lunedì 5 dicembre 2016

Trame e opinioni: L'ereditiera americana di Daisy Goodwin

Titolo: L'ereditiera americana
Autore: Daisy Goodwin
Casa editrice: Sonzogno
Pag.: 462
Costo: 19,50
















Trama
Siamo nei mitici anni Novanta del diciannovesimo secolo. Per la sera del ballo in maschera Cora Cash niente è stato lasciato al caso. Splendida, determinata e scandalosamente ricca, Cora è quanto di più simile a una principessa si possa trovare nell'alta società newyorkese. Sua madre ha architettato per lei un debutto che promette di essere il più sfavillante del decennio. Subito dopo il ballo, Cora andrà in Europa, con l'implacabile madre a farle da scorta, per procacciarsi un titolo nobiliare. L'Inghilterra pullula di aristocratici caduti in disgrazia che fanno la fila per corteggiare le ereditiere americane, senza badare all'origine a volte umile del loro patrimonio. Cora appare immediatamente meravigliosa agli occhi della società inglese. Ma l'aristocrazia è un reame pieno di regole arcane e di trappole, dove non è facile trovare chi accolga a braccia aperte una straniera facoltosa. Quando s'innamora perdutamente di un uomo che conosce appena, Cora si rende immediatamente conto di prendere ormai parte di un gioco che non capisce fino in fondo. E dovrà fare in fretta per armare il proprio candore con un pizzico di malizia, che la trasformerà dall'ereditiera ricca e viziata di un tempo in una donna dal carattere forte e risoluto.


Il mio commento 

Difficilmente resto poco entusiasta quando leggo romanzi storici, perché le eroine hanno un modo così poco consono al periodo, che il loro rapportarsi alla società del tempo, il più delle volte è imbarazzante, insolito ma divertente.
Questa volta, Cora non mi ha convinta per niente, o forse è proprio la storia in sé che non mi ha coinvolta, se in un primo momento sembra essere audace, caparbia, dall'altra si abbondana molto alle circostanze, soprattutto quando giunge in Inghilterra. Il fatto di essere una ricca ereditiera, in cerca di un titolato che ha bisogno di un matrimonio per risollevare le proprie finanze, la rende viziata e capricciosa. Sin dall'inizio quando accetta il matrimonio con Ivo, nono Duca di Wareham, non si riesce a capire se lo fa perché è innamorata o perché non vuole essere più sotto la tutela di sua madre, una donna alquanto ambiziosa.
La piacevolezza però di questo romanzo sta proprio nel modo di comportarsi di Cora, ma anche dalle ambiguità di Ivo, che il più delle volte si dimostra poco loquace a far conoscere il suo passato. 
Un romanzo che in alcuni momenti scorre velocemente, in altri rallenta, diventando noioso, non mancano colpi di scena che si percepiscono sin dall'inizio, che dirvi, un quadro ad ampio spettro perché abbraccia la storia dell'America di fine Ottocento, in sovrapposizione con un vecchio continente che cerca di reagire alla modernità cercando però di rimanere legato a un passato oramai decaduto da tempo.

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