Titolo: Senza nessuna colpa
Autore: Helene Tursten
Casa editrice: TimeCRIME
Pag.: 512
Costo: 12,90
TRAMA
“Questi protagonisti si sentirebbero a casa all’87°
distretto di McBain.”
Kirkus Review
“Se avete amato Henning Mankell, amerete di sicuro
anche Helene Tursten!”
Booklist
Senza nessuna
colpa è il secondo caso dell’ispettrice Huss, dopo Sezione Crimini Violenti (Fanucci
Editore, 2011). Sin dagli esordi è stata paragonata alla scrittrice britannica
P.D. James. Caso editoriale in Svezia, al pari dei romanzi di Henning Mankell e
Stieg Larsson, la serie dell’ispettrice Huss ha ispirato un serial televisivo
ed è già stata pubblicata in sedici Paesi.
Un giorno di
primavera. Una spiaggia deserta con l’acqua ancora gelida. Un labrador nero si
tuffa tra gli scogli, attratto da un sacco impigliato tra le rocce:
l’agghiacciante sorpresa che trova nel sacco diventerà un caso per la Sezione
Crimini Violenti di Göteborg. Si tratta del torso di un cadavere fatto a pezzi.
L’unico indizio per risalire all’identità della vittima è il meraviglioso
tatuaggio che ha sulla spalla. Un caso simile è stato segnalato a Copenaghen,
perciò l’ispettrice Irene Huss e i suoi colleghi si immergono in un’indagine oltre
confine. Tra tatuatori, fotografi ed ex lottatori di sumo, li aspetta un
viaggio nel ventre segreto di Copenaghen, mentre la firma inequivocabile
dell’assassino continua a emergere da altri casi irrisolti. Ma quando la figlia
di un’amica scompare, inspiegabilmente inghiottita dalla capitale danese, Irene
dovrà fare appello a tutte le sue forze per affrontare la spirale di efferatezze
che sembra avvolgersi proprio attorno a lei. Un thriller che unisce la gelida
inquietudine delle atmosfere del giallo svedese alla presenza calda e trascinante
di una detective intuitiva e coraggiosa, intrappolata in una trama ad altissima
tensione.
Helene Tursten è
nata a Göteborg nel 1954. È appassionata di letteratura poliziesca, e prima di
dedicarsi a tempo pieno alla scrittura, ha lavorato come infermiera e
traduttrice. Vive in Svezia con il marito e la figlia.
Titolo: Abisso senza fine
Autore: Karin Slaughter
Casa editrice: TimeCRIME
Pag.: 512
Costo: 12,90
TRAMA
“Karin Slaughter può essere considerata la migliore
scrittrice di thriller degli ultimi anni.” Library Journal
Karin Slaughter è considerata una delle regine del crime
internazionale: venticinque milioni di copie vendute nel mondo, traduzioni in
trenta paesi. Insignita (caso unico nella storia del crime) per quattro volte
del prestigioso Crimezone Thriller Awards, quest’anno l’associazione Mystery
Writers of America le ha assegnato l’Edgar Award per la migliore opera di
narrativa thriller, per il racconto The
Unremarkable Heart, confermandola come una delle penne più brillanti e
acuminate della narrativa crime mondiale.
La madre di Faith
non risponde al telefono e la porta di casa sua è aperta, con un’impronta insanguinata
sulla maniglia. L’agente Faith Mitchell sa di dover chiedere un codice 30, anche
se non l’ha mai usato prima in vita sua: assistenza per un agente in pericolo.
Al centralino le raccomandano di non entrare, ma Faith non può aspettare.
Questo le dice il suo istinto, e tutto quello che ha imparato all’accademia svanisce
dalla sua mente nel momento in cui varca la soglia con la canna del fucile
dritta di fronte a sé. Trova un cadavere e un uomo che tiene la pistola alla
testa di un ostaggio, ma di sua madre nessuna traccia. Quando la polizia fa
irruzione la situazione precipita e Faith diventa non solo una testimone, ma anche
una sospettata di omicidio. Per trovare sua madre avrà bisogno di tutto l’aiuto
dell’agente speciale Will Trent e della dottoressa Sara Linton, ex medico
legale e pediatra all’ospedale cittadino. I tre dovranno mettere assieme i
frammenti di un caso complicato e brutale, cercandoli nei legami più profondi e
oscuri della città, tra corruzione e segreti, lealtà e promesse. Per trovare
sua madre Faith dovrà scoprire la verità. O seppellirla per sempre.
Karin Slaughter
è nata in Georgia nel 1971, è ormai un’autrice bestseller. Attiva sostenitrice
delle librerie indipendenti, è spesso testimonial di campagne di promozione
della lettura. Attualmente vive e lavora
ad Atlanta.
«Non sono mai stata
tentata dal lieto fine.
Alcuni dei miei finali sono meno cupi rispetto ad
altri, ma non li definirei mai come ‘lieti’. Cosa dovrebbero fare i miei
protagonisti alla fine di un’indagine, farsi quattro risate e sedersi a giocare
a carte?»
Karin Slaughter
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