Titolo: L'amore è un bacio di dama
Autore: Elisabetta Flumeri & Gabriella Giacometti
Casa editrice: Sperling & Kupfer
Pag.: 280
Costo: 9,90
"Il sole cominciava a scendere dietro le colline circostanti un tripudio di sfumature viola e arancio.
Margherita si appoggiò al muro di una casa e chiuse gli occhi.
Le pietre le trasmisero il tepore che aveva catturato durante le ore del giorno e il suo cuore si riempì di una pace improvvisa.
Roma, Francesco, Meg... tutto le sembrò lontano, sfumato, avvolto in una nebbia densa che assorbiva la delusione e l'amarezza.
Si sentì rigenerata, piena di una nuova energia che le fluiva dentro attraverso la luce, il calore, i suoni e gli odori che avvertiva intorno a lei.
Avrebbe ricominciato..."
Anche con gli occhi chiusi, Margherita avrebbe sempre riconosciuto il suo paese, Roccafitta, gli odori, i profumi che quel luogo emanavano sarebbero sempre rimasti nel suo cuore. E così dopo aver saputo del tradimento di Francesco, non c'è più nulla che la lega ai luoghi che ha condiviso con suo marito. E' giunto il momento di tornare a casa e chissà magari ricominciare dove un giorno aveva lasciato...
"Aroma fruttato.
Consistenza morbida come quella di una pesca matura ma anche turgida e croccante come una giuggiola.
Panna montata e cioccolato fondente...
Poi una sensazione di calore, come se dalle loro bocche unite si sprigionasse l'energia primordiale della passione, un flambé al gusto di more, lamponi, castagne...
Si perse in quei sapori, in quel contatto sempre più intimo e profondo, nell'odore di lui che le riempiva le narici come il suo sapore la bocca.
Sentiva il desiderio di Nicola all'unisono con il proprio, la temperatura salire, la voglia reciproca di assaporarsi, insieme alla tentazione irresistibile di lasciarsi andare completamente...."
Ma le cose non sono mai come vorremmo che fossero, il tempo trascorso lontano da casa ha cambiato molto, anche le persone. Nicola Ravelli, ha un unico scopo, acquistare più terreni possibile da adibire alla coltura di vitigni a livello industriale. Però basta poco, un'anatra laccata, un dolce spumoso, per aprire nuovi orizzonti mai scoperti. L'incontro tra Margherita e Nicola è uno scontro di vedute e di sapere, di fronte a un involtino di melanzane e polipo contro un pranzo a base di surgelati chi avrebbe potuto averla vinta?
"Le mise la pralina tra le labbra, sfiorandole con le dita, scivolando all'interno della bocca in una carezza a cui lei non riuscì a resistere.
Margherita assaporò al tempo stesso la morbidezza del < bacio> e le dita di lui, mischiando il sapore di lui con quello del cioccolato e gustando fino in fondo quell'aroma così eccitante..."
IL MIO COMMENTO
Tornando indietro con la mente, ho voluto assolutamente ricordare di una sera, dove diverse donne si sono concesse il lusso di una cena, e tra chiacchiere e risate è saltata fuori una domanda: Cos'è un bacio di dama? Come una scolaretta alla sua prima interrogazione ho risposto: è un dolce, due biscotti friabili con al centro un cuore di cioccolato. Ecco il mio primo incontro con Elisabetta e Gabriella, nato proprio da quella piacevole serata. L'entusiasmo è poi cresciuto nel conoscere che la domanda era legata a un libro che le due autrici stavano scrivendo a quattro mani e l'attesa di poterlo leggere non è stata vana.
Il connubio cucina - amore è sempre stato fonte di molti libri, ma equilibrare la storia d'amore con la cucina credo non sia semplice, sarà predominante l'amore o il gusto?
In L'amore è un bacio di dama tutto si sposa in modo perfetto, la cucina è un mezzo di sfogo per Margherita, attraverso essa, nascono vere leccornie e che sia triste o felice, tutto è compensato con dei manicaretti che farebbero invidia anche a uno chef. Questo perché Margherita, non è una cuoca di professione, lei ha la cucina nel sangue, ha una tradizione alle spalle, una madre che le ha dato la possibilità di sperimentare e di sbagliare. La storia con Nicola Ravelli, invece è come dire tutta un'altra cosa, non potrebbero essere più diversi di come già non lo sono, ma si sa, gli opposti a volte si attraggono e così tra un flambé e una crema impazzita, si ride dei battibecchi, ci si commuove per gli eventi, ma la piacevolezza di questo libro è stata nello scoprire che non solo ho gustato, assaporato con la mente e la fantasia quei piatti, ma che un giorno potrei prepararli io a mio marito.
Consiglio molto la lettura di questo libro, perché credo non sia semplice scrivere a quattro mani, perché la domanda che spesso mi sono posta è chi avrà prevalso sull'altra? Chi ha impostato la storia tra Margherita e Nicola e chi invece si è avvalso delle conoscenze culinarie, che si sposano benissimo in una terra che ha sapori così differenti per zona. E in questo libro troviamo spesso che la terra lega bene i suoi prodotti con il mare!
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