Autore: Louise Walters
Casa editrice: Corbaccio
Pag.: 298
Costo: 16,40
TRAMA
Roberta lavora nella libreria Old
and New. I libri per lei hanno un suono e un odore tutto loro e, soprattutto,
parlano: raccontano storie che vanno oltre quelle stampate e Roberta ama
riporli con cura negli scaffali e raccogliere le foto, le lettere e le
cartoline che trova nascoste all'interno di quelli usati. Un giorno il padre le
porta una valigia con dei vecchi libri di Dorothea, la nonna di Roberta, e lei
trova una lettera firmata dal nonno Jan, che apparentemente non sembra avere
molto senso. E indirizzata a Dorothea, che da due anni vive in una casa di
riposo, ma contiene elementi che non coincidono con quello che Roberta ha
sempre saputo della famiglia del padre. Cercando di dare un senso a quelle
parole e all'oscuro segreto che custodiscono, Roberta rivive la tormentata
storia d'amore della nonna ai tempi della seconda guerra mondiale senza
rendersi nemmeno conto che sta mettendo ordine nella sua stessa vita. Lei, che
ama guardare nelle vite degli altri, adesso è costretta a guardare nella
propria e ad aprirsi agli altri mettendo a nudo la sua sensibilità, il suo
dolore, la sua rabbia. Adesso vuole conoscere la verità, vuole dipanare ogni
dubbio e vivere pienamente la propria vita senza la zavorra di cose non dette,
passioni mai dichiarate, segreti che possono restare intrappolati dentro di
noi.
IL COMMENTO DI PATRIZIA
"I libri raccontano tante storie oltre a quelle stampate
sulle pagine.
I libri hanno un odore, un loro suono, parlano.
In questo momento
avete in mano un oggetto che vive, respira e sussurra: un libro."
E con
questa premessa mi aspettavo un libro meraviglioso, ricco di emozioni e
passioni che solo l'amore per i libri può dare, invece come si usa dire di questi tempi è stato "un
deludendo in deludendo".
Noioso
all'inverosimile, pagine e pagine che non mi hanno trasmesso nulla, l’unica
parte piacevole sono state alcune pagine sulla vita della nonna Dot e della Seconda
Guerra Mondiale.
Roberta, la protagonista, è una ragazza semplice, che adora i libri (sinceramente
pare anche ben svampita), con un padre ammalato di cui sembra vergognarsene, una
mamma che ha abbandonato la famiglia, quando lei aveva 6 anni, e che riappare nelle
ultime pagine come se fosse la cosa più naturale del mondo. (Le due si
rincontrano dopo più di 30 anni e sono
amiche per la vita… la cosa ha un po' dell'assurdo, un minimo di emozione uno
la dovrebbero pur provare?)
La passione di
Roberta sono soprattutto i libri vecchi, quelli con un passato, quelli che tra
le pagine, oltre alla storia descritta contengono altre
storie attraverso post-it, lettere, cartoline dimenticate. Lavora nella
libreria Old and New da ben 11 anni, e colleziona questi ricordi lasciati nei
vecchi libri come se attraverso di essi potesse sognare e vivere le emozioni di
altre persone (e ciò è veramente triste, mi dà un senso di solitudine
incredibile).
In un libro
lasciatole dal padre trova una lettera firmata dal nonno Jan, indirizzata alla
sua Dorothea, la cosa strana è che la lettera riporta alcune
incongruenze rispetto alla storia della sua famiglia, e inoltre, è datata il
giorno successivo alla morte del nonno. Da qui la trama si divide in due
direzioni parallele: da un lato abbiamo la storia di Roberta che a ritroso
cerca di capire cosa sia successo davvero nel passato della sua famiglia (non
è che ci metta tutto questo gran impegno, ha paura di chiedere al padre, trova
scuse su scuse per ritardare), e dall'altra conosciamo la nonna Dot (o
babunia).
La nonna Dorothea
ci dimostra quanto difficile può essere vivere circondati dal dolore, dal
terrore e dalla paura che una guerra provoca in ogni animo. Le pagine più
interessanti ed emozionanti riguardano proprio questa donna, fuori dagli
schemi di quell'epoca. Vedremo come sarà difficile andare avanti e combattere
per cercare la felicità in uno scenario di sofferenza e desolazione.
"…ma tutto può finire,
Jan.
Ho dovuto accettare questo nella mia vita.
Non ci si può fidare di nessuno
e di niente, non è così che funziona."
Considerato che parliamo di una
donna di neanche 40 anni, coraggiosa e forte, si ritrova anche lei a
combattere la desolazione. Sicuramente è il personaggio meglio descritto e più
approfondito del libro.
"Sono stanca del nulla,
nulla mi spaventa, mi sorprende o mi allieta".
Roberta dopo 11 anni che lavora
per Philiph, al momento delle dimissioni si
rende conto di amarlo, ora mi sembra impossibile che noi donne siamo così
tonte e lente di comprendonio. Con la morte del padre malato da tempo, personaggio poco delineato, apparentemente
debole e inutile, Roberta cade in depressione:
"sono sola al mondo, e
vivo tra le macerie della vita che mi sono costruita".
"…non riesco a guardare
avanti.
Non riesco a guardare di lato.
Riesco a guardare solo indietro, a un
passato che si sta svelando lentamente".
Negli ultimi capitoli tutto
scorre veloce, una scena dopo l’altra, senza dettagli, ritmo, sentimenti.
Sinceramente non lo consiglio, peccato, perché poteva essere veramente un buon libro visto l’idea iniziale così
originale.
che peccato, la cover ispirava
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