pelle,
come se ne fosse stata sfiorata..."
Valery è una donna che troppo in fretta è dovuta crescere e, troppo in fretta ha imparato a osservare, scrutare, e quando gli occhi di Lord Baxton incrociano i suoi, sente su di se una strana inquietudine avvolgerla.
Il loro primo incontro non resterà unico, ma cosa cerca in lei, quell'uomo, scuro, ombroso, tenebroso, dal passato discutibile?
David Baxton, è una figura particolare nella società londinese, un passato che lo perseguita, un presente avvolto anch'esso nel mistero. Chi sarà mai? Il suo nome, il suo rango, la sua famiglia...
Dal primo istante che David posa gli occhi su Valery ne resta stregato, lei ha rubato il suo cuore, i suoi pensieri, ma come farsi accettare nel mare di bugie che lo circondano? L'onestà, la sincerità, la verità saranno le paladine della sua battaglia per la conquista dell'unica donna che abbia mai amato.
"Punzecchiarti era il modo più semplice per conoscere i tuoi veri pensieri,
quelli che altrimenti mi avresti tenuto celati.
E mi innamoravo...
Mi innamoravo ogni istante di più...
fino all'ossessione...
Non mi bastava più vederti una sola sera a settimana e allora venivo da te,
nella speranza di scorgerti dalla finestra."
C'è un abisso che li divide, un storia, un passato, segreti, parole non dette, voci che sussurrano, voci che gridano scandali. 
Riuscirà David nel suo intento? E Valery sarà capace di dare finalmente fiducia?

Un lungo fatale ultimo addio è bello, avvincente, intrigante, passionale, intenso, è un miscuglio di fatti, scene, parole, segreti, vicende, è un insieme di sensazioni, racconti, istanti, attimi. In questo romanzo ci sono tante, forse troppe storie, tanti colpi dei scena, tanti personaggi ma è giusto dire e scrivere che l'autrice è riuscita nel suo intento sconvolgere le dinamiche che si avvicendano nell'alta società londinese. Ho divorato ogni singola notizia, una genealogia da fare invidia a pochi, con intricati intrecci che mi hanno entusiasmata, non potevo lasciare una singola pagina, dovevo terminare i capitoli. E poi una storia d'amore come poche, l'innocenza di Valery, l'audacia di David. Forse è una parola forte questa, ma a volte David l'ho visto "succube" delle sensazioni che Valery gli lasciava, le visioni di loro insieme... Un ritmo incalzante, fino alla fine resti col fiato sospeso per le eterne sorprese, le tante rivelazioni. Bello, un storico che consiglio!

5 commenti:

  1. GRAZIE! Che piacere! Piacere per la recensione e felice che ti sia piaciuto. Grazie Floriana! Non avevo ancora visto la recensione. Hai ragione, David diventa succube perchè per la prima volta è debole, prima era intoccabile ora vede nuove possibilità ma deve cambiare e si trova senza difese. VeloNero

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    1. Grazie a te per la bella e piacevole lettura, sai avevo timore nell'usare la parola succube, però sono contenta che concordi con me.

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  2. Sì, hai centrato il punto, Floriana. Lui è un uomo forte, anzi, una roccia ma è schiavo del dovere. La sua grandezza, per me, sta nel fatto che lui scelga di diventare anche schiavo d'amore. Però si piega solo a una compagna che merita la sua devozione. Ciò non significa essere un debole, anzi. Ancora grazie per la recensione, mi è piaciuta molto.

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  3. Sì, hai centrato il punto, Floriana. Lui è un uomo forte, anzi, una roccia ma è schiavo del dovere. La sua grandezza, per me, sta nel fatto che lui scelga di diventare anche schiavo d'amore. Però si piega solo a una compagna che merita la sua devozione. Ciò non significa essere un debole, anzi. Ancora grazie per la recensione, mi è piaciuta molto.

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