venerdì 13 aprile 2018

Review Party: Il ritorno di Jennifer L. Armentrout


Ed eccoci a un nuovo review party, dedicato a una delle autrici che la mia cara Manuela ama follemente, quindi non avevo dubbi che qualora ci fosse stata una giornata blog da dedicare lei non si sarebbe mai rifiutata. 
Review party suddiviso il due tappe, oggi e domani, e come detto prima dedicato al nuovo romanzo di Jennifer L. Armentrout, Il ritorno, nuova serie, Titan, composta da quattro romanzi...
Ma ora lasciamo lo spazio alla presentazione di questo libro, i blog che partecipano oggi li trovate qui sotto:


Titolo: Il ritorno. Titan #1
Autore: Jennifer L. Armentrout
Casa editrice: HarperCollins Italia
Pag.: 420
Costo: 16,90
















TRAMA
È passato un anno da quando Seth ha stretto il suo folle patto con gli dei, accettando di mettere la propria vita al loro servizio. Da allora gli hanno affidato ogni sorta di lavoro sporco, missioni violente e sanguinose che non gli creano nessun problema di coscienza, anzi. Ora, però, Apollo ha in mente qualcosa di diverso. Vuole che protegga una ragazza, e per giunta senza sfiorarla con un dito. Il che, per uno come lui, che ha qualche problema a controllare le proprie pulsioni, potrebbe rivelarsi la sfida più difficile che abbia mai dovuto affrontare. Perché Josie non ha la minima idea dell'effetto che ha su di lui ma, quel che è peggio, non immagina neanche lontanamente l'incubo in cui sta per precipitare. E l'attrazione irresistibile che la spinge tra le braccia del bellissimo giovane dagli occhi ambrati e colmi di segreti potrebbe non essere il minore dei pericoli che l'aspettano.


Ho letto questo romanzo per un Review Party organizzato dal gruppo che ha seguito tutta la serie del Covenant. Ringrazio pertanto la HarperCollins di averci permesso di leggere il libro in anteprima. 
Perché ho accettato di partecipare a questo RP? 
Semplice, adoro il modo di scrivere della Armentrout.
Con questo romanzo torniamo nel mondo del Covenant: infatti questo libro prende l’avvio a distanza di un anno dagli avvenimenti narrati in L’ombra di Ares della serie Covenant, un anno da quell’Epilogo da “paradiso”. Seth è diventato il “giocattolo” di Apollo (e non solo), e lo costringe a fare cose “terrificanti”. Fin quando la Divinità decide di affidare una nuova missione al giovane Apollyon: Seth dovrà proteggere J.B. 
E chi è J.B.? Perché è così importante? 
Questo lo scopriamo subito, è lo stesso Apollo che lo spiega a Seth. J.B. è la figlia di Apollo, è una semidea. Sarebbe dovuta essere “l’arma segreta di scorta” per contrastare Ares ed ora è diventata l’unica risorsa contro i Titani. Non proprio l’unica, perché sembra che in giro per il mondo ci siano altri semidei…
La Armentrout spazia dagli YA ai fantasy in modo magistrale. Io adoro il suo modo di raccontare le storie così fluido e scorrevole, coinvolgente ed accattivante. Non sono mai rimasta delusa da un suo lavoro.
Il primo di una serie è sempre comunque un po’ “complesso” da recensire, specie se fa parte del genere fantasy, come in questo caso. Proverò quindi a dire tutto quello che in questo momento sta “frullando” nella mia testa e vi garantisco che di pensieri su questo romanzo ne ho tanti! Cercherò di andare con ordine, perché non vorrei perdermi qualcosa.
Questo appuntamento è legato alla serie precedente solo perché il protagonista è Seth, l’Apollyon. Sono presenti molti dei personaggi della serie Covenant che abbiamo lasciato. Ritroviamo infatti Marcus, Solos, Luke e Deacon, Thea, che sinceramente avrei anche fatto a meno di incontrare di nuovo, gli Dei dell’Olimpo… e poi incontriamo personaggi nuovi, si fa per dire, le ninfe, oppure Iperione. Molti sono i riferimenti a quanto successo precedentemente, ma presto o tardi nel corso del romanzo vengono esposti i fatti salienti, fin quando, verso la fine, Deacon (il fratello di Aiden) racconta tutta la storia a Josephine.
Partiamo da Seth. Non sono mai stata una sua fan. L’ho sempre trovato arrogante, pieno di sé e presuntuoso. Al termine de L’ombra di Ares si riscatta, ma rimane sempre troppo pieno di sé. Certo, se lo guardiamo con gli occhi di Josephine, detta Josie, devo ammettere che un pensierino…

 …il suo sguardo suscitava emozioni pericolose per il mio cuore, proprio come il suo tocco.

Oppure quando Josie afferma

Seth era inebriante, sotto ogni aspetto.

