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mercoledì 11 luglio 2012

Recensione: Il libro dei profumi proibiti


IL LIBRO DEI PROFUMI PERDUTI

 M.J. ROSE
Fabbri Editori Life




Alessandria d’Egitto, 1799. “Si sforzò di isolare le note che conosceva, cercando di individuare gli ingredienti che mescolati insieme evocavano lunghe notti voluttuose, sogni, abbracci, lusinghe, speranza: un patto eterno carico di possibilità, la promessa che due anime perdute si sarebbero riunite. Quando inspirò di nuovo, gli venne quasi da piangere. Quello era il tipo di profumo che aveva sempre immaginato di catturare. Giles L’Etoile stava annusando un’emozione liquida, stava annusando l’amore”.

New York, giorni nostri. “A un certo punto era incappato in un mucchietto di cocci sparpagliati sul fondo di uno scatolone e li aveva ricomposti. All’inizio aveva pensato che i disegni turchese, corallo e neri sul fondo bianco smaltato fossero motivi astratti, ma quando aveva trovato due pezzi che combaciavano aveva capito che si trattava di geroglifici. Chino sul mosaico, aveva fiutato un debole profumo. Una traccia vaga, ma gli era bastata. Doveva farla sentire a sua sorella: Jac aveva il naso più fino della famiglia”.

Jac e Robbie L’Etoile, sono gli ultimi discendenti di un’antica famiglia di profumieri.                          Jac è una giovane donna che si allontana da Parigi, luogo dove la famiglia ha fondato i laboratori L’Etoile perché non riesce più a convivere con le fragranze che la circondano, gli incubi che la riportano spesso a ricordare la morte della madre e gli episodi che sovente le accadevano di calarsi in vite precedenti senza accorgersene. E’ diventata una studiosa di mitologia e si dedica a questa passione fino a quando suo fratello Robbie, la cerca per convincerla a dargli altro tempo prima di vendere l’attività di famiglia, ceduta al 50% a entrambi. Lei vorrebbe vendere per dimenticare, per evitare che l’azienda si indebiti ancora di più, ma la scomparsa di Robbie, avvenuta per cause misteriose, la induce a tornare in Francia, a Parigi, dove dovrà affrontare i vecchi fantasmi del passato, tra cui anche un vecchio amore che riappare proprio quando meno se lo aspetta. Ed ecco che accanto alla scomparsa di Robbie, si cercano anche dei cocci, resti di un vaso perduto che porta con se una storia, una leggenda, profumi e odori che solo Jac, data la sua innata propensione a capire che tipo di profumi la circondino saprà individuare. Ma Jac non è l’unica a cercare Robbie, nuove figure si affacciano e si intrecciano fra di loro, cosa cercano? Perché questi cocci sono così importanti? Tornano i sogni di vite precedenti, ma cosa vogliono dire?

Il mio commento
Scritto in forma di diario, Il libro dei profumi perduti mostra una trama un po’ troppo articolata, i personaggi introdotti sin dall’inizio (e non sono pochi), hanno un loro esistere, ma in un primo momento non è capibile la loro funzione. Solo dopo la metà del libro i tasselli e di conseguenza i diversi personaggi hanno un loro significato. I principali protagonisti sono Jac e Robbie, Jac con i suoi problemi esistenziali, fugge da Parigi per poi tornarci proprio per la scomparsa del fratello, qui incontra Griffin, il suo primo e unico amore, che l’aiuterà nella ricerca. Robbie, fugge a causa di un incidente che lo vede coinvolto nella morte di uno dei tanti misteriosi personaggi presenti nel libro e porta con se questi cocci. Ma cosa hanno di importante per L’Etoile questi cocci? Sono realmente i resti di un antico vaso che nasconde i profumi, le fragranze di un tempo perduto che solo la memoria può rievocare? Per quanto il libro possa sembrare disarticolato, è una impressione solo iniziale, proprio per l’abbondanza di notizie che vengono introdotte, ma andando avanti con la lettura mi sono lasciata prendere dal mistero che si crea intorno al vaso e finirlo di leggere è stato interessante.

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