In questo appuntamento Seth appare cambiato, anche Marcus si accorge che è maturato e ha modificato i suoi atteggiamenti. Non troppo, ma qualche passo in avanti lo ha fatto. La cosa che me lo ha fatto apprezzare è che in questa vicenda lui presta attenzione a Josie, certo la prende in giro, soprattutto quando la chiama Joe, cerca di imporle le proprie idee e/o decisioni, ma in fondo sente la necessità di volerla al sicuro…

In pochi giorni, non solo era riuscita a lasciare il segno dentro di me, ma si era proprio intrufolata e accampata, e non aveva intenzione di smontare le tende.

C’è da dire che Seth è ancora molto preso da Alex e non vorrebbe proprio che la storia si ripetesse, eppure molte sono le somiglianze con Alex, piccoli particolari che toccano l’anima dell’Apollyon.

Se avessi potuto estirpare i ricordi e le stronzate che avevo combinato con tutto quello che riguardava Alex, sarei stato in grado di affrontare la situazione in modo più oggettivo.

Trovo bellissima la considerazione a cui arriva Josie…

Per me lui era come un puzzle che avevo appena iniziato a comporre. In pratica, avevo incastrato tutti i pezzi del contorno, ma dovevo ancora assemblare la parte centrale.

La protagonista femminile è Josephine. Una ragazza di vent’anni, con tutta una vita davanti e dei progetti da realizzare che, di punto in bianco, vede sfumare. Però, molti dei suoi “crucci” trovano spiegazione/soluzione quando viene a conoscenza della sua storia. È una ragazza dolcissima, che soffre di non avere amici, ma che ha fatto di tutto per “corazzarsi”, è determinata e sa cosa vuole e dove vuole arrivare. Certo questa avventura per lei è quasi impossibile da credere, ma alla fine tutte le tessere vanno al loro posto…

«Mi chiamo Josie Bethel e sono…» Scossi la testa. «Non so più che cosa sono.»
Il rettore aveva l’aria perplessa. […]
…sembravo la stessa di sempre. Eppure non lo ero più. Come avevo detto a Marcus, non sapevo che cosa fossi e mi si leggeva negli occhi.

Sono entrata fin da subito in empatia con Josie, la sentivo molto vera. Piena di timori, dubbi, preoccupazioni e contraddizioni, ma anche con la voglia di combinare qualcosa di buono della sua vita. Insomma, non è una vittima delle circostanze, ma ha fatto delle sue mancanze un trampolino di lancio per migliorarsi, per crescere e determinarsi. Lei riesce a vedere il buono di Seth perché lei ha sperimentato sulla sua pelle qualcosa di simile.

Sapevo come ci si sente a non essere voluti: è una ferita aperta, che brucia dentro ogni singolo istante. È la consapevolezza di essere solo un’incidente.

Troviamo poi personaggi già incontrati, come Deacon e Luke. Questi due li ho amati da subito, sono due ragazzi che vanno contro tutte le convenzioni. Non dovrebbero stare insieme e invece sono la coppia più felice e ben assortita che mai uno possa immaginare. Si sostengono, proteggono e aiutano a vicenda. Soprattutto sono capaci di donare amicizia e lealtà assoluta ai loro compagni.
Un aspetto importante in questo romanzo è quello dedicato all’ambientazione e alle “storie” da cui ha origine. Come nella serie Covenant, molti sono i riferimenti alla mitologia greca. Sembra di “respirare” tutta l’atmosfera dei grandi miti.

Il campus si presentava come una distesa sconfinata di opere greche, 
adagiata tra due altissime montagne. 
Sembrava che qualcuno avesse rigurgitato l’antica Grecia per tutta la valle.

Infatti devo ammettere che la psicologia degli Dei non si discosta molto da quella che uno ha quando legge le grandi opere antiche. Tutti gli dei sono arroganti, si reputano i padroni del mondo e “giocano” con gli esseri umani come se questi non avessero alcun diritto.
Come dicevo all’inizio, è difficile recensire il “primo” di una serie perché, e questo romanzo non fa eccezione, l’autore deve introdurre personaggi, situazioni e missioni… quindi tutta la prima parte è un concentrato di informazioni. In questo caso specifico, c’è poi il pregresso… nella prima parte vengono spesso buttati cenni a quanto già successo, ma non vengono ben spiegati. Ci penserà poi Deacon a raccontare tutto e a far quadrare tutti i pezzetti di informazioni.
Il finale di questo romanzo è aperto, ci preannuncia la “ricerca”, o le ricerche (questo ancora è da scoprire), che Josie dovrà affrontare, ma allo stesso tempo chiude alcuni punti che erano sospesi. Insomma è vero che troviamo delle risposte, ma non tutte, e soprattutto troviamo un nuovo spiraglio, la porta rimane aperta alla curiosità e all’attesa…
Al termine della serie Covenant ero dispiaciuta di lasciare i miei amici, ora sono felicissima di aver di nuovo modo di stare con loro e sono già in attesa del seguito. 

La serie Titan è composta da: 

#1 The return - Il ritorno
#2 The power
#3 The struggle
#4 The prophecy

Questi i blog che parteciperanno domani:





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